La provincia di Ferrara, un territorio patrimonio Unesco. Tra il 1995 ed il 1999, infatti, il prestigioso riconoscimento ha dato ulteriore lustro ad una terra carica di storia, tradizione, cultura e luoghi di fascino estremo.
L’iscrizione del centro storico di Ferrara nella lista Unesco è arrivata nel 1995, con la denominazione di “Città del Rinascimento” quale “mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento, che conserva il suo centro storico intatto e che esprime canoni di pianificazione urbana che hanno avuto una profonda influenza per lo sviluppo dell’urbanistica nei secoli seguenti”. Quattro anni più tardi, il riconoscimento è stato esteso al territorio del Delta del Po e alle Delizie Estensi.
"Le residenze dei Duchi d'Este nel Delta del Po illustrano in modo eccezionale il riflesso della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale". Questa la motivazione con la quale l'Unesco ha riconosciuto al sistema delle dimore estensi e al paesaggio che le circonda il ruolo di asse fondamentale di collegamento fra la città del Rinascimento, Ferrara e il suo Delta del Po. Di queste strutture, denominate poi Delizie, tra la città e la campagna, se ne contavano oltre 50. Una sorta di sedi decentrate del governo, con un ruolo strategico nella bonifica del territorio, ma anche luoghi destinati agli svaghi, al riposo ed alla caccia nelle estese campagne ferraresi. Oggi molte di queste sono andate distrutte, altre non sono più visitabili, ma quelle ancora intatte sono capaci di sorprendere il visitatore, che le scorge in tutta la loro magnificenza isolate nelle campagne o all’interno dei centri abitati. Vediamone alcune!
Sulla sponda sinistra del Po di Volano, nei pressi dell’abitato di Copparo, si erge la suggestiva Villa chiamata La Mensa. Fu edificata per volontà di Bartolomeo della Rovere, vescovo di Ferrara dal 1474 al 1495 e nipote di papa Sisto IV e, pur essendo stata modificata nel Seicento e nel Settecento, presenta ancora molti caratteri quattrocenteschi.
La Villa, in realtà, non fu mai un bene degli Estensi, ma è collegata a casa d’Este per i personaggi illustri che la frequentarono e per coloro che la usarono come residenza, soprattutto i Vescovi della dinastia.
Di recente ristrutturazione, la Villa è aperta al pubblico ed è raggiungibile via acqua sul Po di Volano grazie alla recente realizzazione di un nuovo approdo. E’ l’unica, ad oggi, ancora raggiungibile via fiume come all’epoca della costituzione.
Spostandosi verso il sud della provincia, a Voghiera, troviamo la splendida Delizia del Belriguardo. Sorta per volere di Niccolò d'Este nel 1435, fu la prima delle celebri residenze estensi ad essere edificata fuori dalle mura di Ferrara e rimase sempre la più ricca e sontuosa.
Proprio per questo nel secolo scorso venne definita la Versailles degli Estensi, termine che ancor oggi viene talvolta usato, magari senza pensare che Belriguardo in realtà ebbe fama almeno tre secoli prima della celeberrima residenza dei reali di Francia.
Il castello di Belriguardo era disposto attorno a due corti. Di fronte alla maestosa torre d’ingresso, superato il primo grande cortile, era la cosiddetta alta corte, residenza del principe, interamente realizzata su due piani, con logge e portici ovunque; i muri erano intonacati e dipinti con le armi estensi e sul retro si aprivano sterminati giardini scanditi da perfetti ritmi geometrici con corsi d’acqua, fontane, ponticelli, piante esotiche e labirinti di siepi, per rendere più ameno possibile il soggiorno degli ospiti e della Corte Estense.
Oggi un’ala della reggia ospita il Museo Civico di Belriguardo, che raccoglie reperti della Necropoli di Voghenza.
Pochi chilometri e, nel comune di Portomaggiore, troviamo la Delizia Estense del Verginese. Originariamente casale di campagna, il Verginese fu trasformato in residenza ducale nel primo Cinquecento da Alfonso I d’Este e donato a Laura Eustochia Dianti. Alla morte del Duca, la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e ne ordinò la ristrutturazione, eseguita principalmente da Girolamo da Carpi.
Questi configurò il castello come un edificio a pianta rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata. L'interno venne decorato a partire dal XVIII secolo con stucchi, fiori in stile liberty a tempera, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che delineano soffitti.
Le sale del Verginese sono oggi sede della mostra permanente “Mors Inmatura. Il sepolcreto dei Fadieni” che documenta la scoperta di una piccola necropoli romana a pochi passi dalla Delizia.
Cambiamo totalmente paesaggio e ci spostiamo, infine, sul Delta del Po che ha ottenuto il riconoscimento a Riserva di Biosfera nell'ambito del Programma MaB UNESCO nel 2015. Tale riconoscimento si associa, per il territorio ferrarese, alla designazione a "Patrimonio dell'Umanità" ottenuta nel 1999 quale “eccezionale paesaggio culturale pianificato che conserva in modo notevole la sua forma originale”.
Tale Riserva di Biosfera si estende su 15 Comuni, 6 dei quali in Emilia-Romagna. Tra questi scegliamo Argenta, per conoscere la splendida zona delle sue Valli, che costituiscono la sesta stazione del Parco Regionale del Delta del Po e sono tra le più vaste zone umide d’acqua dolce dell’Italia settentrionale; un territorio di circa 1.600 ettari che ospita uno straordinario patrimonio naturalistico e una grande varietà di specie vegetali e animali, oltre ad offrire diversi percorsi ciclo-pedonali e un’ampia possibilità per il birdwatching.
Fanno, inoltre, parte dell’Ecomuseo di Argenta, che comprende anche il Museo della Bonifica, splendido museo d'archeologia industriale collocato nell'omonimo impianto idrovoro ed inserito in un contesto di edifici di stile liberty, ed il Museo Civico che include la sezione archeologica e la Pinacoteca Civica, all’interno della quale trovano posto opere dello Scarsellino, di Benvenuto Tisi da Garofalo e di Francesco Longhi.