Il centro storico di Forlì e altre zone limitrofe raccontano il viaggio nel tempo di una città che grazie al potere simbolico della street art ha riqualificato i suoi spazi urbani.
Le opere più recenti sono state realizzate tra il 2016, anno in cui Gomez disegna l'opera 'Melodia del sogno’ accanto ai Musei San Domenico, e il 2019, ma già nel 1976 Forlì sceglie queste rappresentazioni artistiche per celebrare eventi storici e culturali di grande impatto chiamando interpreti d’eccezione.
Partiamo proprio dai primi murales cittadini del 1976: la nostra prima tappa testimonia il rovesciamento del governo democratico cileno del 1973, ricordato tre anni dopo con due opere realizzate dagli esuli Alejandro Rodriguez (detto Nestor) e Christian Olivares Thomsen. I due arrivano in Romagna e, grazie alla collaborazione con gli studenti di diverse scuole superiori della città, realizzano le loro opere murali, ancora oggi visibili in Via Minardi e Viale Roma, nei pressi dello stadio Comunale. Le opere sono infatti tornate a splendere negli ultimi anni grazie all’aiuto di associazioni, studenti e dell’intera comunità forlivese, che ha eseguito tra il 2017 e il 2018 il restauro di entrambi.
La seconda tappa del nostro itinerario dedicato all’arte pubblica forlivese prosegue con un piccolo percorso a caccia dei muri realizzati per l’edizione 2018 del Festival di Street Art Murali, ispirata ai 70 anni della Costituzione Italiana.
Imboccato Viale Roma verso il centro, il percorso fa tappa alla Biblioteca Paul Harris, all’interno del Parco della Resistenza, dove i blocchi di colore sgargiante di Camilla Falsini raccontano i principi d’uguaglianza, libertà e partecipazione. Terminato il giro nell’area verde tra le più antiche di Forlì, attraverso Corso della Repubblica si arriva in Piazza Saffi: da qui, superata la Basilica di San Mercuriale, in Via dei Filergiti e poi ancora in Piazza Del Carmine si osservano l’opera di Millo, sorprendente per il gioco tra bianchi, grigi e colori accesi, e il murale di Zed1, dal sapore quasi fiabesco, nella vicina Via Francesco Nullo. Le restanti opere realizzate nel 2018 adornano le facciate dei palazzi pubblici e privati il Quartiere dei Musei, e contribuiscono ad impreziosirne l’atmosfera. Infatti nelle vicinanze dei Musei San Domenico, celebre luogo di mostre dal respiro internazionale, oltre alla già citata opera di Gomez, si intravede ad angolo con Via Andrelini l’opera di Gola Hundun, mentre dalla parte opposta del piazzale si ammirano le opere di Moneyless, in Via Leone Cobelli, e di Eron, che decora il piccolo e suggestivo vicolo San Domenico.
La passeggiata alla scoperta dell’arte murale forlivese si conclude con un altro breve itinerario per ammirare da vicino le creazioni realizzate in occasione di Street Art Murali – 2019. Nel 2019 il bicentenario della nascita di Aurelio Saffi, figura di spicco del Risorgimento italiano e forlivese, diventa l’occasione per narrare i cambiamenti artistici, musicali, sociali e tecnologici di quell’epoca e ancora una volta a Forlì si riuniscono artisti di fama internazionale a dare una forma a questi ricordi. La zona interessata dalle rappresentazioni artistiche è sempre l’angolo di Piazza Saffi, dove si erge la Basilica di San Mercuriale. In ordine si susseguono il murale di Sema Lao in Via dei Filergiti, un’interpretazione di Aurelio e Giorgina Saffi, i murali di Andrea Ravo Mattoni e Basik entrambi in Via Maceri, rispettivamente dedicati all’artista forlivese Annibale Gatti e al progresso tecnologico, e infine l’opera di Hyuro in Via Francesco Nullo, angolo via Fratti, un vero omaggio alla fotografia.
Per finire, lasciato il centro storico si incontra quella che forse costituisce la più estesa e complessa opera murale insieme a quelle degli anni ‘70: con il grandioso murale che decora la Rotonda di Santa Chiara, l’Associazione Romagna in Fiore descrive l’avvincente storia di treni e ferrovie.