Reggio nell'Emilia: la via Emilia

In collaborazione con Touring Club

La principale arteria cittadina attraversa rettilinea il centro urbano in direzione est-ovest, mantenendo il nome della consolare e l’andamento del decumano massimo della città romana. 

Nel Medioevo fu detta Regale, poi Maestra, riprendendo infine l’appellativo originario al quale aggiunge, nel tratto a levante, quello di «S. Pietro», e in quello a ponente, di «S. Stefano», in ragione delle due parrocchiali che in epoca di antico regime ne concludevano i capi estremi. 

Dall’incrocio con la via Guidelli alla piazza del Tricolore, nel lato a mezzogiorno la via è ancora fiancheggiata da portici, derivati da una successione di interventi nel corso dei secoli; quelli paralleli, esistenti un tempo sul lato opposto, furono abbattuti nei primi decenni dell’Ottocento per l’allargamento della sede stradale (richiesto da motivi di decoro e di transito), decisione che comportò la ricostruzione in stile neoclassico delle facciate su progetto di Domenico Marchelli. 

Oggi la Via Emilia è la strada commerciale per eccellenza, animatissima dal passeggio soprattutto pre-festivo. L’itinerario si scompone in due percorsi (agevolmente percorribili anche di seguito in non più di mezza giornata), che hanno come punto di partenza la piazza Cesare Battisti e come assi rispettivamente i due tronchi della storica strada.

  • Lunghezza
    n.d.
  • Reggio nell´Emilia Reggio nell'Emilia (RE)

    Collocata in corrispondenza dello sbocco della piccola valle del torrente Cròstolo, tra i due più importanti bacini della Secchia e dell’Enza, Reggio nell’Emilia m 58, ab. 169.803, è compresa in quella serie di città mediopadane, da Rimini a Piacenza, disposte ai margini della linea pedecollinare che fa da tramite – oltre che da straordinaria quinta scenografica – tra il paesaggio appenninico e l’antistante pianura distesa verso il Po. La sua struttura urbana insiste sull’asse della Via Emilia, principale direttrice storica dell’organizzazione territoriale della regione, potenziata in epoca moderna dal fascio infrastrutturale costituito dalla ferrovia e dall’autostrada del Sole. A Reggio si collega altresì un articolato sistema viario radiocentrico, testimonianza del ruolo storico di accentramento polifunzionale della città sul contado, oggi integrato nel più complesso sistema metropolitano regionale.

  • Palazzo del Capitano del Popolo Reggio nell'Emilia (RE)

    Costruito nel 1281 nell’isolato esteso fino alla piazza Prampolini. Trasformato in albergo, nel 1920 ne fu intrapreso il restauro, che portò al recupero delle tracce dell’edificio primitivo, completato da una ricostruzione in stile medievale. La fronte, coronata da merlatura ghibellina, ha due ordini di finestre di cui le superiori a bifora, nicchie a strombo adorne di stemmi dipinti e un balconcino in marmo veronese; nell’interno, sulla parete vicino all’ingresso, dipinto con una Ma­donna col Bambino del secolo XV. il salone del piano superiore serba avanzi di figure a fresco, decorazioni e stemmi.

  • Via Emilia S. Pietro Reggio nell'Emilia (RE)

    Tratto della via Emilia da piazza Cesare Battisti verso est. Si incontrano all'inizio l’imponente palazzo Busetti e il palazzo del Capitano del Popolo. Di seguito, fiancheggiando il succedersi ininterrotto dei negozi, il pa­lazzo Corbelli e il palazzo Spalletti Trivelli. Superata via Roma, cardo della città romana, proseguendo lungo la via Emilia S. Pietro, il tracciato leggermente sinuoso inizia ad allargarsi nella doppia definizione scenografica delle sue architetture: sulla destra il sistema porticato di derivazione medievale e rinascimentale, con il complesso rapporto tra pieni e vuoti e il ritmo variato delle arcate e degli stili; sulla sinistra la cortina sfuggente, luminosa delle facciate neoclassiche. Di fronte ai primi portici, sulla sinistra il grandioso arco eclettico del Mercato coperto. Sulla destra della via il palazzo Fontanelli­ Sacrati. Più avanti la chiesa dei Ss. Pietro e Prospero, affiancata dell'ex monastero dei Benedettini. Di fronte alla chiesa l'elegante palazzo Ruini. Superato l’Arco trionfale eretto da Domenico Marchelli nel 1805 per la visita a Reggio di Napoleone, si sbocca nella piazza del Tricolore.

  • Palazzo Busetti Reggio nell'Emilia (RE)

    Imponente palazzo dalla severa fronte a due ordini, eretto nel 1657 su disegno attribuito dalla tradizione a Gian Lorenzo Bernini; l’ala più bassa fu aggiunta nel 1751, allorché era sede delle scuole pubbliche e dell’Università.

  • Palazzo Spalletti-Trivelli Reggio nell'Emilia (RE)

    Palazzo Spalletti Trivelli, già Guicciardi, costruito da Giovan Maria Ferraroni, riformato su progetto di Pietro Marchelli; oggi è la prestigiosa sede del Credito Emiliano, che vi conserva una buona collezione di dipinti emiliani (Guido Reni, Guercino, Luca Ferrari, Francesco Monti, Marcantonio Franceschini, Gian Gioseffo Dal Sole). Sotto il palazzo uno scavo stratigrafico condotto negli anni 1980-83 ha localizzato la zona centrale della fase originaria della città romana di Regium Lepidi (prima metà del II secolo a.C.). Negli strati soprastanti sono riemersi una fornace per ceramica, una domus tardo-repubblicana, un grande edificio di età imperiale comprendente anche un’aula absidata, e una fortificazione tardoromana-altomedievale, tutti orientati esattamente sulla Via Aemilia che correva leggermente più a sud dell’attuale. Resti della fortificazione sono conservati in una sala sotterranea del Credito Emiliano. La sistemazione di altre significative parti delle strutture romane messe in luce dallo scavo permette l’accessibilità di questa importante zona archeologica.

  • Palazzo Corbelli Reggio nell'Emilia (RE)

    Palazzo dalla maestosa facciata neoclassica spartita da lesene con capitelli misti e sei cariatidi nella parte centrale sopraelevata, su progetto di Pietro Marchelli (1844).

  • Via Roma Reggio nell'Emilia (RE)

    Il cardo della città romana coincideva con la via Roma, lungo la quale si allineano altri edifici di pregio: nel lato di ponente, al numero 6, casa Fossa con portale rinascimentale a bugnato a punta di diamante; al N. 4 un palazzo sede del Banco di S. Geminiano e S. Prospero, dalla bella facciata quattrocentesca ripristinata nel 1929. Nel lato di levante, N. 11, il palazzo Cassoli, di origine cinquecentesca. Avanti, in angolo con la via Dante, il palazzo Fontanelli, con balconcino angolare. Segue la chiesa dei Ss. Giacomo e Filippo, di fondazione romanica. Più avanti, sulla sinistra, negli isolati compresi tra lo slargo già via Borgo Emilio e la via Ferrari Bonini si stendeva un tempo uno dei più degradati quartieri popolari della città, detto appunto di Borgo Emilio, sottoposto a una radicale operazione di sventramento iniziata durante il fascismo e approdata alla ricostruzione di un incongruo palazzone e di un moderno complesso di istituti scolastici. Rimane ancora un piccolo isolato tra le vie Bellaria e Ferrari Bonini, estraniato rispetto al contesto ambientale originario. Ancora nella via Ferrari Bonini prospetta la chiesa dei Cappuccini. Prima di concludersi presso la porta S. Croce, a due fornici, innalzata del secolo XII e ristrutturata nel 1859, la via Roma incontra, N. 53, il palazzo Guidotti, con un notevole scalone del secolo XVIII.

  • Palazzo Zoboli Reggio nell'Emilia (RE)

    Quattrocentesco complesso (numeri 5 e 3 A-B), che in origine occupava l’intero isolato, con affacci sulla trasversale via Sessi e sulla via Roma, e inglobava anche la coeva chiesa di S. Nicolò (nell’interno, rifatto nel Settecento, monumento al vescovo Filippo Zoboli, m. nel 1497, di Prospero Sogari) e un chiostrino. Si osservi nell’ala del complesso affacciata sulle vie Sessi e Roma, corrispondente oggi al palazzo Vallisneri (accesso al N. 10 della via Roma), il cornicione ad archetti.

  • Palazzo Cassoli Reggio nell'Emilia (RE)

    Di origine cinquecentesca, rimaneggiato nella parte inferiore alla fine del Seicento e pesantemente restaurato nel 1929- 30 (notare la singolare decorazione a tralci di vite).

  • Chiesa dei Cappuccini Reggio nell'Emilia (RE)

    Ricostruita dopo le distruzioni belliche, accoglie parte delle numerose opere appartenute alla vecchia chiesa, tra le quali un tabernacolo intagliato e intarsiato, di fra’ Agostino da Trapani, e sopra, Trionfo della Croce, notevole tela di fra’ Stefano da Carpi.

  • Museo dei Cappuccini Reggio nell'Emilia (RE)

    Sul lato destro della chiesa è ordinato il Museo dei Cappuccini, contenente 15 belle tele di fra’ Stefano da Carpi e tra i dipinti di altri autori opere di Bartolomeo Passarotti, Camillo Procaccini, Pietro Desani; oggetti d’arte sacra, monete, ceramiche, lavori di artigianato di varie manifatture e una rarissima raccolta di icone russo-balcaniche dei secoli XVI-XX. La biblioteca del convento è ricca di circa 100.000 volumi, tra cui 737 cinquecentine, un fondo di edizioni bodoniane e una raccolta di storia locale.

  • Ss. Giacomo e Filippo Reggio nell'Emilia (RE)

    Chiesa di fondazione romanica, rifatta nel 1742 da Giovan Maria Ferraroni, tranne la torre campanaria coronata dalle finestrelle binate della cella; all’interno, nel coro, cinque dipinti con storie dei santi titolari di Francesco Vellani.

  • Palazzo Da Mosto Reggio nell'Emilia (RE)

    Palazzo Da Mosto, già Manodori, iniziato nel 1488 e riconducibile all’area artistica di Biagio Rossetti; notevole il bel cornicione con tondi in terracotta; all’interno, il portico con loggiato fu ricostruito agli inizi del XVIII secolo.

  • S. Domenico Reggio nell'Emilia (RE)

    Fondata nel Duecento e modificata nel corso dei secoli, venne definita nelle forme attuali da Giovan Maria Ferraroni nel 1726; nella incompiuta facciata sono leggibili, quasi stratigraficamente, i diversi momenti costruttivi: la struttura a capanna e le tracce degli archetti pensili, delle lesene e di quattro monofore sono romaniche, i resti di due rosoni gotici, le volute di raccordo e tutta la parte superiore barocche. L’interno a croce latina rovesciata, a una navata coperta da due cupole, è barocco. Al 1° altare destro, S. Giacinto di Jacopo Palma il Giovane; al 3°, S. Vincenzo Ferreri con la Vergine di Pietro Desani; al 2° sinistro, S. Domenico in gloria e i Ss. Tommaso, Pio V, Caterina e Rosa da Lima, di Felice Torelli.

  • Mercato coperto Reggio nell'Emilia (RE)

    Costruito nel 1927 da Prospero Sorgato con copertura in vetro e grandioso arco eclettico.

  • Palazzo del Boiardo Reggio nell'Emilia (RE)

    Cinquecentesco palaz­zo originariamente appartenuto ai Parisetti; fu intitolato al poeta dal marchese Alessandro Rocca Saporiti, all’epoca proprietario, dopo gli interventi di restauro e ristrutturazione compiuti nel 1903 da Edoardo Collamarini; ha fronte con portico a cinque archi a tutto sesto (1525), su colonne in arenaria e capitelli fogliati, ricche finestre, cornicione in cotto e, agli angoli, squisite candelabre a bassorilievo.

  • Palazzo Fontanelli-Sacrati Reggio nell'Emilia (RE)

    Con alto portico e sobria facciata (1492); interessato da restauri nel 1928-29, ha subito la sostituzione delle colonne del portico, il rinnovo delle quattro bifore al piano nobile e il rifacimento del portale in arenaria; al centro del cortile con portico e loggiato, pozzo cinquecentesco in marmo.

  • Palazzo Ruini Reggio nell'Emilia (RE)

    Palazzo dall’elegante facciata seicentesca; la parte più antica (XV secolo), dove si è ipotizzato un intervento di Biagio Rossetti, con tracce di finestra e cornicione in cotto, è quella su via S. Girolamo. Nel cortile, il loggiato, i capitelli e i ilievi (1508-16) sono riferibili a Bartolomeo Spani.

  • Ss. Pietro e Prospero Reggio nell'Emilia (RE)

    Dall’alto di una gradinata prospetta sulla via Emilia S. Pietro la chiesa dei Ss. Pietro e Prospero. Esistente fin dal XII secolo, venne ricostruita nel 1586-89 su disegno di Giulio dalla Torre, modificato da Sebastiano Sorina, e terminata da Piero da Lugano nel 1629. Nello stesso anno Paolo Messori eresse la maestosa cupola a lucernario. La facciata, di Pietro Armani, è del 1782. L’interno, a una sola navata, è a croce latina in ordine corinzio; la decorazione è del 1926-30. Sopra la porta d’ingresso, Martirio di S. Lucia di Pietro Desani. Le ancone in stucco delle due prime cappelle sono di Paolo Emilio Besenzi (1644), autore pure della tela col Martirio dei Ss. Placido e Bibbiana (1648-49) in quella a sinistra; nella 4a cappella destra, alla parete sinistra, Nozze di Cana, alla destra Battesimo di Cristo di Luca Ferrari (1649). Nel transetto destro, Ss. Pietro e Gioconda del Mastelletta e, in alto, Madonna del Giglio, dipinto primo-cinquecentesco già attribuito a Francesco Francia; alla parete sinistra, monumento a Giacomo Roberti, attribuito a Francesco Pacchioni. Le ricche cantorie barocche sono lavoro d’intaglio di Giacomo Cocconcelli; nel coro, Trasfigurazione di Camillo Gavasseti. Dal transetto sinistro si può accedere alla cappella di S. Scolastica, con SS. Trinità e la Vergine di Alessandro Tiarini; sempre del Tiarini il dipinto della 3a cappella sinistra, Martirio di S. Barbara (1625); di Pietro Desani, quello della 2a, S. Michele arcangelo.

  • Chiostri benedettini dei Ss. Pietro e Prospero Reggio nell'Emilia (RE)

    A fianco della chiesa dei Ss. Pietro e Prospero è l’ex monastero dei Benedettini, decorato esternamente da un mosaico moderno della Beata Vergine della Ghiara. Adibito a uso militare, è stato acquistato dall’Amministrazione Comunale che lo ha ristrutturato per utilizzarlo come location per manifestazioni. Al suo interno è ospitato il Museo storico dell’arma di caval­leria, esposizione permanente di divise, vessilli, armi, copricapi e documenti militari. Il complesso monastico, sorto agli inizi del ’500 in sostituzione di quello medievale situato fuori le mura e distrutto dalla Tagliata cinquecentesca, è articolato su due pregevoli chiostri. Il chiostro piccolo, spazio elegante e misurata architettura, opera di Bartolomeo Spani (1524) è fondato su due ordini, il primo con archi a tutto sesto su colonne doriche binate, con pulvino, è coperto con volta a botte, contenuta nella spaziosa fascia marcapiano che lo separa dal secondo, nel quale si aprono eleganti bifore in cotto. Nella volta e nelle lunette angolari, resti di affreschi di Simone Moresini (1525-26), al centro pozzo seicentesco. Il chiostro grande fu iniziato nel 1580 da Prospero Pacchioni e continuato dal nipote Francesco nella prima metà del Seicento; inferiormente, sui quattro lati a bugnato sagomato gira un portico a pilastri e colonne, e superiormente semplici finestre intervallate da nicchie con statue in cotto di Bernardo e Francesco da Lugano (fine secolo XVII).

  • Piazza del Tricolore Reggio nell'Emilia (RE)

    Dominata da un edificio a torre della metà del Novecento, simbolo percettivo dell’ingresso in città in sostituzione della vecchia barriera daziaria Vittorio Emanuele, costruita nel 1877 su disegno di Achille Grimaldi.

  • Museo degli Alpini Reggio nell'Emilia (RE)

    Esposizione permanente di cimeli storici e materiale usato dagli alpini dalla prima guerra mondiale alla campagna di Russia.

  • Ss. Girolamo e Vitale Reggio nell'Emilia (RE)

    Singolare costruzione di Gaspare Vigarani (1646), con semplice facciata classicheggiante aperta inferiormente da un atrio ad arcate su pilastri, racchiude all’interno tre ambienti di culto sovrapposti. Dall’atrio si scende nella chiesa sotterranea, intitolata al S. Sepolcro e riproducente il modello di quello di Gerusalemme. Sopra è la «rotonda» dedicata ai Ss. Simone e Taddeo, con altare nel mezzo e doppio ordine di colonne binate dai capitelli corinzi, le inferiori scanalate, le superiori tortili; su queste, intervallate da statue in stucco di Pietro Ancini, si imposta la bella cupola a larghi costoloni. Alla chiesa superiore, consacrata ai Ss. Vitale e Girolamo, si sale per tre scale parallele. La mediana, detta «Scala santa», fu costruita sul modello di quella di Roma. Al sommo di essa, Madonna col Bam­bino, piccolo affresco del Quattrocento (ora deteriorato), proveniente dalla preesistente chiesa di S. Vitale.

  • Torre dei Sessi Reggio nell'Emilia (RE)

    Avanzo di torre trecentesca appartenuta alla famiglia che nel secolo XIV possedeva tutto l’isolato.

  • Palazzo Linari Reggio nell'Emilia (RE)

    Di pertinenza dei Sessi (dal XIV al XVIII secolo) famiglia che nel secolo XIV possedeva tutto l’isolato. Affacciato sulla via Emilia ma con ingresso nella trasversale via Campanini; i prospetti, collegati da basamento angolare in pietra bugnata, recano riconoscibili tracce di quelli originari cinquecenteschi.

  • Ex Ghetto ebraico Reggio nell'Emilia (RE)

    Nella sequenza di quattro strette vie sul lato nord della via Emilia S. Stefano, si articolava l’ex ghetto ebraico, istituito nel 1669; in via dell’Aquila la Sinagoga, opera di Pietro Marchelli del 1858, restaurata nel 2003.

  • Piazza Gioberti Reggio nell'Emilia (RE)

    Aperta nel 1842 in seguito alla demolizione di un isolato di case della famiglia Guasco; l’anno successivo fu eretto l’obelisco in granito, alto m 17,75, in onore di Adelgonda di Baviera, sposa di Francesco V, in seguito dedicato ai martiri risorgimentali del 1821 e del 1831. Verso la via Emilia la piazza è definita dal palazzo della Dogana, anticamente convento di monache clarisse.

  • Palazzo della Dogana Reggio nell'Emilia (RE)

    Anticamente convento di monache clarisse, con facciata realizzata nel 1843 da Luigi Croppi su disegno di Domenico Marchelli.

  • S. Stefano Reggio nell'Emilia (RE)

    Chiesa dal portico quattrocentesco, già dei Templari, poi dei Cavalieri Gerosolimitani di Malta, oggi annessa a un convento di suore. Esistente nell’XI secolo, reca ancora nell’aspetto attuale l’impronta della ristrutturazione del XII secolo (abside rifatta nel 1785). Anche all’interno sono riconoscibili vestigia romaniche, ricuperate dai restauri del 1953 e 1978: colonne in mattoni con capitelli cubici, uno dei quali, il 3° a sinistra, reca la raffigurazione di Gesù e un angelo. Da segnalare, inoltre, le decorazioni cinquecentesche della 1a cappella destra, un S. Francesco di Paola di Carlo Cignani, una Madonna con S. Felice di Cantalice di Alessandro Tiarini.

  • via Emilia Santo Stefano Reggio nell'Emilia (RE)

    Percorso della via Emilia da piazza Cesare Battisti verso ponente. Dalla piazza sulla destra si dirama il vicolo Trivelli nel quale si leva la torre dei Sessi, avanzo di torre trecentesca appartenuta alla famiglia che nel secolo XIV possedeva tutto l’isolato. Di loro pertinenza era pure (dal XIV al XVIII secolo) l’attuale palazzo Li­nari, affacciato sulla via Emilia. L’angolo adiacente è individuato dal palazzo Sormani Moretti, ricostruito tra il 1768 e il 1780 su disegno di Giuseppe Vergnani. Avanti, al N. 14, il palazzo Fossa Borzacchi, di matrice quattrocentesca. Nella successiva sequenza di quattro strette vie a nord della via Emilia S. Stefano, si articolava l’ex ghetto ebraico. Proseguendo lungo la via si incontrano diversi palazzi storici. il neoclassico palazzo dell’Intendenza di Finanza (N. 20) di Pietro Marchelli (1839), si giunge nella piazza Gioberti. Verso la via Emilia la piazza è definita dal palazzo della Dogana (N. 25), anticamente convento di monache clarisse. Più oltre, in corrispondenza del neoclassico prospetto (1886) del palazzo Franchetti, N. 33, la via Emilia S. Stefano si allarga per accogliere il portico quattrocentesco della chiesa di S. Stefano.

  • Fonderia 39 Reggio nell'Emilia (RE)

    All’estremità ovest di via Emilia S. Stefano la ex Fonderia Lombardini è sede della Fonda­zione nazionale della Danza Aterballetto (la compagnia Aterballetto è una storica istituzione reggiana attiva dal 1979). All’interno si può ammirare l’opera di recupero della struttura archeoindustriale: spazi e dotazioni per lo spettacolo sono stati realizzati tenendo a vista le coperture in ferro e vetro del complesso, a partire dalla navata centrale, dove una passerella sospesa in acciaio e vetro collega le due ali della fonderia.

  • Collezione Maramotti Reggio nell'Emilia (RE)

    Nell’ex stabilimento Max Mara ha sede la Collezione Maramotti, fondata dal collezionista Achille Maramotti. È una raccolta di arte contemporanea delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali del secondo Novecento. Aperta al pubblico dal 2007 nella sede storica della società Max Mara, consta di oltre 200 opere, soprattutto dipinti, ma anche sculture e installazioni. Il primo piano ospita dipinti e sculture italiani ed europei dalla fine degli anni quaranta alla fine degli anni ’80, il secondo piano propone opere americane ed europee dagli inizi degli anni ’80 alla fine degli anni ’90.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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