Reggio Emilia ospita, nella sede di Palazzo da Mosto, dodici racconti fotografici di Olivo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Antonio Biasiucci, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Paola De Pietri, Ilaria Ferretti, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Francesco Jodice, Allegra Martin, Walter Niedermayr e George Tatge.
Dodici fotografi italiani di fama internazionale incrociano il loro sguardo in luoghi del paesaggio urbano ed extra-urbano senza la presenza dell’uomo.
L’occasione, eccezionale e - auspicabilmente - irripetibile, è stata offerta dal primo lockdown causato dal Covid-19: un tempo sospeso dove anche lo spazio, l’architettura e l’ambiente diventano “altro” quando l’uomo non li abita.