L’Appennino reggiano… in sella a una moto

Curve panoramiche e natura incontaminata alla scoperta dell’Appennino reggiano

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L’Appennino reggiano resta fuori dai circuiti del turismo di massa, offrendo paesaggi mozzafiato, strade da percorrere in libertà e un’autentica immersione tra natura, cultura e sapori locali. 

La moto è il mezzo che si presta meglio a godersi questo territorio, attraversando le vallate e magari salendo fino ai passi che collegano Emilia e Toscana.

Strade che si snodano tra calanchi e vallate, curve panoramiche perfette per il piacere della guida e paesaggi che si aprono sull’incontaminata Riserva MaB Unesco dell’Appennino Tosco-Emiliano. Sono molteplici i percorsi che si possono scegliere, qui ne viene proposto uno che risale l’Appennino reggiano partendo dalla collina reggiana: pensato per motociclisti in cerca di emozioni, tra salite, discese e soste in borghi ricchi di storia e sapori autentici.

Sei pronto a partire? Indossa il casco, accendi il motore e preparati a un viaggio su due ruote tra panorami mozzafiato e strade da guidare con il sorriso.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Motor Valley
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Baiso Baiso

    L’itinerario parte da Baiso facilmente raggiungibile da Reggio Emilia e Modena. Il borgo, dominato da un antico castello, si trova tra i suggestivi calanchi di argilla varicolore, regalando un paesaggio unico.

    Da qui, si imbocca la SP7 in direzione Carpineti e dopo circa 5 km, si svolta sul bivio con la SP64 per salire verso il paese di Valestra, situato sull’omonimo monte. La strada, circondata da boschi e pascoli, offre curve panoramiche ideali per il piacere della guida.

    Si prosegue lungo la SP64 attraversando Bebbio e si scende verso Cerredolo, dove si apre una vista spettacolare sul crinale appenninico. 

    Continuando lungo la SP8, si attraversano colline punteggiate di aziende agricole specializzate nella produzione del Parmigiano Reggiano, fino ad arrivare al borgo medievale di Massa, dove è possibile ammirare la Chiesa di San Michele e l’Oratorio della Madonna della Neve.

    Ancora pochi chilometri e si raggiunge Manno, altro borgo dall’atmosfera autentica, caratterizzato da case in pietra e architetture storiche. Proseguendo sulla SP8, si arriva infine a Toano, tappa successiva del nostro itinerario.

    Cosa vedere lungo la strada:

    • Il Castello di Carpineti, uno dei più importanti dell’epoca di Matilde di Canossa.
    • Il Monte Cusna, che si staglia all’orizzonte come un "gigante addormentato".
    • Bebbio e Cerredolo, borghi della Val Secchia dove il tempo sembra essersi fermato.

    Si consiglia una sosta in una trattoria locale per assaggiare piatti tipici dell’Appennino reggiano. 

  • Seconda tappa - Toano Toano

    Toano sorge in posizione panoramica sulla valle del Dolo, arrivando in paese si può ammirare la catena dell’Appennino. 

    Da Toano ci si sposta poi verso il paese di Quara , fondato dagli antichi Romani, che qui avevano trovato sorgenti di acqua termale, vicino al corso del torrente Dolo. 

    Si tratta di una località molto panoramica sulle vallate appenniniche, luogo di escursioni sia sulla rete sentieristica: qui passa anche la Via matildica del Volto Santo 

    Cosa fare a Toano:

    • Ammirare il panorama sulla valle del Dolo
    • Visitare la Pieve di Santa Maria lungo Via Matilde di Canossa, la meglio conservata della zona dal punto di vista architettonico, con scavi archeologici che rivelano la presenza di un castello medievale. Aperta su prenotazione si raggiunge con una brevissima camminata dopo aver parcheggiato nella piazzola.
    • Visitare la Big Bench di Quara, una delle numerose Panchine Giganti del reggiano, con una vista mozzafiato.
    • Percorrere un tratto della Via Matildica del Volto Santo, un’antica via di pellegrinaggio (nel caso si consiglia di prevedere un pernottamento).

  • Terza tappa – Civago Villa Minozzo

    Si riparte in direzione Civago, risalendo la valle del Dolo lungo la SP95. Lungo la strada si attraversano Gova e Novellano, proseguendo poi sulla SP9.

    Prima di arrivare a Civago, ultimo paese della valle a 1000 metri di quota, si passa sotto un traforo scavato nella roccia, accanto ai resti della Torre dell’Amorotto, una fortezza che nei tempi antichi controllava l’accesso alla valle. I più curiosi potranno raggiungerla, solo a piedi, con un breve sentiero che si imbocca appena prima della galleria.

    Cosa vedere e fare a Civago:

    • Passeggiare tra le case ordinate in pietra del borgo – detto anche la “piccola Svizzera”, circondati da foreste di faggi e conifere
    • Escursioni nei boschi, perfette anche per brevi camminate
    • Rilassarsi e godersi il fresco in estate 
    • Assaggiare piatti locali, che cambiano in base alla stagione 

    A questo punto, dopo aver gustato del buon cibo ed essersi goduti il panorama, si può decidere di rientrare con lo stesso percorso, o magari deviare per vedere luoghi differenti, ad esempio attraversando il paese di Villa Minozzo, arrivando sul fondovalle del fiume Secchia e da qui decidere la direzione. Si può proseguire sul fondovalle arrivando in zona Sassuolo, oppure prendere la direzione di Castelnovo ne’ Monti e poi proseguire sulla SS63 fino a Reggio Emilia.

Ultimo aggiornamento 30/04/2025

Per maggiori informazioni

Redazione Appennino Reggiano

Uffici informazione turistica

Castelnovo ne' Monti e Appennino reggiano - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT)
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