Il fiume Enza, che segna il confine tra il territorio di Parma e quello di Reggio Emilia, forma una valle ricca di borghi antichi, ampie foraggere e boschi.
Per esplorarla si può programmare un itinerario in uno o più giorni, seguendo uno dei cammini più suggestivi dell’Emilia-Romagna, il Sentiero dei Ducati, che ritraccia l’antico confine tra il Ducato Estense e il Ducato di Parma.
Il Sentieri dei Ducati, promosso dal CAI Reggio Emilia, è composto da 11 tappe per un totale di quasi 160 km, dai 150 m.s.l.m. del borgo di Quattro Castella agli oltre 1200 m.s.l.m. del Passo del Lagastrello. Il percorso prosegue poi attraverso la Lunigiana, fino al mare.
Il Sentiero dei Ducati permette di compiere un viaggio nel paesaggio della Riserva MaB Unesco dell’Appennino Tosco Emiliano, attraverso luoghi ricchi di storia e scenografici paesaggi naturali ancora poco conosciuti: dai castelli Matildici arroccati sulle dolci colline reggiane, fino ai passi dell’alto Appennino.
Una caratteristica importante di questo Sentiero è che si può fare anche in mountain bike: il percorso ciclo-escursionistico segue in buona parte lo stesso tracciato del trekking, condividendone molte tappe intermedie.
Infine è possibile anche seguire il Sentiero dei Ducati in auto, tenendo presenti le tappe del trekking e fermandosi nei principali punti di interesse della Val d’Enza.
Proponiamo qui una tappa davvero suggestiva, sia per il paesaggio che presenta lungo il percorso, che per i borghi che attraversa: la tappa n° 4 da Vetto a Castagneto, percorribile in media in 6 ore e 30 minuti di cammino.
Un trekking con dislivello significativo, che si snoda in Val d’Enza attraverso una serie di antichi borghi, ampissimi panorami ed emergenze geologiche, tra cui lo spettacolare sito di arenarie detto “Pizzoni”, raggiungibile dal paese di Cereggio con una variante per escursionisti esperti.
Si segnala che il percorso è privo di luoghi di ristoro, fatta eccezione per Montedello (trattoria) e Castagneto (trattoria con camere).
Si trovano alcune fontane nei paesi, ma si raccomanda di attrezzarsi con acqua e cibo, oltre che di indossare abbigliamento e calzature adeguate a questo tipo di trekking.
Tutti i tracciati cartografici delle tappe sono disponibili in dettaglio sul sito ufficiale, aggiornato a giugno 2020, dove si trovano anche tutte le tracce gps.
Da Vetto si imbocca il sentiero (che è sempre indicato con i classici segnali bianchi e rossi del CAI e la sigla SD con una piccola torre) nei pressi della piazza del Municipio; lasciato l'abitato si affronta subito una breve salita, seguita da un bel tratto di bosco a mezza costa che conduce agli abitati Sole di Sopra e di Sotto, scendendo poi al torrente Lonza.
Oltre il ponte, si prende a sinistra la strada sterrata, che è indicata con i segnali bianchi e rossi SD, e si percorre la valle, passando accanto all’antico mulino Gli Oppi, attualmente in stato di abbandono.
Si prosegue poi in salita per i borghi Gottano di Sotto e di Sopra; questo tratto di sentiero è infrascato nella salita tra la strada sterrata lungo il torrente Lonza e Gottano di Sotto e si raccomanda di fare attenzione all’orientamento.
Arrivati a Gottano di Sopra, vale la pena esplorarne i vicoli.
Lì, girando tra volte e portali, si trova anche un piccolo ma interessante museo della civiltà contadina, allestito da un privato tra il cortile di casa ed un antico fienile. Lasciando il paese, si prosegue fino al piccolo Oratorio della Beata Vergine delle Formiche, oltre il quale ci si immette sul sentiero, indicato dalla sigla SD, parallelo alla strada asfaltata (SP57) e in quota pressoché costante sul crinale tra val Lonza e val d’Enza fino al paese di Cereggio.
Cereggio, un altro grazioso borgo storico che vale la pena esplorare. Si trova in posizione assai panoramica tra val d’Enza e val Lonza, con architetture antiche ben conservate e l’impianto dei vicoli a chiocciola.
Oltrepassato Cereggio si prosegue poi per un breve tratto sulla strada asfaltata SP57, fino ad una curva a gomito con bivio sulla destra che, con comoda mulattiera segnata con la sigla SD, conduce al paese di Taviano.
Per chi vuole mettersi alla prova ecco una spettacolare variante, riservata tuttavia ad escursionisti esperti.
Da Cereggio seguire il Sentiero 680A che, tra castagneti e metati, giunge ad una stupenda zona paesaggistica che ha il suo culmine oltre la località “i Pizzoni”, allorché ci si trova su un versante con formazioni dette “arenarie di Ranzano”, modellate dagli agenti atmosferici, al cospetto di ampia veduta sulle valli dell'Enza e della Cedra.
Più avanti, oltrepassati un profondo guado ed un tratto disagevole su frana attiva, si sale a Taviano, dove ci si ricongiunge con l’itinerario principale.
Prevedere circa 45 minuti in più rispetto al percorso principale.
Attraversato Taviano, si prosegue lungo il percorso, sempre indicato dalla sigla SD ed i segnavia bianchi e rossi, per l'abitato di Camporella per poi arrivare camminando su strada asfaltata comunale al successivo borgo di Montedello, fino a giungere a Castagneto, la nostra meta finale. Si tratta di borghi antichi, abitati fin dai secoli medievali, dove si vedono case in sasso, con antichi portali.