Modena e le Terre di Castelli: un viaggio nell’arte e nel gusto

Dedicato agli appassionati d’arte che apprezzano la buona tavola

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Questo itinerario è perfetto per chi vuole conoscere le bellezze storico-culturali di un territorio e contemporaneamente ama assaporarne gusti e tradizioni gastronomiche. Ecco tutte le tappe di un viaggio unico nell’arte e nel gusto di Modena e del suo entroterra!

  • Durata
    48 ore
  • Interessi
    Food Valley
  • Target
    Tutti
  • Prima tappa: Piazza Grande Modena

    Il nostro itinerario inizia dal centro città dove si trova il complesso romanico medioevale di rara bellezza, dichiarato nel 1997 dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità e composto da Duomo, Torre Ghirlandina e Piazza Grande. Un luogo dall'atmosfera antica che colpisce per l’imponenza, l’eleganza e il grande valore storico. Prendetevi il vostro tempo per ammirarne i dettagli, lasciandovi stupire dalla maestria di chi ha realizzato l’opera.

    Il Duomo di Modena è un gioiello dell’arte romanica di rilevanza internazionale, che stupì gli uomini del tempo e che tuttora continua a stupire per lo stupefacente apparato scultoreo che narra con immagini di grande impatto le storie della Bibbia e dell'uomo. 

    Collegata ad esso, svetta al suo fianco, l’elegante Torre Ghirlandina, il simbolo della città. Scalare i suoi 89 metri di altezza (circa 200 gradini) permette di cogliere una vista panoramica completa della città dall’alto.

    Non lontano dall’ingresso della Ghirlandina si trovano i Musei del Duomo la cui visita completa l’esperienza del sito.

    L’ itinerario prosegue poi nell’adiacente Palazzo Comunale, sede del Municipio fin dall’epoca medioevale. Qui è possibile entrare nelle belle sale storiche e nell’Acetaia Comunale, curata dalla Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, che ospita numerose batterie di botticelle del prezioso “oro nero" della città. 
    Un consiglio: per accedere a tutti questi luoghi, valutate di acquistare il Biglietto Unico del Sito Unesco. 

  • Seconda tappa: Mercato Albinelli Modena

    Proprio quando lo stomaco inizia a brontolare è ora della seconda tappa: il Mercato Albinelli
    A pochi passi da Piazza Grande, attraversando l’animata Piazza XX Settembre, ci si può tuffare nelle atmosfere vivaci dello storico mercato alimentare cittadino. 

    Ospitato all’interno di un’affascinante architettura in stile Liberty, il Mercato Albinelli è da sempre il cuore pulsante della tradizione enogastronomica della città. Entrate dal suo ingresso principale in via Albinelli, passeggiate tra i banchi osservando le specialità proposte, ascoltate il vociare delle persone e fermatevi per il vostro pranzo in uno degli accoglienti ristorantini, che propongono sia degustazioni veloci sia piatti da assaporare con calma seduti a un tavolino. 

    Se opterete, invece, per un giro al mercato e un successivo pranzo in uno dei tanti ristoranti o trattorie tipiche, non dimenticate di provare i piatti della tradizione, come i famosi tortellini, il cotechino o lo zampone, accompagnando naturalmente il tutto con un buon bicchiere di Lambrusco, il vino frizzante di colore rosso rubino tipico di questa terra. 

    Concludete il vostro pasto con gli ottimi dolci del territorio come il bensone, la zuppa inglese e gli amaretti, e, se di stagione, con una porzione di prelibate Ciliegie di Vignola e

    Amarene Brusche di Modena, entrambe prodotti IGP. Come digestivo optate, infine, per un bicchiere di Nocino, gradevolissimo liquore ottenuto dal mallo delle noci.

  • Terza tappa: Castelnuovo Rangone Castelnuovo Rangone

    Dopo pranzo, è arrivato il momento di dirigersi verso la campagna di Castelnuovo Rangone per visitare il MUSA – il Museo della Salumeria, il primo museo in Italia dedicato all’arte di fare salumi. 

    All’interno, grazie all’esposizione multimediale, è possibile rivivere la storia della gente del territorio che nel tempo ha sviluppato e perfezionato prodotti salumieri di grande qualità. 

    In alternativa, potrete scegliere di visitare un prosciuttificio dove è prodotto il Prosciutto di Modena DOP, un prosciutto crudo dal profumo dolce e intenso e dal sapore sapido ma non salato

    L’origine della locale produzione salumiera ha le sue origine fin nel Neolitico, quando una comunità dell’età del bronzo realizzò a Montale un insediamento che oggi chiamiamo “Terramare” attorniato da boschi di querce, particolarmente indicati per il pascolo del maiale nella sua specie più selvatica, il cinghiale. 

    Fin dal Neolitico il maiale ha, dunque, costituito una preziosa e saporita fonte di proteine, ricoprendo così un ruolo chiave per l’intera economia locale, tanto da arrivare a dedicargli una rappresentativa statua in bronzo, che oggi fa bella mostra di sé nella centralissima Piazza Roma a Castelnuovo Rangone. 

  • Quarta tappa: Montale Castelnuovo Rangone

    Interrompiamo per un attimo il nostro viaggio nelle specialità gastronomiche locali per una breve fermata a Montale, dove è possibile visitare proprio la ricostruzione di quel villaggio terramaricolo di cui parlavamo. Pronti a salire sulla macchina del tempo? Al Parco archeologico e Museo all'aperto della Terramara di Montale è possibile fare un tuffo nel passato! 

    Qui, infatti, è stata ricostruita una parte del villaggio - con tanto di fossato, terrapieno e due case arredate con vasellame, utensili, armi e vestiti - che riproducono fedelmente gli originali di 3500 anni fa. 

    Inoltre, archeologi e archeotecnici propongono ai visitatori dimostrazioni di antiche tecniche artigianali, come la fabbricazione e cottura dei vasi, la produzione di armi e utensili in bronzo, la scheggiatura della pietra, la tessitura con telai a pesi, la realizzazione di cesti in salice, la lavorazione del legno e del corno di cervo e l'accensione del fuoco. 

    Attenzione però: il parco è aperto solo in certi periodi dell’anno, vi consigliamo quindi di verificarne la possibilità di accedervi.

  • Quinta tappa: Spilamberto Spilamberto

    Il secondo giorno l’itinerario riprende da Spilamberto, per un approfondimento dedicato all'Aceto Balsamico Tradizionale. Oltre alla possibilità di visitare una delle numerose acetaie del territorio, a Spilamberto si può visitare il Museo del Balsamico Tradizionale, una visita che permette di conoscere tutte le fasi della produzione, dalla scelta dei vigneti alla costruzione delle botti, dalla vendemmia alla pigiatura, dalla cottura del mosto fino ad arrivare alla batteria di botticelle. 

    Attraversando le sale del museo, vi renderete presto conto della complessità della preparazione di questo prodotto così unico e speciale, nato in queste terre da consuetudini tramandate dall’epoca Estense fino ad oggi, di generazione in generazione.

  • Quinta tappa: Castelvetro Castelvetro di Modena

    Con l’uva, però, non si produce solo l’aceto balsamico, anzi, probabilmente il prodotto principe derivato dalla sua lavorazione è il vino, che dalle parti di Modena è sinonimo di Lambrusco

    Castelvetro, immerso in un paesaggio collinare da cartolina, che in autunno si accende di una strepitosa gamma colori, è un luogo in cui la coltura della vite è una delle principali attività. In questa zona si produce il Lambrusco Grasparossa DOP, ed è proprio da queste parti, nella frazione di Levizzano, all’interno dello scenografico castello, che ha sede Rosso Graspa – il Museo del Vino e della Società Rurale

    Visitabile il sabato e la domenica, questo Museo offre numerosi reperti della vita dei campi: attrezzi agricoli, strumenti per la lavorazione del legno, utensili per la lavorazione dell'uva e straordinarie testimonianze fotografiche. 

    Fatto il pieno di tutte queste nozioni, potrete ora dirigervi verso il borgo medioevale di Castelvetro, un borgo dalle origini molto antiche che conserva numerose tracce del passato, tra cui le 6 torri che ne caratterizzano il profilo. Passeggiando per le vie del paese respirerete un'atmosfera di grande suggestione. 

    Fermatevi ad ammirare il panorama sulle colline circostanti da piazza Roma, in cui sorge la Torre dell’Orologio e sulla cui pavimentazione potete scorgere una grande dama, oggi utilizzata durante la rievocazione storica organizzata a settembre dall'Associazione Dama Vivente. 

    Se vi capita, poi, di passare da queste parti di domenica, non perdetevi la mostra permanente Fili d'Oro a Palazzo, in Via Tasso 28, dove sono esposti i ricchi abiti utilizzati durante la rievocazione con i loro preziosi ricami, stoffe di seta, raso e velluto, cappelli piumati e acconciature.
    Camminando tra le affascinanti stradine e piazze del borgo, potrete poi decidere di fermarvi per pranzo in uno dei diversi ristorantini, agriturismi od osterie della zona, solitamente gestiti da appassionati artigiani di una cucina antica e famigliare dal fortissimo legame con la terra e le tradizioni. Prendetevi il vostro tempo, assaporando le prelibatezze a menù (o fuori menù) che vi consiglieranno di provare. 

  • Sesta tappa: Vignola Vignola

    Dopo pranzo, prima di dirigervi in direzione Vignola, la Città delle Ciliegie, prevedete qualche ora per visitare una delle diverse cantine del territorio e conoscere tutti i segreti della produzione del Lambrusco, prodotto in 4 DOP: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di Santa Croce e Lambrusco di Modena.

    Una visita in cantina, infatti, non può mancare tra le esperienze sul territorio modenese: durano in media da 1 a 2 ore, in base alla tipologia di azienda e di prodotti, e può essere gratuita o a pagamento. 

    Terminata quest’esperienza, sarà giunto il momento di partire per l’ultima tappa dell’itinerario che prevede di raggiungere Vignola, attraversando le dolci colline delle Terre di Castelli, così denominate per la presenza di numerosi antichi insediamenti e roccaforti medievali. 
    Fin da lontano è possibile ammirare la sua Rocca, una splendida architettura quattrocentesca assolutamente da visitare per ammirarne le splendide sale decorate ed affrescate. Il suo anno di fondazione è incerto, anche se si può ragionevolmente supporre che sia stata edificata successivamente la fine della dinastia carolingia per fronteggiare le invasioni degli Ungari. Fino ai primi del ‘400, quest’imponente edificio ricoprì funzioni militari, ma in seguito, grazie alla famiglia dei Contrari, investiti del feudo da casa d'Este nel 1401, ha mutato la sua destinazione d’uso trasformandosi in sontuosa dimora signorile. 

    Una volta completata la vostra visita, avrete ancora un’ultima cosa da fare: non potrete, infatti, lasciare Vignola senza aver assaggiato la sua famosa Torta Barozzi, una torta artigianale a base di cioccolato fondente, caffè decaffeinato, mandorle ed altro, di antica tradizione dolciaria, che ha reso famosa la città! Questo dolce, che deve il suo nome all’illustre architetto vignolese Jacopo Barozzi, viene venduto nei negozi e nelle pasticcerie del centro cittadino, dove potrete godervi qualche momento di “dolce” relax prima di ripartire. 

Ultimo aggiornamento 12/01/2021

Per maggiori informazioni

Redazione Modena e pianura

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Modena - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT-R)
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Castelvetro di Modena - Unione Terre di Castelli - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT)
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Modena - Welcome Room
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