Un itinerario sulle tracce di poeti, scrittori e artisti che hanno reso grande la città di Cervia, adatto a chi ama scoprire il passato dei luoghi attraverso le personalità di chi li ha vissuti.
Un percorso pianeggiante, di circa 4 km, dal centro al lungomare, tra le vie e gli edifici che ricordano grandi nomi: Grazia Deledda, Max David, Giovannino Guareschi, Tonino Guerra e tanti altri.
Un trekking urbano, tra case e ville, per scoprire gli angoli della città che hanno ospitato importanti personalità dell'arte e della letteratura.
La camminata prosegue poi nel centro di Milano Marittima e tra le località dell'interno - Castiglione, Cannuzzo e Pisignano - che è consigliabile raggiungere in auto.
Adiacente al Magazzino del Sale Darsena, nel Piazzale di Salinari, si può ammirare la suggestiva Fontana del Tappeto sospeso. Ideata da Tonino Guerra e realizzata dal mosaicista ravennate Marco Bravura, rappresenta un variopinto tappeto volante. Sopra, due cumuli di sale simboleggiano l'identità e la storia della città.
Costeggiando il porto canale in direzione del mare, di fronte al mercatino del pesce si raggiunge la Colonna del Mare, una stele dedicata ai pescatori e alle donne della marineria cervese, ideata dallo scrittore e poeta Carlo Nava. Originario di Ravenna, da giovane aveva vissuto l'esperienza dell'imbarco come marinaio e questa aveva lasciato in lui una grande passione per il mare.
Si tratta di una colonna dell’altezza di 3 metri, con 6 lati. Su ciascuna delle facciate è riportato un un breve racconto di mare dello scrittore.
Ritornando verso il centro, e percorrendo Viale Volturno, si arriva in Viale Roma, uno dei viali principali di Cervia.
Voltando a sinistra, si incontra, all'incrocio con Viale Bellucci, una villa con un grande parco. Si tratta della casa dov'è nato il giornalista e scrittore Max David, inviato di numerose testate, che vi tornava per brevi soggiorni.
Voltando in Viale Bellucci, si incontra sulla sinistra la villetta dove trascorreva le vacanze Giovannino Guareschi, scrittore e giornalista, famoso per i racconti su don Camillo e Peppone. A Cervia amava dialogare con le persone semplici e qui è morto a causa di un infarto.
Il percorso prosegue in Viale Cristoforo Colombo, per raggiungere Villa Caravella, acquistata da Grazia Deledda dopo aver vinto il Premio Nobel. La scrittrice amava trascorre a Cervia lunghi periodi di vacanza; qui trovava ispirazione in un paesaggio che le ricordava la Sardegna. Cervia le ha conferito la cittadinanza onoraria nel 1927.
La seconda parte dell'itinerario parte dal cuore di Milano Marittima. Il pittore milanese Giuseppe Palanti è tra i padri fondatori della città. Ha disegnato il piano regolatore di Milano Marittima ispirandosi al concetto di Città Giardino dell'inglese Ebenezer Howard e ha ritratto spesso la pineta e il porto di Cervia.
Due sono i canti della Divina Commedia nei quali Dante Alighieri ricorda Cervia e la pineta ravennate. Di sicuro gli sarà capitato di passeggiarvi nel periodo in cui era ospite dei Da Polenta, signori di Ravenna.
Sulla facciata del Palazzo comunale, c'è una lapide posta in occasione del VI centenario della sua morte, nel 1921.
Per raggiungere Castiglione di Ravenna, si può percorrere la Via Ragazzena e vedere il Bosco del Duca d'Altemps, citato da Umberto Foschi in uno dei suoi studi. Il Bosco è oggi una fascia di verde che si estende per circa un chilometro, con alberi ad alto fusto e un ricco sottobosco. La sua peculiarità è la presenza di maestose farnie.
Umberto Foschi, originario di Castiglione di Cervia, è stato un grande studioso di tradizioni, dialetto e folklore romagnoli e in particolare cervesi. Ha condotto i primi rilevamenti su Ficocle e Cervia Vecchia e ha lasciato un notevole patrimonio di opere e pubblicazioni. È stato anche socio fondatore e presidente dell'Associazione Amici dell'Arte. Nella sua casa, che si trova a Castiglione di Ravenna, è sorto nel 2008 il centro per il dialetto romagnolo.
Proseguendo si raggiunge il centro di Castiglione di Cervia, dove è possibile vedere Palazzo Guazzi. Del Palazzo fa parte l'Oratorio di San Lorenzo, che costituiva una delle due parti laterali, aggiunte nel 1794 ed edificate dall'architetto ravennate Camillo Morigia. Il Palazzo e l'Oratorio, fortemente danneggiati durante la seconda guerra mondiale, sono stati restaurati e l'Oratorio è ora fruibile al pubblico in occasione di eventi.
Tolmino Baldassari è stati un poeta e scrittore dialettale, nato a Castiglione e vissuto in gran parte a Cannuzzo di Cervia. Qui si trova la sua Casa Museo, che sorge proprio accanto al Parco fluviale del Savio: un'oasi di verde attraversata da una pista ciclabile.
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Cannuzzo di Cervia è un edificio che risale ai primi del Seicento ed è stata descritta da Tolmino Baldassari in uno dei suoi libri.
Sulla strada del ritorno verso Cervia merita una sosta la pieve romanica di Santo Stefano, che si trova a Pisignano, località attigua a Cannuzzo. Si tratta della pieve più antica nel territorio ravennate, ricordata in un documento del 977, anch'essa descritta in uno dei suoi libri da Tolmino Baldassari.
L'itinerario si conclude col ritorno a Cervia attraverso la salina e con una visita alla Biblioteca Comunale, alla quale Tolmino Baldassari ha lasciato la sua raccolta di libri e dove è stato ricostruito il suo studio, completo di macchina da scrivere e occhiali.