L'Appennino reggiano: da Reggio nell'Emilia a Villa Minozzo, per Scandiano

In collaborazione con Touring Club

L’itinerario costituisce una variante del tracciato da Albinea a Villa Minozzo, con il quale ha in comune il tratto conclusivo di 21,8 km, da Carpineti a Villa Minozzo.

Dopo un veloce ‘trasferimento’ a Scandiano, lungo l’omonima statale 467, l’itinerario inizia a risalire la valle del torrente Tresinaro, antica terra di dominio dei Fogliani, forse la più potente casata nobiliare reggiana nei secoli XIII e XIV; la valle, accidentata e soggetta a fenomeni franosi, presenta interesse paesaggistico e naturalistico.

Le testimonianze della sua vicenda storica, certamente di tono minore rispetto ad altre aree, sono rappresentate soprattutto da castelli e borghi fortificati.


  • Lunghezza
    66,3 km
  • Fogliano Reggio nell'Emilia (RE)

    A m 73, con chiesa di S. Colombano, ricostruita nel secolo XVIII su progetto di Andrea Tarabusi e Pietro Armani.

  • Bosco Scandiano (RE)

    A m 86, ove esisteva il bosco del Fracasso, riserva ducale donata nel XV secolo da Feltrino Boiardo al Comune di Scandiano; esteso a meriggio fino alle pendici dei colli, venne totalmente distrutto nel 1806.

  • Viano Viano (RE)

    Viano (m 275, ab. 3.344) è un centro disaggregato in diversi nuclei. Dall’alto dominano i resti del castello di Viano (oggi hotel), uno dei luoghi forti dei Fogliani; nel 1596 passò agli Aldrovandi di Bologna fino alla soppressione dei feudi.

    Il complesso occupa una vasta superficie, conservando parte del borgo originario e delle cortine difensive; in evidenza un’alta torre merlata e il palazzo signorile con torre circolare.

    In località San Polo, sede comunale, è notevole una corte rurale quattrocentesca con casa-torre e affresco coevo.

  • Baiso Baiso (RE)

    Baiso (m 542, ab. 3.222) è borgo disposto su di uno stretto crinale costituito da formazioni argillose, tutt’intorno circondato da intensi fenomeni erosivi (calanchi) e da frane.

    La sommità del colle a nord del paese è occupata dal Castello (privato), già esistente nel XII secolo, passato nel 1256 ai Fogliani e successivamente agli Estensi; nel 1903 venne acquistato dallo storico d’arte Adolfo Venturi che lo fece in parte restaurare.

    Rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura fortificata del Reggiano, consistente in un vasto recinto delimitato da due cortine con svolgimento planimetrico allungato, concluso da un puntone a nord-est; il castello vero e proprio è articolato su due cortili aperti, con mastio quadrato, le cui strutture si possono far risalire al XIII-XIV secolo.

    Più avanti, sul bordo di un anfiteatro franoso sorgono i ruderi della pieve di Baiso (secolo XII), in buona parte distrutta da una grande frana nel 1895.

  • Valestra Carpineti (RE)

    L’ascensione al Monte Valestra (m 933) è effettuabile con base di partenza nel pittoresco abitato di Valestra (m 685), posto a 2.5 km dalla strada maestra; sul monte, interessante per la presenza di alcune grotte e di un antico oratorio, si rinvennero reperti preistorici e fossili.

  • Bebbio Carpineti (RE)

    A m 518, con quattrocentesco castello a torri circolari, adattato a dimora signorile, e stabilimento per l’imbottigliamento delle acque della sorgente del Ciliegio.

  • Carpineti Carpineti (RE)

    Carpineti (m 562, ab. 3.966) è un centro di villeggiatura e stazione di soggiorno estivo, ai piedi della bella dorsale che va dal Monte Valestra (m 933) a est al Monte Fòsola (m 987) a ovest.

    Il nucleo antico si concentra intorno alla piazzetta su cui prospettano il municipio e il seicentesco palazzo Amorotti; al centro, colonna con croce del 1685. Numerose sono, lungo la strada principale, le villette borghesi costruite a partire dal primo Novecento.

    L’emergenza storica e monumentale più significativa della cittadina è il castello di Carpineti.

  • Villa Minozzo Villa Minozzo (RE)

    Villa Minozzo (m 680, ab. 3.612) è centro agricolo, commerciale e di villeggiatura, situato in un vasto pianoro sul versante nord-est del Monte Prampa (m 1.699).

    Il nome riprende, associandole, le denominazioni di due distinte località, Villa e Minozzo m 774, quest’ultima oggi ridotta a frazione (km 4 a ovest), ma anticamente sede di pievania (nell’attuale chiesa, un Noli me tangere del Tiarini) e di una rocca dipendente dal vescovo di Reggio fin dal 1070, della quale sopravvivono alcuni resti su una rupe ofiolitica a margine della strada di attraversamento.

    Nelle vestigia recuperate del fortilizio è ubicato il Museo del Maggio.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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