Tra i borghi, i boschi e i crinali dell’Appennino si sviluppa un articolato sistema di Luoghi e Percorsi della Memoria: decine di chilometri di sentieri, musei e dozzine di memoriali che conservano, salvaguardano e tramandano le vicende della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza partigiana e della lotta per la libertà.
La montagna modenese, che tra l’estate del 1944 e l’aprile del 1945 divenne un fronte attivo di scontri e rastrellamenti, oggi è un Museo Diffuso in grado di raccontare la durezza di quel difficile periodo.
Qui infatti, lungo la Linea Gotica, una poderosa opera difensiva tedesca estesa dall’Adriatico al Tirreno, l’avanzata alleata venne rallentata da aspri combattimenti, che coinvolsero anche la popolazione civile, costretta a convivere con fame, violenze e bombardamenti.
Questo itinerario di 48 ore accompagna il visitatore tra musei diffusi, sentieri storici e crinali segnati dalla memoria, offrendo una profonda immersione nelle storie di chi ha combattuto, sofferto e resistito.
Un’occasione per tenere vivo il ricordo delle tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale e per trasmettere, soprattutto alle nuove generazioni, l’importanza della pace, della democrazia, e della tutela dei diritti umani.
Nota
I musei menzionati nell’itinerario sono soggetti ad aperture stagionali.
Prima di mettersi in viaggio, si consiglia di rivolgersi agli Uffici di Informazione e Accoglienza Turistica di riferimento per ricevere ulteriori informazioni.
Il viaggio comincia da Montese, borgo decorato con la Medaglia di Bronzo al Merito Civile per il coraggio dimostrato durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1944 e il 1945, Montese segnava infatti il margine nord-occidentale della Linea Gotica, l’ultima grande linea difensiva tedesca contro l’avanzata alleata.
Nel cuore del borgo si erge la storica Rocca medievale che ospita il Museo Storico del Territorio, una ricca raccolta di testimonianze della Linea Gotica e della vita in tempo di guerra.
Aperto su prenotazione da ottobre a maggio (a pagamento), è dedicato agli insediamenti storici, alla cultura materiale locale e soprattutto alle vicende belliche accadute sulla Linea Gotica nel montesino.
Cosa vedere
Curiosità
Perché un’intera sala è dedicata ai soldati brasiliani?
Perché furono proprio loro, insieme alla Quinta Armata americana, a liberare Montese dopo una sanguinosa battaglia nell’aprile del 1945. Ancora oggi il legame tra il paese e il Brasile è molto forte e ogni anno si celebrano commemorazioni congiunte.
Dopo la visita, è tempo di spostarci verso Iola di Montese, distante circa 5 km, per raggiungere la seconda tappa.
Dal 2011, a Iola di Montese ha sede il Sistema Museale Memorie d’Italia, riconosciuto come “museo di qualità” dall’Istituto dei Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna.
Con oltre 4.000 reperti originali, il museo ripercorre il passaggio del fronte sulla Linea Gotica, mettendo in luce la vita quotidiana dei soldati e della popolazione civile tra il 1944 e il 1945.
Uniformi, armi, decorazioni e oggetti personali raccontano storie di tedeschi della Wehrmacht, brasiliani della FEB, americani della 10a Divisione da Montagna e italiani del Ventennio.
Operativo da aprile ad ottobre (a pagamento), è circondato dai campi di combattimento attraversati oggi dai Sentieri della Linea Gotica: per arricchire e completare l’esperienza di visita, si può percorrere il CAI n. 442/B (segnavia bianco-rossi), un itinerario che si snoda tra boschi, trincee, camminamenti e rifugi antiaerei restaurati, offrendo un’autentica immersione nella memoria della guerra di montagna.
A conclusione della prima giornata, suggeriamo di fermarsi a cena e a dormire nei dintorni di Montese.
Il secondo giorno si cambia completamente vallata e, oltrepassando il fiume Panaro, si raggiunge il centro storico di Montecreto, dove, nei seminterrati del Municipio, è allestito il Museo “La Casa dei Leoni di Pietra” un originale Museo della Comunità nato dal concetto di memoria condivisa.
La collezione si è ampliata nel tempo grazie alle donazioni di residenti e visitatori, salvando materiali che altrimenti sarebbero andati perduti.
Oltre a una sezione tematica riservata ai reperti della Seconda Guerra Mondiale e alla Linea Gotica, il museo ospita spazi dedicati al Centro di Addestramento Professionale “Leonardo Da Vinci”, attivo nel Dopoguerra, che formò intere generazioni ai mestieri artigiani della montagna.
I giorni di apertura variano a seconda della stagione, solitamente con orario mattutino.
Curiosità
Il Museo conserva anche una sezione dedicata alla storia e all’archeologia locale, con reperti che vanno dalla preistoria all’epoca medievale. Tra i pezzi più iconici, quattro leoni in arenaria risalenti a secoli fa, che fino agli anni ’80 del Novecento sorvegliavano il Ponte di Strettara sul torrente Scoltenna.
Montecreto è situato alle pendici del Monte Penna, un rilievo che giocò un ruolo decisivo nelle vicende belliche della montagna modenese: qui, nell’aprile 1944, si combatté una dura battaglia tra truppe nazifasciste e formazioni partigiane attive sul territorio.
L’Anello del Monte Penna, un percorso escursionistico su strada asfaltata, carrareccia e sentiero di 8 km (200 m dislivello), senza difficoltà tecniche, parte dalla frazione di Acquaria, a 10 minuti di macchina dal Museo “La Casa dei Leoni di Pietra”.
Lungo il cammino, 13 pannelli raccontano la storia del luogo e aneddoti sulla Resistenza in Appennino.
L’itinerario si conclude a Trignano, piccola frazione di Fanano situata ai piedi dei Monti della Riva: un crinale strategico, ai confini tra Modenese e Bolognese, che costituiva la spalla occidentale della Linea Gotica, collegata al vicino Monte Belvedere.
Nell’edificio dell’ex scuola elementare è ospitato il Centro Tematico Monti della Riva
dedicato alla storia della comunità e alle vicende locali tra Ottocento e Novecento.
Cosa vedere
Il museo (a pagamento) è aperto nei weekend estivi o su prenotazione.