Lungo il Sentiero Spallanzani: un viaggio tra natura e cultura

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L’Emilia-Romagna è famosa per le sua bellezze naturalistiche e la sua ricchezza culturale e il Sentiero Spallanzani rappresenta un connubio perfetto tra questi due mondi affascinanti.

L’itinerario, che prende il nome dal celebre naturalista e esploratore reggiano Lazzaro Spallanzani, offre un'esperienza unica capace di fondere la scoperta della natura alla storia scientifica e culturale.

Il sentiero, che si snoda attraverso paesaggi mozzafiato (la Pietra di Bismantova, il castello di Carpineti, il Monte Cusna e il Monte Prado, l’Ospizio di San Pellegrino), offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nella bellezza della natura italiana.

Nel complesso si tratta di un un percorso di “bassa” e “media” montagna, lungo circa 125 km, con un dislivello complessivo attorno ai 5.000 metri che può essere affrontato nella sua interezza in ben 8 giorni di cammino.

L’itinerario attraversa tutte le fasce di vegetazione dell’Appennino reggiano, partendo dalla città di Reggio Emilia fino a raggiungere il centro abitato di San Pellegrino in Alpe, il più alto di tutto l’Appennino.

Non tutte le tappe però hanno lo stesso grado di difficoltà. È necessario, infatti, fare un distinguo tra le prime sei - di bassa e media difficoltà - rispetto alle ultime due, sviluppate nella fascia del crinale, che d’inverno sono percorribili solo da escursionisti esperti.

Le stagioni migliori per affrontare questo itinerario sono la primavera e l’autunno, durante le quali la natura offre spettacoli suggestivi grazie ai suoi colori caldi e avvolgenti.

In questo itinerario sarà approfondita la prima tappa che dal centro storico di Reggio Emilia conduce a Ventoso di Scandiano.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Amici/Solo
  • Prima tappa - Palazzo dei Musei Reggio nell'Emilia

    La partenza prende il via dal Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, dove è raccolta la collezione privata dello scienziato Lazzaro Spalanzani.

    Il Parco del Popolo, adiacente al Museo, è un incantevole giardino all’italiana. Tra alberi di pregio, tra cui si segnala il centenario Cedro del Libano, sono collocate diverse statue e monumenti importanti. 

    Dopo un breve tour tra le sale del museo alla scoperta collezione Spallanzani e una passeggiata tra le vie e le piazze del centro storico, si prosegue sulla via Emilia San Pietro fino a incontrare i magnifici Chiostri di San Pietro, superbo esempio di architettura rinascimentale e manierista. 

  • Seconda tappa - Campo di Marte Reggio nell'Emilia

    Da qui si prosegue su via Sante Vincenzi e si raggiunge la cosiddetta Polveriera, un edificio posto sulla vecchia Piazza d’Armi di Reggio, edificato dal 1869 per scopi militari.

    Il complesso restaurato nel 2016 rappresenta per la città un nuovo spazio di aggregazione e di inclusione sociale. Nella Sala Civica, dal 2020, è presente un wall drawing di oltre 60 mq dell’artista Emanuele Sferruzza Moszkowicz in arte Hu-Be.

    Costeggiata la “Polveriera” si seguono i cartelli bianco e rossi fino al “Campo di Marte”, uno dei parchi più amati della città, molto frequentato da famiglie. 

    Al suo interno sono presenti numerosi alberi, come tigli, ippocastani, farnie, platani, frassini e numerose conifere (cedri, pini e abeti). 

  • Terza tappa - Parco del Rodano Reggio nell'Emilia

    Giunti all’incrocio di via Gattalupa, si attraversa la strada e ci si addentra nell’area di riequilibrio ecologico SIC Rodano-Gattalupa (sito di importanza comunitaria).

    Sulla sinistra parte una deviazione per raggiungere il parco del Mauriziano con un sentiero ad anello, segnalato con variante 610 A, che conduce alla dimora estiva del poeta Ludovico Ariosto.

    Dopo aver imboccato via Metastasio, il percorso diventa totalmente ciclopedonale e, oltrepassato il sottopasso, si collega al sentiero fluviale del torrente Rodano.

    In alcuni punti di osservazione corredati da capanni tra gli alberi è possibile osservare numerosi uccelli tipici di queste zone, tra cui le splendide cicogne che provengono dalla vicina colonia di Gavasseto, distante 2 km dal percorso.

    Poco più avanti si raggiunge il bivio con il ponte ponte del torrente Rodano, riconoscibile dal colore rosso.

  • Chiuse e canali Reggio nell'Emilia

    Si riprende il percorso continuando a costeggiare il torrente Rodano e si raggiunge la chiusa di sbarramento, un elemento tipico di queste campagne per la gestione delle acque dei canali di irrigazione.

    Si prosegue fino all’incrocio con via Anna Frank e, attraversata la strada, ci si immette nella carreggiata lungo la sponda sinistra del torrente.

    Qui si può ammirare un importante elemento storico, il Canale di Secchia, una via d’acqua artificiale costruita dai romani per portare l’acqua del fiume dentro alla città di Reggio Emilia.

    Il canale è stato utilizzato fino al 1800, con piccole imbarcazioni con cui i commercianti entravano all'interno delle mura per scaricare le merci. Oggi è una presa d’acqua utilizzata per l’irrigazione, ma conserva ancora il fascino di un antico manufatto. 

  • Azienda agricola Reggio nell'Emilia

    Il percorso continua camminando sopraelevati di alcuni metri, tra panorami della campagna circostante e vegetazione. 

    Si raggiunge la strada asfaltata (via del Bosco) in corrispondenza del ponte del Gazo, luogo che nel passato è stato protagonista di un’importante battaglia.

    Si mantiene la destra e si percorre dapprima la strada asfaltata, poi tra i campi e le vigne.

    Nei filari che affiancano il sentiero, oltre alle uve tipiche per la produzione del Lambrusco vi è il recupero di un antichissimo vitigno di uva bianca: la Spergola

    L’itinerario prosegue su via Mabrazza, via Sabatini, via Dei Brugnoli fino all’abitato di Fellegara attraverso panorami agresti incredibili.

  • Scandiano Scandiano

    Poco più avanti ha inizio la ciclopedonale del Tresinaro. 

    Il percorso, da tenere fino all’abitato di Cà de Caroli, è semplice e intuitivo. Si prosegue lungo il torrente Tresinaro fino ad arrivare al ponte di via del Cristo.

    Ci troviamo a Scandiano, e da qui si può deviare verso il centro storico, che merita certamente una visita per la sua bella Rocca dei Boiardo e per la casa natale di Lazzaro Spallanzani, da dove il naturalista partiva per le sue escursioni scientifiche sull’Appennino.

    Infine si raggiunge l’abitato di Ventoso, in origine (1988) punto di partenza del sentiero. 

Ultimo aggiornamento 23/09/2024

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Redazione Reggio Emilia e pianura

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