L'Argine degli Angeli – Itinerario in bicicletta a nord di Ravenna

Un itinerario di 24h nelle zone naturali intorno a Ravenna

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Poco a nord di Ravenna, lungo le rive meridionali delle Valli di Comacchio, all'interno del Parco del Delta del Po, si trova uno dei tratti ciclo-pedonali più affascinanti d'Italia.

Arricchito nel 2022 con raffinate strutture d'accesso e una segnaletica rinnovata, conduce al seducente Argine degli Angeli, antica barena situata nel cuore delle valli, sito prediletto da molte specie di uccelli dalle grandi ali bianche.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Sport
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - Sant'Alberto Sant'Alberto

    Luogo ideale per iniziare questo itinerario è l'abitato di Sant'Alberto, estremo lembo settentrionale del territorio comunale di Ravenna.

    Piccolo centro abitato immerso in un'area faunistica di grande interesse, è sede del Museo NatuRa, struttura dedicata alle Scienze Naturali che ospita una preziosa collezione ornitologica. 

    In quanto Centro Visite del Parco del Delta del Po, da qui partono escursioni a piedi, in bici e in pulmino elettrico alla scoperta delle Valli Meridionali di Comacchio, che comprendono anche la straordinaria Oasi di Boscoforte, abitata da cavalli Camargue allo stato brado e sorvolata da stormi di fenicotteri.

  • Seconda tappa - Il traghetto sul Reno Sant'Alberto

    Confine naturale tra le province di Ravenna e Ferrara, il fiume Reno in questo tratto presenta uno dei suoi aspetti più selvaggi e incontaminati. Per accedere alla sponda nord e proseguire lungo il nostro itinerario è necessario attraversarlo appena fuori dal paese di Sant'Alberto. 

    Qui si trova un pittoresco traghetto elettrico a fune che, sebbene compia un tragitto di pochi metri, trasporta in uno scenario completamente diverso e incredibile.

  • Terza tappa - L'Oasi di Boscoforte Sant'Alberto

    Salendo sull'argine del Reno si imbocca la strada sterrata verso est, e si prosegue sospesi tra il fiume e le Valli di Comacchio.

    Subito sulla sinistra si può notare l'Oasi di Boscoforte, lingua di terra millenaria e quasi incontaminata, che si allunga sull'acqua salmastra per oltre sei chilometri.

    Area privata, ma visitabile tramite apposite escursioni guidate, ospita una grande varietà di fauna e di flora, all'interno della quale spiccano tamerici, canne palustri e salicornie, i grandiosi fenicotteri rosa, aironi, volpoche, cavalieri d'Italia e avocette.

    L'incontro più incredibile resta comunque quello con i cavalli di razza Camargue Delta, che si muovono allo stato brado lungo la penisola.

  • Quarta tappa - Volta Scirocco Sant'Alberto

    Il percorso piega leggermente verso nord e segue l'ansa della valle fino alla Volta Scirocco, punto in cui il reno si sdoppia, creando una zona umida controllata dall'omonima traversa mobile.

    Qui, come in molti altri punti delle valli, si possono scorgere i caratteristici capanni da pesca, luogo di ritrovo mitico per molti abitanti di queste zone. A pelo dell'acqua e dotati di "padelloni", ovvero le reti per la cattura dei pesci, nascono come edifici poveri ma si sono nei decenni evoluti fino a contare anche alcuni esemplari di lusso.

    A seconda della stagione, è possibile pescare cefali, acquadelle, anguille, sarde, acciughe e alici, gamberetti, sogliole e "bianchetti". 

    Lungo la pista ciclabile sono stati inoltre predisposti capanni per il birdwatching, attività tipica di queste zone data la consistente varietà di avifauna presente.

  • Quinta tappa - L'Argine degli Angeli Sant'Alberto

    Si imbocca quindi l'ambito Argine degli Angeli, verso Bellocchio: oltre cinque chilometri di pista che pare sospesa nel cielo, circondati dalle acque immote delle valli e da stormi di uccelli meravigliosi. 

    La denominazione dell'argine parrebbe avere origine proprio dalla presenza di specie di grandi dimensioni, dotate di ali bianche "come gli angeli". 

    Aironi bianchi maggiori, spatole o addirittura pellicani avrebbero fin dall'antichità nidificato massicciamente su questo dosso, rendendolo diverso da tutti gli altri della zona umida, in genere occupati da esemplari più modesti. 

    Il nome del percorso, scelto all'unanimità dal Comitato Esecutivo del Parco del Delta del Po, riporta in vita questa intrigante suggestione e contribuisce a rendere ancora più magica la parte finale di questo indimenticabile viaggio, che si presenta come un leggero volo sulla laguna.

    Il rientro verso Sant'Alberto è possibile completando l'anello, scendendo lungo il lato orientale delle Valli di Comacchio, percorrendo la via Romea Nord, fino alla svolta a destra con via Bellocchio. Questo itinerario prevede strade asfaltate abbastanza trafficate, ed è dunque consigliato se in possesso di una dotazione da cicloturisti. 

    È altrimenti consigliabile il ritorno tramite il medesimo itinerario dell'andata, per godere delle valli e delle campagne da un'altra prospettiva, questa volta rivolti verso meridione.

Ultimo aggiornamento 12/08/2024

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Redazione Ravenna

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