Biblioteche e archivi storici tra Bologna e Modena: un viaggio nei luoghi della memoria e della letteratura

Percorso culturale nella storia

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Per chi ama i luoghi dove la carta profuma di storia e le sale silenziose custodiscono secoli di pensiero, questo itinerario rappresenta un vero e proprio viaggio nella memoria.

Tra Bologna e Modena si snoda un percorso di 72 ore che tocca biblioteche storiche, archivi civici, fondi rari e collezioni sorprendenti, in città d’arte e borghi nascosti.
Un’esperienza lenta e immersiva, adatta a tutti, dove la cultura si intreccia con l’architettura e la bellezza degli spazi. Ogni tappa diventa un’occasione per ascoltare le voci del passato e ritrovare il piacere della scoperta.

L’itinerario è pensato per una durata di 72 ore, ma si consiglia di considerare una possibile estensione di un giorno, in base ai propri ritmi e interessi.

  • Durata
    72 ore
  • Interessi
    Arte & Cultura
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Biblioteca Estense Modena

    Iniziamo il nostro viaggio in uno dei luoghi più affascinanti di Modena la Biblioteca Estense Universitaria, un vero scrigno che conserva alcuni dei tesori culturali più preziosi d’Italia.

    Fondata dai duchi d'Este nel XIV secolo, è da sempre un punto di riferimento per la cultura e la ricerca. 
    Tra i suoi materiali più rilevanti, si segnalano opere di eccezionale valore, come i Monumenta della miniatura estense, la Bibbia di Borso, la Genealogia dei Principi d'Este, il Messale di Borso, il Breviario di Ercole, la raccolta Obizzi di Catajo e i carteggi del Muratori e del Tiraboschi.

    Nata come biblioteca privata della dinastia Estense, è legata indissolubilmente alla storia della famiglia e ha seguito le vicende politiche e culturali del ducato fino alla sua dissoluzione e all’unificazione d'Italia nel 1860. Nel 1882 è stata trasferita nell'attuale sede di Palazzo dei Musei.

    Vivi un'opportunità unica ed immergiti nella storia, nell'arte e nella cultura di Modena, esplorando un patrimonio bibliografico che racconta secoli di storia e conoscenza!

  • Seconda tappa - Biblioteca civica d'Arte Luigi Poletti Modena

    A pochi passi dall’Archivio Storico, nel cuore di Modena, sorge una tappa imprescindibile per chi ama l’arte, l’architettura e il design urbano: la Biblioteca civica d’Arte Luigi Poletti.

    Fondata nel 1872 grazie al lascito dell’architetto e ingegnere Luigi Poletti, che donò al Comune la sua collezione personale, la biblioteca è oggi un polo di riferimento per lo studio delle arti visive e dell’evoluzione architettonica della città.
    Nel tempo ha saputo rinnovarsi, raccogliendo materiali unici e fondi specializzati:

    • un’intera sezione dedicata al Libro d’Artista;
    • collezioni su Street Art e Writing; 
    • nove archivi professionali di architetti del Novecento, protagonisti della trasformazione urbana di Modena.
      Un luogo che coniuga memoria e visione contemporanea, dove la creatività dialoga con la ricerca e l’identità della città prende forma tra scaffali e progetti.

  • Terza tappa - Archivio storico di Carpi Carpi

    La prima giornata si conclude a Carpi, con la visita a uno dei luoghi più preziosi per la memoria storica del territorio: l’Archivio storico della città.

    Dal 1538, questo archivio raccoglie e conserva documenti che raccontano la vita politica, sociale e amministrativa della città, restituendone un'immagine viva e articolata attraverso i secoli.
    Tra i fondi più significativi:

    • l’Archivio Notarile Mandamentale, istituito nel 1756 con atti dei notai carpigiani dal XIII al 1935;
    • l’Archivio delle Opere Pie, che testimonia l’opera di assistenza a favore delle fasce più fragili della popolazione;
    • l’Archivio Guaitoli, straordinaria raccolta salvata dal sacerdote Paolo Guaitoli, contenente documenti storici e trascrizioni rare.

    Accanto a queste collezioni, l’archivio conserva fondi dedicati alla Resistenza, al dopoguerra e alla cultura locale, inclusi materiali appartenenti a eruditi del territorio.
    Recentemente, ha acquisito i documenti della regista Liliana Cavani, che offrono uno sguardo affascinante sulla sua lunga carriera nel cinema italiano.

    Curiosità
    Nel 1997 l’Archivio è stato riconosciuto “di notevole interesse storico” dal Ministero dei Beni Culturali. Un luogo che non è solo contenitore di documenti, ma cuore pulsante della memoria di Carpi e delle sue trasformazioni nel tempo.

  • Quarta tappa- Palazzo Rosso e la biblioteca comunale di Bentivoglio Bentivoglio

    La tappa successiva porta a Bentivoglio, nel cuore della pianura bolognese, dove sorge il suggestivo Palazzo Rosso, elegante dimora ottocentesca un tempo appartenuta al marchese Carlo Alberto Pizzardi.

    Il nome del palazzo richiama subito il colore vivido delle sue facciate, ma è all’interno che si svela la vera meraviglia: soffitti affrescati, stucchi neogotici e la spettacolare Sala dello Zodiaco, in cui i segni zodiacali e i mesi dell’anno si rincorrono in un cielo dipinto.

    Considerato uno degli esempi più affascinanti dell'Æmilia Ars, movimento artistico che fondeva artigianato, estetica medievale e raffinatezza decorativa, il palazzo è un tesoro poco conosciuto ma di grande valore.

    Oggi, questi spazi nobiliari ospitano la biblioteca comunale, trasformando la residenza in un centro culturale vivo. Qui, il patrimonio librario dialoga con la storia del territorio, offrendo ai visitatori un’esperienza che unisce architettura, arte e lettura.


    Palazzo Rosso è attualmente chiuso per restauro. Dovrebbe riaprire entro fine 2025. Consulta la scheda dedicata per aggiornamenti

  • Quinta tappa - Museo-archivio Giuseppe Mengoni Fontanelice

    Dall’Appennino ci spostiamo verso la zona imolese, nel borgo di Fontanelice, per scoprire il Museo Archivio Giuseppe Mengoni, dedicato a uno degli architetti più visionari del XIX secolo.

    Nato proprio qui nel 1829, Giuseppe Mengoni è ricordato soprattutto per aver progettato la maestosa Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, capolavoro assoluto dell’architettura commerciale e simbolo della modernità urbana italiana.

    Il museo ospita una ricchissima documentazione: disegni originali, modelli architettonici, corrispondenze e progetti che permettono di esplorare non solo le sue opere, ma anche la sua visione estetica e sociale della città. 

    Un luogo che racconta il talento e l’ingegno di un grande progettista, la cui eredità continua a vivere nelle piazze e nei palazzi che ha concepito.

  • Sesta tappa - Centro documentale Enzo Biagi Lizzano in Belvedere

    L’itinerario prosegue tra le valli verdi dell’Appennino bolognese, nel borgo di Pianaccio, dove ha preso forma la memoria di uno dei più grandi giornalisti italiani: Enzo Biagi.

    Proprio qui, nel paese che gli diede i natali nel 1920, sorge il Centro documentale Enzo Biagi, un luogo dedicato alla sua vita, alla sua carriera e al suo straordinario impegno civile.
    Il centro conserva la biblioteca personale del cronista, una ricca raccolta di articoli, interviste, libri e materiali audiovisivi che ripercorrono oltre mezzo secolo di storia italiana e mondiale.

    Attraverso le sue parole e i suoi reportage, il visitatore viene accompagnato in un viaggio tra eventi, personaggi e cambiamenti epocali del Novecento.

    Un luogo che è molto più di un archivio: è un presidio di memoria viva, un omaggio a un giornalismo etico, critico e appassionato. Un’occasione per riflettere, comprendere e riscoprire il valore del racconto come strumento di verità. 

Ultimo aggiornamento 02/05/2025

Per maggiori informazioni

Redazione DT Bologna Modena

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