Un importante programma espositivo ha posto l'attenzione su cosa abbia significato per Bologna la presenza di artisti come Raffaello, Michelangelo o Bramante.
Una presenza che concise con la presa del potere da parte dello Stato Pontificio in nome di papa Giulio II della Rovere. Ed è proprio il "Ritratto di Giulio II", uno dei più grandi capolavori di Raffaello, che da inizio a questa affascinante e per molti aspetti originale mostra.
Ad accoglierla è la Pinacoteca Nazionale di Bologna che in questa occasione ha rivisto l'intera sezione rinascimentale con un nuovo itinerario di visita che esplora i percorsi artistici legati all'arte bolognese dal tempo di Bentivoglio all'incoronazione di Carlo V.
La mostra si snoda lungo l'ala rinascimentale della Pinacoteca, un percorso in cui i capolavori del museo si trovano a dialogare con gli importanti prestiti ricevuti. Uno spazio del percorso espositivo è invece riservato a quei capolavori andati perduti per sempre a causa di eventi vari, come il monumento di Michelangelo a Giulio II, la Cappella Garganelli con affreschi, Palazzo Bentivoglio e gli interventi architettonici di Bramante.