Tra Marzabotto e il Parco di Monte Sole: in viaggio alla scoperta dell'Appennino Bolognese

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Segni, tracce, riferimenti. Il territorio di Marzabotto è probabilmente il più ricco di spunti e luoghi di interesse storico-archeologico di tutto l’Appennino bolognese.

Questa località affonda le sue radici nell'antichità, regalando ai visitatori un'esperienza unica che abbraccia millenni di storia che parte dalla fondazione della città etrusca di Kainua, ricongiungendosi più di recente alle tragedie della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto attraverso l'episodio noto come la Strage di Monte Sole.

Ne sono testimoni la piazza del Comune, al centro del paese, con gli ulivi dedicati alla pace; il sagrato della chiesa dove una lapide protegge l’urna con all’interno la terra della “invitta Stalingrado” e il Sacrario. Tappa di un itinerario di grandi emozioni, scoperte e suggestivi panorami.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - Area archeologica dell’antica Kainua Marzabotto

    Tra il VI e il IV secolo a.C. il territorio del comune di Marzabotto ospitò una delle più importanti città-stato dell’Etruria padana: la città di Kainua.

    Ciò che fa del sito un’eccezionale testimonianza nell’ambito di questa civiltà è la straordinaria conservazione dell’impianto urbano della città, nella quale la regolare scansione degli spazi è segno di una ben precisa pianificazione.

    Sul pianoro di Misano e sulla sovrastante altura per circa due secoli - dalla metà del VI alla metà del IV secolo a.C. - questo centro prosperò grazie ai rapporti commerciali e politici con la madrepatria (Etruria, attuale Toscana) fino all’arrivo dell’invasione celtica.

    Camminando lungo i principali assi stradali è possibile ammirare parte dell’abitato e dei suoi quartieri, contraddistinti da resti di abitazioni. Ci sono santuari religiosi importanti, come quelli dedicati a Tinia e Uni, la coppia divina a capo del pantheon etrusco e ben due necropoli caratterizzate da grandi cassoni in pietra con segnacoli lapidei di varia forma. Non manca l’acropoli della città con edifici sacri e altari propiziatori.

  • Seconda tappa - Il Museo Pompeo Aria Marzabotto

    A completare il percorso dedicato a Marzabotto interviene il prestigioso Museo “Pompeo Aria” che, attraverso le sue collezioni materiali, getta luce sulla storia e le vicende di questa antica città.

    Il Museo, intitolato alla memoria del Conte Pompeo Aria che, sulle orme del padre Giuseppe organizzò il primo nucleo della collezione, ospita e conserva i reperti provenienti da oltre un secolo e mezzo di scavi nell’antica città etrusca di Kainua e nelle sue necropoli.

    L’esposizione si articola in quattro sale dove sono illustrate le caratteristiche generali dell’area ed esposti gli affascinanti reperti: vasi attici, bronzi, segnacoli tombali in pietra e marmo, balsamari in pasta vitrea ed alabastro; numerose statuette votive in bronzo che rappresentano i devoti in gesto di offerta e preghiera; terrecotte architettoniche provenienti dall’Acropoli e dalle case di abitazione che consentono di ricostruire l’aspetto in alzato degli edifici.

  • Terza tappa - Monte Sole Marzabotto

    Il Parco naturale di Monte Sole copre un’area di oltre 6.000 ettari compresa nel territorio dei comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi e interessa, quasi interamente, l’area coinvolta nell’eccidio di Monte Sole.

    Eletta nel 1989 come area protetta, con il principale obiettivo di diffondere una cultura di pace (anche attraverso la “Scuola di pace” istituzione di rilevanza internazionale rivolta soprattutto alle giovani generazioni), oltre che di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, quest’area ospita al suo interno il percorso del “Memoriale”.

    Si tratta di un itinerario che, passando dal centro Il Poggiolo (oggi Rifugio Resistente, dove è possibile pranzare e cenare), ripercorre i luoghi teatro della drammatica e violenta storia che colpì questo territorio durante la Seconda Guerra Mondiale quando 955 persone furono uccise dai nazifascisti nei tre comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana.

    Il percorso raggiunge la vetta del Monte Sole con la stele in memoria dei partigiani sacrificatisi in queste valli durante la guerra di Liberazione.

    Per gli amanti della natura, il parco offre numerose specie floristiche e una ricca fauna selvatica che è possibile osservare, insieme al suggestivo panorama, nel corso di escursioni e camminate.

  • Quarta tappa - Il Sacrario Marzabotto

    Edificato agli inizi degli anni ’60 del Novecento per ricordare le vittime di guerra, il Sacrario si colloca nel centro storico di Marzabotto nel piano sottostante della Parrocchia dei Santi Giuseppe e Carlo di Marzabotto.

    Al suo interno sono custoditi i resti delle vittime civili e dei partigiani deceduti nelle varie località del comune, a seguito della feroce rappresaglia scatenata dai nazifascisti tra il settembre e l’ottobre del 1944.

    Su quattro facciate della crociera centrale, delle grandi lapidi di marmo bianco riportano le motivazioni delle Medaglie d’oro al Valor Militare concesse alla memoria del Cappellano Don Giovanni Fornasini, del Comandante della brigata partigiana Mario Musolesi (“Lupo”), del sedicenne partigiano Gastone Rossi e del partigiano Francesco Calzolari. 

  • Quinta tappa - La pieve di San Lorenzo di Panico Marzabotto

    Sulla via del ritorno verso la città di Bologna si consiglia, infine, una visita all’antica pieve di San Lorenzo di Panico, raggiungibile facilmente dalla strada Porrettana, deviando una volta arrivati all’altezza di Lama di Reno.

    Considerata una delle più belle costruzioni romaniche dell’Appennino bolognese, l’edificio conserva ancora gran parte delle strutture originarie, anche se all’inizio del secolo scorso ha subito un rilevante intervento di restauro.

    L’edificio, la cui costruzione sembra essere terminata nella prima metà del XII secolo, ha una pianta monoabsidata a tre navate e le pareti sono realizzate con conci di arenaria squadrati. 

    L’interno, caratterizzato da un colonnato monumentale che presenta alcuni capitelli di imitazione corinzia, è la parte meglio conservata dell’edificio con l’abside contraddistinta da una preziosa ornamentazione architettonica

Ultimo aggiornamento 23/01/2024

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Redazione Appennino Bolognese

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