Chi conosce il termine “metato”?
Il significato letterale lo definisce come luogo destinato all'essiccazione delle castagne, accumulate su graticci ed esposte per qualche tempo a un calore moderato.
Si sviluppa su due piani, quello inferiore dove c’è il fuoco per mantenere una temperatura adatta a far evaporare l’umidità, e quello superiore dove vengono stoccate le castagne per il periodo necessario ad essiccarle.
Il funzionamento prevede l'accensione di un fuoco a fiamma flebile (in modo che venga utilizzato il fumo per essiccare) che non si deve mai spegnere per più di 30 giorni, mentre al piano superiore le castagne vengono girate in modo che raggiungano un'essiccazione omogenea.
Un procedimento lungo, a seguito del quale le castagne secche venivano portate ad un mulino per essere macinate, ottenendo così la preziosa farina di castagne.
Quella dei metati è una tradizione antica e affascinante, rappresentativa di una cultura montanara peculiare; una tradizione che ci ricorda l’immenso valore della castagna, l’alimento che - per il suo alto valore nutritivo, dato dall’alta concentrazione di zuccheri - è stato per secoli una delle principali forme di sostentamento delle comunità montane.
In Appennino Modenese meritano sicuramente una visita i metati di Fanano e di Montecreto, tappe di questo itinerario giornaliero.
La prima tappa dell’itinerario si raggiunge tramite un percorso facile che da Fanano porta fino alle Cascate della Madonna del Ponte.
Il sentiero si prende passando per la centrale Piazza Corsini, lasciandosi poi alle spalle la Chiesa di San Silvestro e attraversando via Badiola, passando per le Ville Monari e Severi.
Troverete quindi le indicazioni per arrivare alla Madonna del Ponte, una cascatella meravigliosa del torrente Fellicarolo.
Svoltando a destra si inizia a risalire verso alcuni metati. Nel primo di questi, troverete anche delle bellissime sculture di legno realizzate dall’artista fananese Gionata Orsini.
Dal secondo metato andrete verso la celebre “Orma del Bue”, a cui è legata una antica leggenda.
Scendendo da lì lungo il sentiero n.411 del CAI, si ritorna al ponte della Madonna del Ponte e si riprende la strada asfaltata arrivando all’Oratorio della Madonna del Ponte: qui avrete la possibilità di ammirare il piccolo ed affascinante borgo che si sviluppa intorno all’oratorio, dedicato alla memoria degli emigranti fananesi.
Nel pomeriggio lasciamo Fanano e percorriamo il tragitto che in poco meno di mezz’ora di auto ci conduce a Montecreto e più esattamente al Parco dei Castagni, che oltre ad essere un luogo “magicamente” naturale, ospita il vecchio essiccatoio.
Il parco racchiude in sé tutta l’essenza antica del paese: il lavoro, la fatica, il trascorrere quasi immutabile dei secoli, ma anche la bellezza e la capacità dell’uomo di forgiare la natura, assecondandone le tendenze e migliorandone la qualità. Un lavoro che oggi si può riscoprire visitando l’Antico Metato per le castagne ed il Mulino delle Belle Addormentate, riportati a nuova vita e resi di nuovo funzionanti, spesso utilizzati per momenti di incontro e di festa, che contribuiscono a mantenere viva la tradizione e a tramandarla alle nuove generazioni.
Una curiosità sul nome del mulino che si addice senz’altro al clima fiabesco che parco ispira: la vera etimologia nasce dalle due macine che si trovano al suo interno, che hanno "dormito" sul letto del Rio Re per oltre un secolo.