Il patrimonio UNESCO in Emilia Romagna

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Le città dell’Emilia Romagna che hanno ottenuto il titolo di patrimonio dell’umanità UNESCO sono Ferrara, Modena e Ravenna, custodi di opere dallo straordinario valore storico, culturale, artistico e naturalistico. Meno noto è il dato sui siti definiti Messaggeri di pace, Memorie del Mondo e Città Creative UNESCO in regione, che sono ben 7 e contano bellezze disseminate su tutto il territorio.


I siti UNESCO di Ferrara, Modena, Ravenna e Bologna

A poca distanza dal mare Adriatico sorge Ravenna, la patria del mosaico. Il suo glorioso passato ha lasciato in eredità un patrimonio musivo eccezionale; non a caso, nel 1996 i suoi otto monumenti paleocristiani (V-VI secolo), sono diventati patrimoni UNESCO.

Parliamo della Basilica di San Vitale, Mausoleo di Galla Placidia, Mausoleo di Teodorico, Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e di Sant’Apollinare in Classe, Battistero degli Ariani, Battistero Neoniano e della Cappella di Sant’Andrea.

Risalendo la costa verso nord, incontriamo Ferrara. La città è stata inserita nell’elenco dei patrimoni UNESCO nel 1995 come Città del Rinascimento, titolo che celebra la fiorente vita intellettuale ferrarese nei secoli XV e XVI. A quell’epoca risalgono infatti significative opere urbanistiche come l’Addizione Erculea e l’attività di artisti quali Piero della Francesca e Andrea Mantegna.

Nella zona di Ferrara sono presenti altri due siti UNESCO: le Delizie Estensi, le monumentali residenze dei duchi d’Este, e la vicina area umida del Delta del Po.

Modena, città sulla Via Emilia nel 1997 ottiene il riconoscimento UNESCO per le sue Piazza Grande, il Duomo e la torre Ghirlandina, testimonianze della potente dinastia dei Canossa. La cattedrale del XII secolo, in particolare, è stata definita “capolavoro del genio creativo umano” ed esemplifica appieno la prima arte romanica.

Infine anche i Portici di Bologna sono stati dichiarati nel 2021 Patrimonio dell'Umanità: non tutti e 62 km ma solo 12 tratti selezionati con un’accurata ricerca tra quelli centrali e quelli più periferici riconosciuti come “un elemento identificativo della città di Bologna, sia dalla comunità che dai visitatori... punto di riferimento per uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate”.


Altri riconoscimenti UNESCO in regione

Tra gli altri siti riconosciuti dall’UNESCO troviamo Bologna, che per la sua antica tradizione musicale nel 2006 è diventata Città Creativa della Musica; il Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza, definito “Messaggero di una Cultura di Pace”; e poi la Biblioteca Malatestiana del XV secolo a Cesena, inserita nel registro “Memoria del Mondo”; e anche Parma, Città Creativa della Gastronomia. Ultimo, ma solo in ordine temporale, il riconoscimento di Modena come Città Creativa Media Arts.

Bologna vanta anche due luoghi Messaggeri di una Cultura di Pace UNESCO: la Chiusa di Casalecchio di Reno, la più antica opera idraulica d’Europa ancora in funzione, e l’Abbazia di Santa Cecilia della Croara a San Lazzaro di Savena.


Il territorio dell’Emilia Romagna ha ricevuto infine ben 5 riconoscimenti UNESCO per i suoi beni naturalistici.

3 Riserve MAB UNESCO: quella dell’Appennino Tosco Emiliano- biosfera a metà fra Emilia Romagna e Toscana che comprende il 70% delle specie faunistiche in Italia, quella del Delta del Po,  una delle più grandi riserve nazionale di zone umide con sbocco a mare privo di sbarramenti e quella del Po Grande, biosfera a cavallo di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia che insiste sul tratto centrale del Fiume Po, in un bacino che è stato significativamente influenzato dalle attività dell’uomo. 

2 siti UNESCO:

Alcuni itinerari a tema

 

Ultimo aggiornamento 01/02/2024

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