"DANTE, un patàca"

Monologo, di e con Ivano Marescotti, liberamente tratto dalla Divina Commedia di Dante tradotta in dialetto romagnolo

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  • Luogo
    Sarsina
  • Eventi
    Escursioni e Visite guidate, Altri eventi, Opera, teatro e danza
  • Interessi
    Natura & Outdoor, Arte & Cultura

In occasione delle celebrazioni dell'Anno dantesco per i 700 anni dalla morte del Poeta e nell'ambito del progetto "Dante Trail", l'Unione del Comuni della Valle del Savio presenta "Dante, un patàca", di e con Ivano Marescotti, e liberamente ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri e a "A dìla s-cèta" di Francesco Talanti nella splendida cornice dell'Abbazia di San Salvatore in Summano (Badia di Montalto), a Sarsina.

Lo spettacolo inizia alle ore 19.30.
L'arrivo al luogo dello spettacolo è possibile tramite percorso trekking con rientro in notturna: è prevista una camminata da Sarsina a Badia di Montalto con partenza alle ore 18.00. È prevista una degustazione enogastronomica dopo lo spettacolo. Camminata e degustazione sono facoltative.

Protagonista del monologo, tale Dante di Villanova di Bagnacavallo, fugge inseguito dagli abitanti della cittadina e, naturalmente, si perde. Verrà in suo aiuto "Virgilio", il quale parla un linguaggio strano: l’italiano di Alighieri, appunto. "É scòrr còma un lìvar stampea" dirà il nostro, perplesso. I termini sono dunque rovesciati: nel mondo visto dal basso del protagonista, sarà paradossalmente l’italiano di Alighieri ad essere incomprensibile, a necessitare di traduzione in dialetto. La colossale e roboante pernacchia del "cul" che "fece trombetta" con cui si concludeva il canto XXI non sarà che l’annuncio di ben più orrende visioni: il Conte Ugolino e Lucifero in persona (dai canti XXXIII e XXXIV tradotti dallo stesso Marescotti), prima di arrivare ad essere consegnato da "Virgilio" nelle mani ambite-ambigue di Beatrice e subire le purghe del Purgatorio. 

Ogni Regione italiana ha avuto autori che hanno tradotto la Divina Commedia nel proprio dialetto: per quanto l’operazione in sé sia assolutamente legittima, in genere sono state traduzioni scolastiche e pedisseque, di scarso interesse artistico e letterario. A Francesco Talanti, nel tradurre i suoi sei canti dell’Inferno qui utilizzati (I, II, III, V, XIX, XXI) non interessa la traduzione letterale, ma la loro interpretazione, lo spirito di un’epoca e di un linguaggio. 

Lo spettacolo dunque intende accostare Dante (senza alcuna soggezione culturale né subalternità), alla sua reinterpretazione resa da Talanti, mescolando liberamente l’italiano aulico di Dante al “basso” dialetto romagnolo. Una scrittura scenica originale che s’innesta nella tragicità dell’universo dantesco, favorendo tuttavia gli aspetti ironici e comici della sua scrittura, esaltati dall’alternanza col dialetto.

Lo spettacolo è fuori abbonamento e non è compreso nella prevendita del Plautus Festival.


Dettagli

Luogo

  • - Sarsina (Sarsina)
9 lug 2021
Vedi programma
  • Biglietto Intero : 10,00 euro
Contatti
+ 39 370 3685093
spettatore@sillaba.org

Uffici informazioni

UIT Sarsina
Via IV Novembre, 13 - Sarsina (FC)
+ 39 0547 698102 uit@comune.sarsina.fc.it Apertura: annuale
U.I.T. Sarsina
via IV Novembre, 13 - Sarsina (FC)
+39 0547 698102 uit@comune.sarsina.fc.it

Ultimo aggiornamento 02/03/2023

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