Un itinerario artistico-culturale tra i più importanti musei della pianura bolognese.
Due giorni dedicati all’arte in un viaggio che riporta a epoche e stili diversi: dai pittori bolognesi del 300 all’arte contemporanea di Pirro Cuniberti.
Il viaggio nell’arte tra i musei della pianura bolognese comincia della Quadreria di Argelato, una collezione di circa 140 opere d’arte custodita presso la sede storica di EmilBanca di Argelato.
Tele, disegni e sculture databili tra il Cinquecento e l'Ottocento appartenenti alla Quadreria del "Ritiro San Pellegrino", storico istituto di beneficenza bolognese.
La collezione, un unicum nel territorio, vanta opere di rilievo anche appartenenti a scuole di regioni diverse.
Ad una decina di chilometri da Argelato, nella località di Pieve di Cento si trova il Museo Magi del 900.
Nato dalla passione del collezionista Giulio Bargellini, il museo è ospitato in un silo di grano del 1933 ristrutturato, all’interno del quale si trova una raccolta di arte italiana del Novecento, una contemporanea e una sala dedicata alla Belle Époque.
Il Museo conserva una collezione di opere dedicate all’Arte Figurativa Contemporanea italiana, all’Africa e al Sud America e ai Nuovi Realismi.
All’esterno è circondato dal Giardino della scultura, con opere plastiche di diversi materiali e linguaggi, tra cui il noto Uomo della pace.
Oltre all’esposizione permanente e alle mostre temporanee, il museo organizza alle diverse tipologie di eventi, coinvolgendo artisti, collezionisti, critici, pubblico e studenti.
L’attuale allestimento della collezione permanente è dedicato a protagonisti e a movimenti dell’arte e della cultura visiva tra XX e XXI secolo, tra cui Boldini, De Chirico e Modigliani.
Sempre a Pieve di Cento si trova la Pinacoteca, che custodisce opere pittoriche di artisti bolognesi, ferraresi e veneti dal Trecento al Settecento, e una notevole collezione di arte contemporanea e di vetri formata grazie a diverse donazioni.
Tra le opere classiche segnaliamo le opere di Scarsellino e degli allievi della bottega del Guercino.
Capolavoro del Museo è una Madonna lignea policroma del XIV secolo.
Tra le opere di arte contemporanea segnaliamo invece le opere grafiche della collezione Efrem Tavoni, provenienti dal famoso Morgan's Paint; le opere di Severo Pozzati e di Pirro Cuniberti, pittore e disegnatore nato a Sala Bolognese e allievo di Giorgio Morandi.
Cuniberti è uno degli artisti più originali nell’ambito della “linea fantastica” dell’arte italiana del secondo Novecento, una espressione attraverso cui trasmette una visione del mondo attenta ai temi del quotidiano.
Spostandosi verso San Pietro in Casale, raggiungiamo quindi il Museo Casa Frabboni, che sorge nel centro cittadino, all’interno del Parco Culturale.
Aperto al pubblico nel dicembre 2003, Museo Casa Frabboni è la casa restaurata, parte di una ex barchessa, in cui ha abitato e lavorato a lungo l'artista Guido Frabboni (1926-1994), che ha donato al Comune la sua dimora, le sue opere e le sue collezioni di maioliche ed icone.
Oggi il museo è uno spazio espositivo che comprende una sezione dedicata alla vita e all’attività del maestro Frabboni e una sala, al secondo piano del palazzo, dedicata alle sculture e dipinti di Raimondo Raimondi, artista locale di fama internazionale. Il museo ospita anche la sezione archeologica “Pianura romana. Villa Vicus Via", dedicata alle testimonianze archeologiche di epoca romana rinvenute nell'area. Al centro dell'esposizione i rinvenimenti dell'abitato di Maccaretolo.
Il viaggio nell’arte si conclude a San Lazzaro di Savena, a pochi chilometri dal centro di Bologna, presso la Fondazione Cirulli, un’istituzione culturale che ha come obiettivo la narrazione e la valorizzazione dell’arte e della cultura visiva italiana del 900, dalla nascita della modernità fino agli anni del boom economico (1900-1970).
Questo avviene attraverso testimonianze provenienti da ambiti disciplinari differenti: arte figurativa, fotografia, grafica, disegno progettuale.
La sede è lo storico edificio progettato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1960.
Oltre alle collezioni presenti, hanno notevole importanza i progetti culturali e le mostre organizzate dalla Fondazione.