Tra pievi e monasteri in Romagna

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Benvenuti nell'incantevole cuore della Romagna, dove antiche pievi e monasteri svelano le tracce di una storia millenaria. In questo affascinante itinerario attraverso le province di Forlì e Rimini, ci immergeremo in un viaggio che unisce la spiritualità delle pievi medievali alla maestosità dei monasteri, esplorando un patrimonio culturale ricco di fascino e suggestione.

Scoprirete come le vicende di questi luoghi siano spesso legate a quelle di grandi nomi della Spiritualità Cristianità, spesso eletti Santi che, nel loro peregrinare, hanno caratterizzato la storia di questi territori, compiendo miracoli e dando vita a luoghi di grande spiritualità.

  • Durata
    48 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Rimini Rimini

    Il nostro itinerario parte dal centro di Rimini, dove si trova l'importante convento agostiniano dedicato a San Giovanni Evangelista, fondato nel 1200.

    La sua grande aula è stata trasformata e arricchita da pregevoli stucchi e affreschi tra il Seicento e il Settecento; rimane, invece, originale l'intero complesso e il suo alto campanile.

    Si tratta di una delle più grandi chiese cittadine che conserva nell’abside e nella cappella del campanile le migliori testimonianze della Scuola pittorica riminese del Trecento. 

  • Santarcangelo di Romagna Santarcangelo di Romagna

    Proseguendo verso l'entroterra, si raggiunge il borgo di Santarcangelo di Romagna in cui sorge la Pieve di San Michele Arcangelo, la più antica di tutto il territorio riminese.

    La costruzione dell’edificio, ad unica navata, viene fatta risalire al VI sec. d.C. La sua architettura sembra riprendere lo stile delle chiese bizantine ravennati, come testimoniano l’abside poligonale, la muratura in mattoni sottili e le finestre centinate.

    Oggi il complesso si presenta spoglio del pavimento in mosaico e delle decorazioni marmoree, di cui restano solo alcuni frammenti. Il luogo rimane comunque molto suggestivo e invita al raccoglimento e alla meditazione.

  • Verucchio Verucchio

    Ci si sposta di pochi chilometri e si giunge ai piedi del colle di Verucchio, dove un tempo sorgeva un romitorio dedicato alla Santa Croce. Secondo la tradizione, qui San Francesco durante un suo viaggio verso Rimini si fermò, compiendo alcuni miracoli.

    Nel 1215 il romitorio fu trasformato in un convento, noto come il Convento di Santa Croce, considerato oggi il più antico luogo francescano dell’Emilia Romagna. Nel luogo in cui si trovava la cella del Santo è stata costruita una cappella. La chiesa ha un portale del ‘300 e un interno neoclassico, con coro rinascimentale intarsiato. 

    Altro luogo di interesse presente a Villa Verucchio è anche l’antica Pieve di San Martino, esempio di magistrale e severa architettura romanico-gotica, la cui datazione risale circa all’anno 990. La pieve sorge su un declivio ombreggiato da ulivi ai piedi del roccione su cui si erge Verucchio. 

  • Talamello Talamello

    Il Monastero di San Lorenzo a Talamello, antica chiesa plebana e convento degli agostiniani fin dal 1300, merita sicuramente una visita.

    Qui si trova un crocefisso attribuito all'opera di Giotto, ma con molto probabilità realizzato da Giovanni da Rimini. Da tempo immemorabile è oggetto di devozione: sembra che si sia reso più volte protagonista di guarigioni inspiegabili.

  • San Leo San Leo

    Il Convento di Sant'Igne a San Leo è un altro gioiello nascosto tra le colline riminesi. Risalente al XIII secolo, la sua fondazione viene attribuita all'opera di San Francesco. La piccola chiesa, ad aula unica, conserva un segmento del tronco dell’olmo sotto il quale Francesco predicò a San Leo, abbattuto nel 1662. A lato della chiesa un semplice ma suggestivo chiostro e sul lato est la sala capitolare tipica dello stile gotico.

    Sempre a San Leo molto interessanti da visitare sono il Convento francescano di Montemaggio, organizzato intorno a due chiostri e caratterizzato da una neviera sotterranea, e la Pieve dedicata a Santa Maria Assunta datata al XI secolo, il più antico monumento religioso del Montefeltro.

    La tradizione vuole che l’edificio sia stato innalzato sulla celletta dove San Leone si ritirava in preghiera. La pieve presenta una pianta basilicale a tre navate, con cripta e presbiterio rialzato, su cui si innalza il pregevole ciborio del IX secolo. 

  • Mercato Saraceno Mercato Saraceno

    Se ci spostiamo in provincia di Forlì-Cesena dove, su un colle nei pressi di Mercato Saraceno, ritroviamo la Pieve di Santa Maria Annunziata di Monte Sorbo, la cui prima notizia dalle fonti scritte risale al 1223, anche se la data di fondazione sembra collocarsi già nell’VIII secolo d.C. Sembra che il luogo ospitasse già in epoca romana un tempio consacrato alla dea Cerere.

    Unica chiesa del territorio ad avere una pianta a croce greca, appare al visitatore come una modesta e isolata chiesa rurale, immersa nel silenzio della campagna circostante. 

    L’edificio assunse una notevole importanza a partire dal X secolo per la sepoltura al suo interno del vescovo Florentius, ma anche perché a quel tempo la valle del Savio era luogo di passaggio della Via dei Romei.

    L'aspetto dell'edificio esterno appare piuttosto modesto, ma la facciata è impreziosita da antichi marmi di recupero; l'ingresso è costituito da un semplice portale mentre i gradini sono formati da pietre tombali. Sulle pareti delle due navate laterali troviamo numerosi resti scultorei che mostrano forme vegetali, zoomorfe e geometriche mentre sulla navata sinistra sono conservate lastre tombali e l'epigrafe dell'antico vescovo Florentius.

  • Sarsina Sarsina

    Ci spostiamo verso Sarsina dove, a circa 4 km dall’abitato in direzione Montalto, si erge l’Abbazia di San Salvatore in Summano, di origini antichissime, forse anteriori all’anno 1000.

    L’abbazia, che fino alla fine del XII secolo seguì la Regola Benedettina prima di orientarsi verso quella Camaldolese, godette nei secoli della protezione di diversi Papi che le assicurarono ricchezza e potenza. La struttura della chiesa è molto semplice con una navata unica che si apre sul fondo in un’abside circolare.

    Le pareti esterne e il grazioso campanile sono quasi intatti, mentre il tetto è crollato del tutto. Pochi, invece, gli elementi decorativi al suo interno, poiché la gran parte furono asportati per evitarne il furto. 

  • Galeata Galeata

    L’ultima tappa del nostro viaggio ci porta nelle vicinanze di Galeata, sulla sommità del colle che domina la cittadina, per visitare l'Abbazia di Sant'Ellero, abbazia romanica che conserva le spoglie mortali del santo.

    Fondata dal Santo stesso verso la fine del V secolo d.C., esercitò nel corso dei secoli una grande influenza politica e spirituale sull’intera valle del Bidente.

    Oggi l’antico monastero è andato distrutto e rimane solo la chiesa abbaziale, in stile romanico, che mostra un portale ornato da capitelli con sirene, simbolo del peccato, e da monaci oranti. All’interno, nelle cappelle laterali, sono collocati alcuni elementi decorativi e scultorei dell'antica fabbrica.

    Nella cripta, invece, è conservato il sarcofago alto-medievale del Santo, che a ogni mese di maggio sembra ancora dispensare benedizioni, con tanti pellegrini che accorrono, specialmente per la guarigione dal mal di testa.

Ultimo aggiornamento 23/01/2024

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Redazione DT Romagna

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