Il Castello Estense di Ferrara dal 17 febbraio al 3 giugno ospita la mostra, curata da Denis Curti, che ripercorre la “ricerca senza fine” condotta dal fotografo bolognese dal 1948 ad oggi: dagli scatti di sapore neorealista, che raccontano l’Italia degli anni Cinquanta, e dalle serie dei Muri e dei Manifesti strappati, dove mostra affinità con la pittura informale europea, alle sperimentazioni concettuali con cui indaga aspetti trascurati o non previsti del linguaggio fotografico (la reazione dei materiali, il ruolo cosciente del caso, quello del tempo, la presenza fisica e gestuale dell’artista), e alle opere che evidenziano un particolare interesse per la comunicazione visiva nel suo insieme.
Come testimoniano le oltre 100 opere in mostra, nel percorso di Nino Migliori la fotografia assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco: oggi lo si considera un vero architetto della visione perché ogni suo lavoro è frutto di un preciso progetto sul potere dell’immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua vasta e multiforme produzione.
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