Porta d’ingresso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il borgo di Santa Sofia si presenta come un gioiello che conserva la sua autenticità e il suo fascino storico.
Questo incantevole villaggio, circondato da colline verdi e bagnato dalle acque del fiume Bidente, offre ai visitatori un'esperienza unica, tra paesaggi mozzafiato, cibo delizioso e un patrimonio culturale ricco di storia.
Con la sua combinazione di storia, natura e autenticità, Santa Sofia si conferma un tesoro della Romagna da esplorare in ogni dettaglio.
Queste 24 ore offrono solo un assaggio delle meraviglie che questo borgo ha da offrire.
Che tu sia un appassionato di storia, un amante della natura o semplicemente in cerca di un rifugio tranquillo, Santa Sofia si rivelerà una destinazione indimenticabile nel cuore della Romagna.
La Galleria d’arte contemporanea si trova nel centro di Santa Sofia in Viale Roma, 5. Intitolata a “Vero Stoppioni”, promotore del Premio Campigna, nasce agli inizi degli anni ’90 con l’intento di raccogliere le opere partecipanti alle varie edizioni del Premio Campigna.
All’interno dell’istituzione sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni ‘50 a oggi, con opere che spaziano dal realismo all’informale, dalla pop art all’astrattismo, dalla rappresentazione metafisica alla nuova figurazione. Ritroviamo artisti come Fabrizio Plessi, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Pompilio Mandelli, Enzo Brunori, Alberto Sughi, Giovanni Korompay e Aldo Borgonzoni.
Una sezione speciale è dedicata a Mattia Moreni (1920-1999), “il più mobile ed irrequieto tra i nostri maestri” come lo definisce lo storico dell’arte Renato Barilli, che partecipò a varie edizioni del Premio Campigna, creando un rapporto privilegiato con Santa Sofia e il suo territorio.
Sempre in centro storico, dal Parco della Resistenza (ex Parco Giorgi, accesso da piazza Matteotti) si può iniziare a scoprire il Parco di Sculture all’aperto, nato nel 1993 in stretta correlazione con la Galleria “Vero Stoppioni” e dedicato all’arte contemporanea.
Qui si possono ammirare le opere di Mauro Staccioli “Santa Sofia ‘93” e di Hidetoshi Nagasawa “Sotto l’albero del ginkgo”, mentre nella vicina piazza Matteotti, alzando lo sguardo sulla facciata della “ex – Mairie”, antica sede del comune, si scopre quella di Chiara Pergola intitolata “VIA”.
Si prosegue la visita scendendo nel sottostante alveo del fiume Bidente, seguendo per circa 2 km il percorso del Parco Fluviale che da Santa Sofia permette di raggiungere la frazione Capaccio, costeggiando il corso del fiume.
All’interno del parco sono ben 14 opere presenti (il cui numero è destinato ad aumentare nel tempo) e si integrano con il paesaggio e con la storia del territorio, in un dialogo diretto tra arte e ambiente.
Fra le sculture e le installazioni meritano di essere citate l’imponente opera di Arnaldo Pomodoro “Cono tronco” e “La deriva è il nodo della mia gola” di Sissi collocata in Piazzetta Milleluci.
Il Parco di Sculture è gratuito e visitabile liberamente in ogni giorno dell’anno e rappresenta un’opportunità per fare avvicinare i bambini all’arte contemporanea: lungo il percorso infatti sono posizionati pannelli in plexiglass che raccontano le avventure di Emi e Poi, un bambino e una poiana che interagiscono con le opere stesse.
A circa 13 km da Santa Sofia, prendendo via San Martino, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, si trova la Diga di Ridracoli, esempio di perfetta integrazione tra l’opera dell’uomo e l’ambiente.
La diga, uno sbarramento artificiale del fiume Bidente, si allunga per quasi 5 km verso le foreste del Monte Falterona e Campigna.
Una visita a questo piccolo angolo di paradiso offre tantissime possibilità per stare all’aria aperta, circondati dall’acqua e da una natura coloratissima.
Sono possibili: gite sul battello elettrico con visita guidata a bordo, giri in canoa, escursioni e noleggio e-bike.
In 30-40 minuti è possibile raggiungere a piedi il Rifugio Ca’ di Sopra, dove poter fermarsi per concedersi un pic nic o un momento di relax presso l’antistante area verde da cui si domina tutta la Diga, ammirando una vista mozzafiato.
Si può inoltre visitare l’ecomuseo IDRO, un museo interattivo in cui l’acqua e il territorio sono protagonisti, al cui interno è possibile effettuare una serie di esperimenti, vedere documentari che raccontano la fauna della Valle del Bidente e l’origine della vita.
Il museo si compone anche di una sede centrale, nel borgo di Ridracoli, che comprende diverse sale espositive, e stazioni tematiche: i poli tecnologico, paesaggistico e naturalistico dislocati presso l’area della diga.
Guarda la mappa con le indicazioni stradali.