Fino al 26 dicembre al Castello Estense di Ferrara la prima grande retrospettiva dedicata al ferrarese Arrigo Minerbi «Spirito nervoso, agile, moderno» capace di farsi interprete delle tendenze liberty e del classicismo novecentesco.
Negli anni Venti e Trenta del Novecento ha conosciuto una grande notorietà, tanto da essere annoverato dalla critica «tra i maggiori del nostro tempo», «per altezza d’ispirazione, potenza creativa e sapienza tecnica». Questa mostra ripercorre per la prima volta l’intero arco della produzione dell’artista, ricollocandolo nel contesto artistico italiano di primo Novecento.
Questa parabola viene evocata attraverso una ricca selezione di sculture a cui sono accostate opere pittoriche e plastiche di maestri italiani tra simbolismo, realismo magico e classicismo (tra i quali Gaetano Previati, Leonardo Bistolfi, Adolfo Wildt, Galileo Chini, Ercole Drei, Felice Casorati, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, Antonio Maraini, Achille Funi).
Grazie ai prestiti concessi da importanti musei e collezioni private, la mostra riunisce in Castello Estense circa 80 opere pittoriche e scultoree di formato anche monumentale.
La presenza di lavori in gesso, marmo, pietra, bronzo e terracotta, e il confronto tra bozzetti, modelli, opere finite e calchi consente al visitatore di accostarsi al modus operandi dell’autore e al trattamento virtuosistico dei materiali capace di farsi interprete della sintesi lineare delle secessioni, o di emulare il nitore formale dei maestri del rinascimento con un originale naturalismo purista.