Un po' di montagna “di là dall’acqua”, tra panorami e gastronomia

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Tra i comuni montani dell’Appennino modenese c’è un territorio che dai locali viene definito “di là dall’acqua”, per il fatto che si sviluppa dalla sponda sinistra dei fiumi Leo e Panaro, salendo sulla Fondovalle, in direzione Monte Cimone. 
Stiamo parlando del territorio di Montese, un’area ricca di storia, piccoli borghi, paesaggi e buona cucina. 

Tutto il territorio comunale è attraversato da una rete sentieristica che si snoda, per circa 130 km, ad un'altitudine compresa tra i 300 e i 1100 metri. 
I sentieri, oggi percorribili a piedi, a cavallo e in mountain bike, seguono il tracciato delle antiche vie di comunicazione e delle vecchie strade interpoderali che, attraversando boschi e campi coltivati, collegavano tra loro borghi isolati, mulini, castelli, luoghi di culto e di lavoro. 

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa: Maserno di Montese Montese

    Il sentiero, che regala un bel panorama sul territorio attorno a Montese, parte a 770 mt s.l.m. dalla Chiesa Parrocchiale di Maserno: da qui si imbocca via Riva per proseguire per circa 1,5 km su strada asfaltata; all'altezza di Cà di Grazia il percorso sale sulla destra, diventando più avanti, una carreggiata. 
    Merita una deviazione il borgo di Riva di Biscia, dove si trova un oratorio che conserva affreschi del ‘400. Consigliata anche una sosta alla cascata di Striscialacqua, un corso d’acqua di 20 metri con una forza motrice che fa muovere un antico mulino del 1700. 
    La discesa verso il Rio San Martino e la successiva risalita sono piuttosto impegnative, ma meritevoli della fatica! Nel borgo di San Martino potete visitare la caratteristica chiesa parrocchiale del ‘600. 

    Il percorso ha una lunghezza di 6,5 km, per una durata complessiva, tra andata e ritorno, di circa 4 ore.

  • Seconda tappa: Montese Montese

    Da San Martino ci si sposta poi nel paese di Montese, dove le tradizioni culinarie non deludono le aspettative! Oltre ai funghi porcini e alla farina di castagne, la locale coltivazione della patata ha il marchio di tutela Patata di Montese, che ne garantisce una qualità unica e permette la scelta tra quelle di pasta bianca, gialla o a buccia rossa. Un consiglio è anche quello di assaggiare le zampanelle… scopritele e non rimarrete delusi! 

    Dopo un buon pranzo all’insegna delle citate bontà, vi invitiamo a fare due passi verso la Rocca di Montese, di proprietà dei Montecuccoli (XXIII sec.). Caratteristica per la doppia cinta muraria e la torre merlata, offre una meravigliosa vista panoramica. All’interno è custodito un museo sulla Seconda guerra mondiale, con reperti di battaglia rinvenuti sul territorio.

Ultimo aggiornamento 27/01/2021

Per maggiori informazioni

Redazione Appennino Modenese

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