Il Castello Estense di Ferrara ospita la mostra dedicata al pittore ferrarese Gianfranco Goberti, che ripercorre l’ampio e articolato percorso dell'artista attraverso più di quaranta opere realizzate in oltre mezzo secolo di attività.
Partito da una sorta di Nuova figurazione in cui riaffiora l’immagine dopo la lunga stagione dell’informale, Goberti elabora dalla fine degli anni Sessanta un originale optical figurativo in dipinti con specchi e poltrone a righe, con i quali indaga in particolare i temi del rapporto tra realtà e immagine e della percezione visiva.
Dopo gli anni Ottanta e nei decenni successivi la sua pittura si concentra su oggetti (camicie, cravatte, divani, poltrone) che riassumono in sé la ricerca sul motivo – centrale e ricorrente – della linea, che si esprime anche nei lavori dedicati alle corde, uno dei punti più noti della sua ricca produzione.
Negli stessi anni Goberti recupera una figurazione post-concettuale, senza avvicinarsi però alla Bad Painting e al neoespressionismo allora diffuso. Tra i suoi ultimi cicli di pittura, nati a cavallo del millennio, spicca quello sul mito di Icaro, potente metafora della condizione umana.
Oltre a dipinti e a lavori che documentano le sue originali sperimentazioni extra-pittoriche, la retrospettiva – la prima organizzata dopo la sua recente scomparsa – presenta anche i due videotape Metagrafica (1977) e Verde carminio (1983) prodotti dal Centro Video Arte di Palazzo dei Diamanti diretto da Lola Bonora.
Prenotazioni