Fuori dai confini cittadini, Bologna non è solo colli, è anche Appennino: un meraviglioso territorio ricco di esperienze davvero uniche, storie e spunti per trascorrere 48 ore tra sport, benessere e cultura.
Questo itinerario alla scoperta di alcuni dei luoghi più iconici dell’Appennino bolognese parte da Porretta Terme: come suggerisce il nome, in questa località non manca la possibilità di dedicarsi al relax, sfruttando i benefici delle acque termali sulfuree e salsobromoiodiche, per una giornata lontano dallo stress.
Primo passo: prenotare il programma benessere che più vi ispira all’interno delle Terme di Porretta. Secondo passo: indossare il costume.
Il risultato? Mente riposata, nervi distesi, carica ed entusiasmo per affrontare le prossime tappe dell’itinerario.
Appunti gourmet: a Porretta Terme non può mancare l’assaggio di alcune specialità locali, come la tipica birra Beltaine fatta con le castagne, e le specialità dolci come la Tortina e gli zuccherini montanari.
Dopo la giornata trascorsa alle terme, si rimane in tema acqua con una gita al Lago di Suviana: nato artificialmente per produrre energia idroelettrica, oggi è meta degli appassionati di sport acquatici, dei camminatori o, semplicemente, di chi ama stare in costume e godersi il sole rosolando su una delle spiaggette.
Grazie alle aree attrezzate, questo lago è perfetto per organizzare un pic nic o una grigliata nella pausa tra una lezione di windsurf e un giro in canoa o in pedalò. La sensazione è proprio quella di godersi il mare, ma in collina, immersi nella natura rigogliosa dell’Appennino.
Ultima tappa, ma non per questo meno importante, la Rocchetta Mattei, un luogo tanto leggendario quanto misterioso che continua a ispirare infinite curiosità.
Sospesa su un’altura che domina Grizzana Morandi e le colline circostanti, la Rocchetta Mattei è un surreale castello costruito per volere del suo eccentrico ideatore con molti richiami agli stili gotico, medievale e moresco. E questa è solo la prima particolarità; la seconda è che Cesare Mattei, il proprietario che acquistò una fatiscente fortezza già esistente e la trasformò nel suo laboratorio, è passato alla storia come il padre dell’Elettromeopatia, una disciplina da lui inventata che si proponeva di curare ogni malanno con acqua elaborata secondo formule oggi sconosciute e indecifrabili.
In questo labirinto di scale a chiocciola, mosaici, loggiate e stanze decorate, è impossibile non farsi conquistare dal fascino di un posto unico nel suo genere, dove l’architettura così fuori dagli schemi è la perfetta cornice di una storia indimenticabile.
Impossibile che non siate già persuasi a partire alla volta di Bologna e del suo Appennino, ma un’avvertenza: le stagioni consigliate per intraprendere questo itinerario sono primavera e autunno, le migliori anche per dedicarsi ai trattamenti termali.