Passeggiate in Natura nella Bassa Romagna

Tra parchi, oasi e riserve naturali

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A seguito dell’evento alluvionale che ha colpito la nostra regione a Maggio 2023 e a Settembre 2024 questo itinerario può essere soggetto a chiusure o ridefinizioni del percorso.
Prima di mettersi in viaggio contattare lo IAT di riferimento.


Un percorso adatto agli amanti della natura e del turismo lento, perfetto anche per la bici, che si addentra nelle rigogliose campagne della provincia di Ravenna. 

Seguici alla scoperta di aree protette dalla grande biodiversità nei territori più belli della Bassa Romagna.

  • Durata
    72 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - Bosco Urbano, Conselice Conselice

    Un tempo chiamato Boschetto di via Gabriella dalle Vacche, il Bosco urbano di Conselice si estende tra i borghi di San Patrizio e Conselice. 

    Al suo interno si può osservare l’ambiente originale del territorio delle valli, caratterizzato da zone umide e alberate. Il bosco rappresenta un’Area di Riequilibrio Ecologico per la ripopolazione di uccelli e chirotteri, ma è anche un luogo di sosta del percorso ciclabile che da San Patrizio conduce alle valli del Parco del Delta del Po.

  • Seconda tappa - Riserva Naturale, Alfonsine Alfonsine

    La Riserva naturale di Alfonsine è una piccola Riserva regionale di circa 12 ettari formata da tre stazioni, testimonianze del paesaggio che un tempo caratterizzava la bassa pianura ravennate, in cui vivono numerose specie animali e vegetali. 

    Si tratta dello Stagno della Fornace Violani, del Boschetto dei Tre Canali e della Fascia boscata del Canale dei Mulini. 

    Questi luoghi sono un esempio perfetto di rinaturalizzazione di aree precedentemente utilizzate dall’uomo e che ora ospitano numerose specie animali e vegetali. Il Punto Informativo della Riserva di Alfonsine si trova al piano terra di Casa Monti, casa natale del poeta alfonsinese.

  • Terza tappa – Bosco, Fusignano Fusignano

    Frutto di un rimboschimento, il Bosco di Fusignano nasce all’interno del grande parco nobiliare della Famiglia Calcagnini - distrutto nel corso della Seconda Guerra Mondiale - per ricreare quella selva di querce e carpini che un tempo ricopriva la Pianura Padana. 

    Oggi il bosco rappresenta un’area di riequilibrio ecologico e un vero polmone verde tra la zona industriale e l’abitato di Fusignano, ma anche il teatro della danza luminosa delle lucciole nei primi giorni d’estate.

  • Quarta tappa - Parco del Loto e Parco Golfera, Lugo Lugo

    Il centro della città di Lugo vanta due importanti polmoni verdi agli estremi della città: il Parco del Loto e il Parco Golfera

    Il cuore del Parco del Loto è indubbiamente il suo specchio d’acqua, che insieme al bosco igrofilo di salice bianco, al canneto e alla prateria umida ne costituisce la principale attrattiva. Un boschetto aperto, luminoso, con alberi adulti vigorosi e una zona adibita a parco giochi. 

    Realizzato nella cassa di laminazione delle piene del Canale “Brignani Vivo”, il Parco Golfera è un’importante opera di difesa idraulica sottoposta nel tempo ad interventi di rinaturalizzazione con diversi arbusti e alberi quali farnie, aceri campestri, tigli, pioppi bianchi e altre essenze autoctone. 

    Il laghetto presente al suo interno, inoltre, ospita l’installazione permanente dell’artista Laura Rambelli intitolata “La guardiana delle acque e le lucciole” (2018), realizzata in occasione del Festival Terrena - tracciati di land art in Bassa Romagna. Entrambi i parchi sono Aree di Riequilibrio Ecologico lambite dal suggestivo Canale dei mulini di Lugo e Fusignano, un’opera idraulica di origine quattrocentesca. 

  • Quinta tappa – Podere Pantaleone, Bagnacavallo Bagnacavallo

    Non molto lontano dal centro di Bagnacavallo si estende l’Area di Riequilibrio Ecologico e Zona Speciale di Conservazione del Podere Pantaleone, un vero e proprio museo naturalistico all’aria aperta. In linea con la filosofia dell’antico proprietario Pirazzoli, nel Podere si sono sviluppate liberamente la flora e la fauna tipiche delle zone di pianura, dando vita ad un habitat di grande interesse ambientale.

    Soprannominato Pavlèna, Pirazzoli si era sempre rifiutato di passare alle nuove tecniche di coltivazione, e così nel podere non vennero mai impiegati fitofarmaci né concimi chimici. Pavlèna lo definiva come “E piò bel sid ad Bagnacaval“, ovvero il più bel podere di Bagnacavallo.

  • Sesta tappa - Lago dei Gelsi Cotignola

    Il Lago dei Gelsi, o Lago della Fornace, è un bacino artificiale di circa 4 ettari che si è formato a Cotignola in seguito alla dismissione di una cava di estrazione di argilla per la produzione di laterizi. 

    Prenotando la propria visita è possibile ammirare lo specchio d’acqua alimentato dalla falda freatica, su cui si affacciano grandi salici bianchi e pioppi neri.

Ultimo aggiornamento 04/04/2024

Per maggiori informazioni

Redazione Bassa Romagna mia

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