La Ciclovia ALBACO conduce alla scoperta dei comuni della Bassa Romagna da cui prende il nome, Alfonsine, Bagnacavallo e Conselice, e del loro territorio.
L’itinerario ad anello - 70 chilometri su piste ciclabili e vie a lento scorrimento - è adatto a tutte le tipologie di ciclisti, ma in particolare agli amanti del benessere: il percorso è disseminato infatti di aree verdi e parchi in cui sostare per una pausa rilassante o praticare sport.
Fil rouge della Ciclovia ALBACO è il paesaggio rurale che collega le tre località, punteggiato di riserve naturali e testimonianze della storia locale.
Ben segnalata tramite cartelli, la ciclovia si sviluppa ad anello e si può dunque imboccare da qualsiasi punto. Di seguito riportiamo uno dei possibili itinerari:
Partendo dai dintorni di Alfonsine ci si imbatte subito nella Fascia Boscata del Canale dei Mulini, una riserva naturale che ospita al suo interno una colonia delle cosiddette “Pipistrelle di Tebano”. Prima di avvicinarsi al centro della cittadina, si consiglia una sosta alla casa natale del poeta neoclassico Vincenzo Monti. Agli amanti della storia contemporanea non può sfuggire inoltre il Museo della Battaglia del Senio, situato nel cuore della città, che narra le vicende dell’ultimo grande fronte sul fiume Senio.
Proseguendo lungo la ciclovia si raggiunge Bagnacavallo e il suo delizioso centro storico di impianto medievale, ma non prima di aver ammirato un ponticello a dorso d’asino e un antico mulino, testimoni dell’importanza dell’acqua nella storia di questi luoghi. Una volta visitata Bagnacavallo, sono due le tappe imperdibili che si incontrano sul percorso: la Pieve di San Pietro in Sylvis con i suoi affreschi trecenteschi e l’area di riequilibrio ecologico del Podere Pantaleone, con la flora e la fauna tipiche della Pianura Padana.
Dopo un passaggio attraverso la campagna lughese il percorso si dirige verso la terza e ultima tappa, Conselice, e il suo Bosco Urbano, un’area verde che ricostruisce l’ambiente originale delle valli, tipico del territorio. Attraversando in bici il centro città, tra i luoghi da non perdere c’è sicuramente il Monumento alla stampa clandestina e alla libertà di stampa, che narra la storia delle tipografie clandestine della Bassa Romagna sorte durante il periodo della Liberazione.
