La valle del Conca. Da Rimini a Macerata Feltria

In collaborazione con Touring Club

La parte più meridionale del territorio riminese, confinante con le Marche, è occupata dalla valle del torrente Conca (che origina dal Monte Carpegna e ha un bacino di 165 km2), caratterizzata da colline dolci e verdeggianti, abitate fin dai tempi più antichi (ritrovamenti archeologici dall’età del Ferro a quella romana). 

Notevolissima è la serie di fortificazioni del Tre e Quattrocento che, contrapposte ad altrettante fortezze feltresche, formano una sorta di cintura difensiva attorno a Rimini e, nello stesso tempo, segnano il confine del suo territorio. 

La scarsezza di comode vie di comunicazione ha a lungo impedito lo sviluppo dell’alta valle del Conca, che fa parte del Montefeltro ma in buona parte gravita sui centri di pianura del Riminese, e ne ha favorito lo spopolamento, che solo negli ultimi anni pare in diminuzione. 

L'itinerario proposto è di carattere prevalentemente paesaggistico (solo Macerata Feltria presenta un certo interesse urbanistico e monumentale).

  • Lunghezza
    50,9 km
  • Coriano Coriano (RN)

    A m 102, ab. 10.536, paese in bella posizione ma quasi completamente ricostruito dopo la seconda guerra mondiale; dalla piazza Mazzini sono in breve raggiungibili, a destra, i resti del Castello, di struttura quattrocentesca.

  • Castelleale San Clemente (RN)

    A m 100, piccolo agglomerato rurale di impianto medievale (consistenti i resti architettonici gotici) fondato a fine Trecento dal vescovo Leale Malatesta.

  • San Clemente San Clemente (RN)

    A m 179, ab. 5.624, borgo in eccellente posizione panoramica con cinta fortificata malatestiana e bella Parrocchiale neoclassica.

  • Montescudo-Monte Colombo

    Lungo il versante sinistro del Conca si trova Monte Colombo m 315, frazione del comune di Montescudo-Monte Colombo, ab. 6.821, già imponente fortezza malatestiana, che conserva parti della rocca e delle mura restaurate. Ancora più vistosi i resti della rocca a Montescudo m 386, ab. 2.291.

  • Sassofeltrio Sassofeltrio (RN)

    A m 466, ab. 1.399, già roccaforte feltresca nominata fino dal 962 e ricostruita su progetto di Francesco di Giorgio Martini (scarsi avanzi della cinta murata).

  • Monte Grimano Terme

    A m 536, ab. 1.089, località di villeggiatura in aperta posizione sopra uno sperone che domina la valle; interessante il centro storico, con strade strette e ripide, alcune a scalinata, parte delle mura medievali e una quattrocentesca torre campanaria che corrisponde al maschio del castello. A circa km 1,8 dall’abitato sono le terme, dove sgorgano tre tipi di acque minerali: alcaline, salso-bromo-iodiche e sulfuree, utilizzate per cure idropiniche.

  • Monte Cerignone

    A m 528, ab. 653, pittoresco paese alle falde del Monte Faggiola m 818, che presenta quasi immutato l’impianto urbanistico medievale, con notevoli tratti dell’originale cinta murata. È dominato da una bella Rocca (cui sale una strada spiraliforme), eretta nel secolo XII dai primi conti di Montefeltro e rifatta in parte nel 1478, per volere di Federico duca di Urbino, da Francesco di Giorgio Martini; conserva finestre e arcate gotiche (vista sul Monte Carpegna). Opposto a questa è il palazzo Begni, di pregevole fattura rinascimentale.

  • Macerata Feltria

    A m 321, ab. 1.995, più propriamente parte del Montefeltro marchigiano; sulle rive dirupate del torrente Apsa, è distinto nei due nuclei di Borgo, disposto in piano lungo l’antica strada per Urbino, e, al di là di un affluente, di Castello, arrampicato sopra un’altura. Sorse nell’alto Medioevo, non lontano dalle rovine di Pitinum Pisaurense, centro romano distrutto dai Goti; nel Trecento fu conteso fra Malatesti e Montefeltro, rimanendo a questi ultimi. Nel Borgo si incontra la parrocchiale di S. Michele Arcangelo, con prezioso Crocifisso dipinto all'interno. La via Gaboardi, varcato un ponte, porta al Castello, l’antico nucleo medievale, in parte circondato da mura con una torre. All’inizio della salita è l’ex chiesa di S. Francesco, con portale gotico; avanti è il cosiddetto arco dei Pelasgi, da cui, al termine di una ripida rampa acciottolata e una seconda porta, detta Castellana, si sbocca in una piazzetta con vecchie case e, a sinistra, il palazzo del Podestà, dal portale gotico in arenaria e tracce di stemmi; sul lato destro, dopo il cinquecentesco palazzo Evangelisti è la chiesa di S. Giuseppe, anch’essa con portale tardo-gotico adorno di rustici ornati in cotto. Della Rocca, sul culmine del rilievo, rimane il maschio, restaurato e adibito a torre campanaria.

  • S. Michele Arcangelo

    Ottocentesca parrocchiale con, all’interno, prezioso *Crocifisso dipinto su tavola da Carlo da Camerino nel 1396.

  • S. Cassiano al Pitino

    Pieve che si dice eretta verso il 1000 e con rustico interno a tre navate.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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