Sulle orme degli Este

I luoghi del Ducato Estense a Reggio Emilia

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La Casa d'Este, i cui membri sono noti anche come Estensi, fu un'antica dinastia italiana che governò, tra gli altri, sui territori di Ferrara, Modena e Reggio Emilia. 

La storia della città di Reggio Emilia s'intreccia profondamente con la storia degli Estensi: un rapporto complesso e spesso conflittuale, che si concluse nel 1797 con la nascita del Primo Tricolore, simbolo dell’emancipazione dal dispotico "tallone" ducale. 

Per scoprire i luoghi estensi in terra reggiana vi invitiamo a percorrere le tappe di questo itinerario: partendo dall’antica cittadella, simbolo del potere ducale, arriveremo a conoscere i personaggi legati alla città di Reggio Emilia e, seguendo gli avvenimenti storici legati all’antica famiglia estense, visiteremo antichi parchi e percorsi che ci condurranno fino in provincia. 

  • Durata
    48 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Coppia
  • Prima tappa - Giardini pubblici Reggio nell'Emilia

    Nell’area degli attuali Giardini Pubblici, che risalgono alla metà dell’800, si trovava l’antica Cittadella, un castello fortificato addossato alle mura della città, che i Gonzaga avevano fatto edificare a partire dal 1339 come sede del potere signorile. 

    Il suo assetto rimase immutato nei secoli successivi durante i quali, il governo della città venne assunto definitivamente dalla famiglia Estense. Nel 1472 Nicolò Ariosto venne a Reggio come Capitano della Cittadella e due anni dopo, la città diede i natali al famoso poeta Ludovico Ariosto

    Purtroppo della cittadella non è rimasto più nulla: nel 1848, a seguito di una rivolta popolare contro gli Estensi, iniziarono i lavori di demolizione delle mura e dei terrapieni. 

    A ricordo del probabile luogo di nascita del famoso poeta, in una piazzola dei giardini è stata collocata la statua dell’Ariosto, realizzata dallo scultore R. Secchi nel 1916.

  • Seconda tappa - Palazzo dei Musei Reggio nell'Emilia

    A due minuti a piedi dai Giardini troviamo il Palazzo dei Musei, recentemente inaugurato nel nuovo allestimento curato da Italo Rota. Il Museo della città ospita una sezione permanente dedicata alla famiglia estense: il racconto si apre con una copia della celebre Notte del Correggio (L’Adorazione dei pastori), prima prelevato dalla Basilica di San Prospero da Francesco I d’Este per la sua collezione di corte e finito poi a Dresda nella disgraziata Vendita di Francesco III d’Este

    Dal patrimonio della  Basilica della Ghiara, sono esposte alcune opere, a ricordo dell’influenza dei Duchi d’Este nella costruzione della Basilica. Nella sala del Rinascimento una grande teca racconta la storia della famosa Mappa di Cantino commissionata nel 1502 da Ercole I d’Este a un cartografo portoghese. La mappa raffigura il mondo noto all’epoca e soprattutto rappresenta la curiosità della corte estense per le nuove scoperte e l’apertura di Reggio Emilia al mondo, che accompagna la sua storia fino al giorno d’oggi. Ecco allora l’Africa con la testa di rinoceronte, l’Amazzonia con i pappagalli le cui piume ritornano nelle amache e nelle tuniche decorate e sullo sfondo interpretazioni fotografiche degli stessi paesaggi.

  • Terza tappa - Piazza del Monte Reggio nell'Emilia

    Ci spostiamo nella vicina Piazza del Monte per raccontarvi qualche aneddoto che lega Reggio Emilia a una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano. Figlia illegittima di Papa Alessandro VI, Lucrezia Borgia si sposò in terze nozze con Alfonso I d'Este, primogenito del Duca Ercole I di Ferrara. Agli inizi del '500 Lucrezia aveva patrocinato personalmente l'introduzione a Reggio Emilia dell'arte della seta, destinata, nel corso del secolo, a trasformarsi in una forte occasione di arricchimento per la città; tuttavia, sia l’arte della lana sia quella della seta non sarebbero potuto esistere senza il Canale Maestro: l’acqua metteva in moto i filatoi, veniva utilizzata nella tintura ed era inoltre necessaria per i bagni e i lavaggi.

    Rimane traccia di queste antiche e importantissime corporazioni in due Palazzi della città: Palazzo dei Mercanti del Panno, caratterizzato dal bellissimo capitello a forma di Ariete, e Palazzo Busetti, ispirato ai disegni dei coevi edifici romani e costruito a metà del Seicento dalla famiglia Busetti, facoltosi e influenti produttori e mercanti di seta. Il Palazzo ospita oggi diversi edifici commerciali ed è possibile ammirare un singolare veduta della piazza dal secondo piano dell’edificio.

  • Quarta tappa - Sala e Museo del Tricolore Reggio nell'Emilia

    L’odierna Sala del Tricolore fu progettata dall’architetto Ludovico Bolognini nel 1772 per volere del Duca Francesco III d’Este che voleva dotare la città di un nuovo archivio. Per meglio esemplificare il suo intervento, l’architetto aggiunse uno splendido modello ligneo realizzato dal falegname Giovanni Benassi (ora esposto all’Archivio di Stato di Reggio Emilia). 

    I lavori furono ultimati nel 1787, ma la sala restò inutilizzata fino al 7 novembre 1796 quando si decise che lì si sarebbe svolto lo storico Congresso della Repubblica Cispadana. Ha origine così, per servire da archivio, quella che noi conosciamo come Sala del Tricolore.

  • Quinta tappa - Palazzo Ducale Reggio nell'Emilia

    L’elegante palazzo fu costruito nel 1783 come sede del governatore di Reggio Emilia. Nel 1814 fu donato dalla città al Duca Francesco IV, che ne fece la sua sede reggiana. All’interno conserva decorazioni a tempera di Vincenzo Carnevali e Prospero Minghetti. Si trova di fronte alla monumentale Basilica della Madonna della Ghiara, costruita dalla comunità reggiana, con il benestare degli Este, in seguito a un evento miracoloso.

    Poco distante dall’obelisco di Piazza Gioberti si possono ancora intravedere le strette vie del Ghetto ebraico, la cui costruzione risale all'anno 1669, quando la Duchessa Laura Martinozzi decise il trasferimento di tutti gli ebrei lungo le attuali Via dell'Aquila (il cui nome deriva dall'aquila estense allora posta sul portone a ricordo della costituzione del ghetto), Via Monzermone, Via Caggiati, Via della Volta (chiamata così a causa della volta che si affaccia sulla Via Emilia in cui era posta una delle sette porte del quartiere), Via Gennari e Via San Rocco.  I portoni furono abbattuti solo un centinaio di anni dopo, con l’arrivo delle truppe napoleoniche. 

  • Sesta tappa - Passeggiata settecentesca Reggio nell'Emilia

    La Passeggiata Settecentesca, o Ducale, è il percorso di circa due chilometri che ancora oggi si snoda dal centro storico di Reggio Emilia - piazza Gioberti - fino al ponte di San Pellegrino, da dove si prosegue fino alla Reggia di Rivalta, attraverso il parco fluviale del Crostolo. 

    Viale Umberto I, già passeggiata nella seconda metà del Settecento, e Corso Garibaldi, sorto sul vecchio alveo del torrente Crostolo dopo la sua deviazione, sono i principali viali storico-monumentali di collegamento fra la città e la Reggia di Rivalta. La continuità tra i due viali, ritmata dagli slarghi e dalle piazze che attraversano costituisce un importante segno urbano e paesaggistico tra la pianura e la montagna.

    L'elemento dell'acqua accompagna il percorso, dalla sinusoide di Corso Garibaldi con i nuovi specchi d’acqua nelle Piazze Gioberti e Roversi riqualificate, fino alle due fontane monumentali di Viale Umberto I e alle vasche della Reggia di Rivalta. Progettato dall'architetto ducale Ludovico Bolognini, il boulevard ha un’anima monumentale e un grande valore storico e simbolico. Con il recente intervento di riqualificazione il viale è tornato a nuova bellezza grazie al restauro delle fontane storiche e degli obelischi e alla ricollocazione nella sede originaria delle statue delle quattro stagioni. 

    Più o meno all’innesto del parco fluviale del Crostolo, poco dopo il ponte di San Pellegrino, sarà inaugurato nell’estate 2024 il nuovo portale di accesso ciclo-pedonale al sistema turistico e culturale del Ducato Estense. Il nuovo spazio fungerà da “autogrill” per biciclette, per fornire ristoro e assistenza a visitatori e ciclisti in transito e punto informativo per conoscere il territorio.

  • Settima tappa - Reggia di Rivalta. Parco e residenza Reggio nell'Emilia

    La Reggia di Rivalta fu costruita a partire dal 1724 per volontà di Francesco Maria d’Este e della moglie Carlotta Aglae d’Orléans. Il progetto del palazzo è attribuito a Giovan Maria Ferraroni, che diresse i lavori fino al 1730, quando fu sostituito dagli architetti Francesco e Giovan Battista Bolognini. Il disegno del giardino è invece attribuito a Jean de Baillou, già autore dei giardini della Reggia di Colorno. Grazie alla recente riqualificazione il suo meraviglioso parco, che si estende su un’area di 26 ettari, comprende il belvedere, il potager (giardino frutteto), il muro di cinta, le vasche e le grotte, percorsi pedonali e il sistema delle acque. Il parco è senza barriere, accessibile a tutti, illuminato, dotato di sedute, panchine, arredi e servizi.

    La Reggia faceva parte di un più vasto sistema comprendente anche la Villa di Rivaltella, la Villa d’Este e lo Stradone del pubblico passeggio, detto Passeggiata Settecentesca. Nel 1796, in seguito all’ingresso e all’avanzata dell’esercito francese in Italia, la Reggia Ducale fu incamerata dal demanio repubblicano, poi acquistata dalla famiglia Corbelli. In questi passaggi ebbe inizio e proseguì la rovina del complesso monumentale: due dei tre lati dell’edificio, incluso il prospetto principale verso i giardini, furono abbattuti, e l’intero giardino ducale fu pressoché cancellato, onde far posto a campi per il pascolo. L’ala residua (definita oggi Palazzo Ducale), minore rispetto alle altre due ali andate distrutte, era probabilmente destinata in prevalenza alla servitù. Permane inoltre la Cappella di Corte, anch’essa in rovina e inglobata in edifici agricoli successivi.

  • Ottava tappa - Mauriziano Reggio nell'Emilia

    Lungo la Via Emilia, in località San Maurizio, un grande arco in cotto del XVI secolo introduce al viale alberato di accesso al Mauriziano, la villa di campagna dei Malaguzzi (famiglia materna di Ludovico Ariosto) dove il poeta, logorato dagli impegni di corte, trascorse periodi di amena villeggiatura. All’interno è possibile ammirare gli apparati decorativi dei cosiddetti camerini (dell’Ariosto, dei Poeti e degli Orazi) con affreschi cinquecenteschi raffiguranti scene di caccia, paesaggi, scene amorose, episodi di storia e figure di letterati, in piena sintonia con il gusto cortese e letterario dell'epoca. 

    Anche le persone con mobilità ridotta possono visitare le sale interne della villa, grazie al progetto "Furiose Interazioni". Presso il Palazzo Vecchio del Mauriziano, posto a fianco della Villa e gestito da un gruppo di associazioni reggiane, è possibile fare diverse esperienze didattiche: una visita guidata all’acetaia didattica “L’aceto di Ludovico Ariosto” e la visita all’asineria didattica “Asini di Reggio Emilia”.

  • Nona tappa - Rocca di Scandiano Scandiano

    Ci spostiamo ora a Scandiano per ammirare uno degli edifici più imponenti della provincia. La rocca si presenta oggi come il risultato di successivi interventi architettonici medievali (la primitiva costruzione risale al XIII secolo), rinascimentali e barocchi. Vi alloggiò Francesco Petrarca, vi nacque Matteo Maria Boiardo, nel 1500 fu trasformato in sontuoso palazzo dal Conte Giulio Boiardo e ospitò Papa Paolo III Farnese e il grande riformatore Giovanni Calvino. Nei sotterranei condusse gli esperimenti lo scienziato scandianese Lazzaro Spallanzani

    Fino al XVIII secolo la Rocca dei Boiardo ha conservato un importante ciclo di affreschi del pittore Nicolò dell'Abate, oggi conservati alla Galleria Estense di Modena. Il percorso di visita prende avvio dall’appartamento Estense, che vede succedersi le stanze di origine cinquecentesca, modificate così come le vediamo allo stato attuale, agli inizi del ‘700 dai Marchesi d’Este: La “Sala dei Gigli”, ricca anche degli affreschi con vedute di Scandiano e di autore ignoto, la “Sala del Camino” in stile rococò e la “Sala del Drappo” con il prezioso drappo che circonda la volta del cielo sul soffitto, la “Sala dell’Alcova”, che presenta affreschi del ‘700 con scene di una campagna militare Estense, e infine la “Sala delle Aquile”, situata nel corpo della torre, dove sono raffigurati i busti di Luigi, Borso, Foresto e Rinaldo d’Este. Le decorazioni di queste sale sono opera del Castellino, noto scultore modenese. 

    Il Ministero della Cultura ha recentemente finanziato un progetto di restauro dei luoghi estensi che coinvolge alcune delle tappe di questo itinerario.  

Ultimo aggiornamento 04/06/2024

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Redazione Reggio Emilia e pianura

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