In gita a Castel d’Aiano tra grotte, chiese e torri medievali

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A seguito dell’evento alluvionale che ha colpito la nostra regione a Ottobre 2024 questo itinerario può essere soggetto a chiusure o ridefinizioni del percorso.
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Situato tra le colline bolognesi, il pittoresco comune di Castel d’Aiano è il capoluogo più alto dell’area metropolitana di Bologna. 

Terra di confine e scontro, quest’area è sempre stata oggetto di guerre e lotte per il controllo del territorio.

Nel Medioevo la sua antica Rocca è stata contesa per secoli (fino alla completa distruzione) da bolognesi e modenesi, che in età Comunale risalivano in armi i versanti opposti dell’Appennino per aggiudicarsene la supremazia.

Secoli dopo, nel Novecento, il territorio è stato nuovamente protagonista di nuove battaglie. Da qui passava, infatti, La Linea Gotica, drammatico scenario di eroismo e di contrapposizione tra Alleati e le truppe dei nazifascisti.

Il territorio di Castel d’Aiano oggi è meta turistica ideale, perfetta sintesi di secoli di storia, ideale per chi è alla ricerca di un rifugio tranquillo lontano dalla frenesia quotidiana, a stretto contatto con la cultura, la natura e la gastronomia.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa - Plastico multimediale della Linea Gotica Castel d'Aiano

    Considerato unico nel suo genere, il Plastico multimediale della Linea Gotica è ospitato nella Sala Civica Polivalente di via Val d’Aneva.

    Realizzato in scala 1:50.000, si tratta di uno straordinario strumento storico-didattico, di ben 5 x 2 mt di grandezza, che ripercorre cronologicamente gli eventi accaduti tra l'agosto 1944 e l'aprile 1945 sul quel tragico fronte di guerra tra Firenze e Bologna e dal Tirreno fino all'Adriatico.

    Il plastico è accompagnato da una narrazione animata della durata di circa 1h possibile grazie a un sistema elettronico sincronizzato di luci, musiche, suoni e proiezioni di immagini e filmati d'epoca.

    Grazie alle visite guidate, il racconto prosegue "sul campo" nei sentieri sulle montagne, dove ancora sono evidenti i segni della linea fortificata.

  • Seconda tappa - Grotte di Labante Castel d'Aiano

    Definite il principale esempio di travertini in Italia (e probabilmente anche d’Europa), le Grotte di Labante, classificate come Sito di Importanza Comunitaria (SIC), sono frutto di un affascinante fenomeno carsico che vede la formazione di un particolare travertino chiamato “Sponga”.

    La cavità maggiore vede sulla sommità un’alta cascata tra muschio e piante rigogliose che sgorga in un piccolo e limpido laghetto, mentre nella piccola (denominata Grotta dei tedeschi) abbondano spettacolari stalattiti. È presente una terza grotta, più piccola, che non è però visitabile

    Il travertino di queste grotte fu utilizzato a scopi costruttivi già dagli etruschi della città di Kainua e in epoca più recente per la costruzione del santuario di Brasa.

  • Terza tappa - Chiesa di Santa Maria e Santo Stefano di Labante Castel d'Aiano

    Nei pressi delle Grotte di Labante sorge la suggestiva Chiesa di San Cristoforo che merita senz’altro una visita. 

    Di maggiore interesse architettonico per le sue forme barocche è poi, a pochi chilometri di distanza, l’antica e più nota Chiesa di Santa Maria e Santo Stefano di Labante con la caratteristica facciata tripartita.

    La sua fondazione risale al XII o XIII secolo su un edificio precedente, probabilmente benedettino, e poi nel XVII secolo viene ricostruita dalle fondamenta. 

    Suggestivo l'interno, ad aula voltata a botte e ritmato in cinque campate irregolari con quattro cappelle laterali intervallate da nicchie.

  • Quarta tappa - Rocca di Roffeno e la chiesa di San Martino Castel d'Aiano

    Al confine con il comune di Vergato spicca per interesse e curiosità la località di Rocca di Roffeno

    Questo piccolo centro, sviluppato in piccole borgatelle e sparsi casolari incastonati nel verde dei boschi, è ricco di testimonianze architettoniche di rara bellezza.

    Nel territorio si possono notare diverse case-torri, antiche e imponenti dimore in pietra e mattoni, simbolo di potere e controllo.

    Le più rinomate sono sicuramente il Poggiolo e la Civetta e il Monzone, tre importanti esempi di architettura cinquecentesca. In particolare, però, si ricorda quest’ultima, costruita probabilmente dove un tempo si trovava il castello di Roffeno.

    Qui, per varie estati a metà degli anni ‘30, soggiornò il pittore Giorgio Morandi, dipingendo varie opere che traggono ispirazione dal paesaggio circostante.

    La località di Roffeno offre, però, altre interessanti emergenze architettoniche. Tra queste la chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, costruita nel 1340 sui resti di un precedente edificio di culto dedicato a Santa Maria, e poi nel Settecento fortemente rimaneggiata.

    Al suo interno sono custoditi il tabernacolo ligneo più antico dell’intera arcidiocesi di Bologna, datato dall’iscrizione al 1486, oltre che vari importanti affreschi del periodo romanico.

    Infine, l’Abbazia di Santa Lucia: un antico monastero benedettino fondato verso la metà del secolo XI dalla comunità locale, e nel 1110 donato all'abbazia di San Silvestro di Nonantola, da cui oggi rimane ben poco, se non parte della piccola chiesa restaurata negli anni Cinquanta del Novecento.

Ultimo aggiornamento 23/01/2024

Per maggiori informazioni

Redazione Appennino Bolognese

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