L'illustre fotografo emiliano di fama internazionale Luigi Ghirri (Scandiano, 5 gennaio 1943 – Reggio Emilia, 14 febbraio 1992) ha sempre avuto un legame intimo e speciale con la sua regione.
Figura centrale nel panorama internazionale della fotografia del secondo Novecento, è stato capace di promuovere una nuova cultura fotografica, che ha messo il suo linguaggio al centro del dibattito dell’arte contemporanea. Il suo approccio fortemente intimista nei confronti della fotografia si traduce nel forte impatto visivo dei suoi scatti, molti dei quali raffigurano e raccontano gli angoli più suggestivi dell'Emilia Romagna (si veda Esplorazioni sulla Via Emilia 1986).
Un grande interprete e innovatore del linguaggio fotografico a colori, che si autodefinì "un ragazzino seduto su un muretto che cattura la vita che gli passa di fronte" e che per realizzare la sua opera ha attinto trasversalmente dall'architettura, dalla lettura, dal cinema e dalle canzoni grazie alle collaborazioni con Aldo Rossi, Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati e Lucio Dalla, rendendo la banalità quotidiana in emozioni in immagini coinvolgenti.
Il suo sguardo, minimale e poetico, è forse oggi ancora più attuale che in passato, fatto di immagini senza tempo che evocano temi profondi e contemporanei, come il rapporto tra artificiale e naturale o la presenza del consumo nelle nostre vite.
E ora che la fotografia sta diventando sempre più motivazione di viaggio, grazie ai tanti festival, raccolte fotografiche, open call per artisti, gli appassionati di fotografia e i semplici curiosi avranno un pretesto in più per venire #inEmiliaRomagna a scoprire il genio di Luigi Ghirri.
Nel trentennale della sua morte, la sua regione gli rende omaggio con una ricca programmazione di eventi dal titolo emblematico “Vedere Oltre”, lungo la Via Emilia, con protagoniste le città di Reggio Emilia, Modena e Parma.
Un'occasione per rinnovare l’interesse verso un’eccellenza della cultura fotografica emiliano romagnola, la cui fama ha prima oltrepassato i confini emiliani e poi quelli nazionali, esponendo tra le più prestigiose gallerie, istituzioni e realtà museali di tutto il mondo.
Si parte con tre esposizioni che aprono le porte delle collezioni custodite negli spazi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, di FMAV- Fondazione Modena Arti Visive a Modena, dello CSAC dell’Università di Parma e con il neonato Premio Ghirri per la Giovane Fotografia Italiana durante il Festival Fotografia Europea.
Grazie al patrimonio della Foteteca della Biblioteca Panizzi e dell’Archivio Ghirri, la mostra "In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in miniatura e nuove prospettive" riunisce per la prima volta insieme le fotografie che il celebre fotografo emiliano ebbe modo di realizzare all'interno del parco tematico Italia in miniatura tra la fine degli anni Settanta alla prima metà degli Ottanta.
Le fotografie, molte delle quali anche inedite e provenienti dalla serie “In scala”, si ritrovano così in dialogo con una selezione dei materiali provenienti dall’archivio del parco divertimenti, realizzati dallo stesso ideatore e progettista Ivo Rambaldi.
Tra mappe, schizzi, appunti, spiccano le fotografie realizzate dallo stesso Rambaldi in viaggio per l'Italia. A completare l'esposizione, i progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi.
Molti anche gli eventi collegati alla mostra.
Fu a Modena che Ghirri inaugurò nel 1972 la sua prima mostra. Oggi la città rivive il talento di questo maestro con un’esposizione che parte dalle fotografie presenti nelle collezioni gestite da FMAV, affiancate da immagini e pubblicazioni riguardanti il seminale rapporto di Ghirri con gli artisti concettuali modenesi.
La serie di “Colazione sull’erba”, presentata nelle sale ex Sip di Piazza Grande nel 1975, è il punto di partenza per esporre cataloghi e documenti che raccontano il suo ruolo di animatore delle attività sulla fotografia alla Galleria Civica. L’esposizione si conclude con alcune fotografie di paesaggio e architettura degli anni Ottanta, tra cui quelle della celebre serie Versailles.
L'omaggio di Parma a Luigi Ghirri si concretizza con la mostra “Labirinti della visione. Luigi Ghirri 1991”, visitabile a ingresso gratuito nelle sale di Palazzo del Governatore.
Alla base le fotografie che Luigi Ghirri lasciò al CSAC in occasione della pubblicazione del volume “Viaggio dentro un antico labirinto”, realizzato con Arturo Carlo Quintavalle e pubblicato nel 1991.
Le oltre 200 immagini che costituiscono il progetto complessivo della mostra, tutte provenienti dalle raccolte della Sezione Fotografia del CSAC, mostrano percorsi nell’opera di Luigi Ghirri e nei modelli da lui individuati dentro e fuori la propria produzione: le sue fotografie ma anche immagini da lui amate o che sono state occasione di sue riflessioni, a comporre come un labirinto di specchi dove sarà possibile incontrare impreviste consonanze.
Completano e arricchiscono il programma celebrativo di "Vedere Oltre" anche un ricco calendario di eventi collaterali tra cui laboratori fotografici per bambini e incontri di approfondimento aperti al pubblico.
“Luigi Ghirri. Vedere Oltre” diventerà inoltre parte del patrimonio fotografico dell’Emilia-Romagna, terra sempre più profondamente vocata alla fotografia, che nel 2021 ha ideato Photo Valley, la prima mappatura completa di tutto quello che ruota attorno alla fotografia in regione, con ben 190 realtà segnalate distribuiti su 60 comuni, tra archivi fotografici, collezioni, circoli fotografici e associazioni culturali, editori, festival e manifestazioni, fototeche, gallerie e spazi espositivi, musei, enti e fondazioni, scuole, corsi e workshop.
Anche perché gran parte dell'immensa eredità culturale di Ghirri, uno straordinario patrimonio, è conservata e visitabile in Emilia-Romagna:
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