Nella lunga storia di Rimini, l'arte sacra si è espressa attraverso magnifiche opere architettoniche e figurative, emanando spiritualità e grandezza artistica.
Questo itinerario di 24 ore offre un'esperienza unica per esplorare l'anima profonda della città, ammirando i capolavori che hanno modellato il suo carattere culturale e spirituale nel corso dei secoli.
La prima tappa inizia nel centro della città, dove si trova il Tempio Malatestiano.
Questo monumento, commissionato da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel 1447, rappresenta una straordinaria fusione tra devozione religiosa e cultura rinascimentale. Progettato dall'architetto Leon Battista Alberti, il Tempio è un capolavoro del Rinascimento con un'imponente facciata ispirata all'architettura romana e decorazioni simboliche che narrano la storia e il potere della famiglia dei Malatesta.
All'interno, le arcate a sesto acuto e le cappelle laterali con opere di Matteo de' Pasti e Agostino di Duccio creano un affascinante contrasto tra forme gotiche e classicismo rinascimentale.
Tesori artistici come la Cappella dei Pianeti, la Cappella degli Angeli (o di Isotta) e l'Arca degli Antenati testimoniano la ricchezza culturale e spirituale di questo edificio, al cui interno è possibile ammirare due opere di straordinaria bellezza: un crocifisso di Giotto, dipinto nel 1312, e un affresco di Piero della Francesca raffigurante Sigismondo inginocchiato ai piedi di San Sigismondo (1451).
La seconda tappa del tour prosegue con la visita alla chiesa di Sant'Agostino, superato l'antico foro di Rimini, oggi noto come piazza Tre Martiri.
Costruita nel XIII secolo in stile romanico-gotico, si tratta della più antica testimonianza sacra della città.
Originariamente dedicata a San Giovanni Evangelista, l’edificio risale al 1069 quando era solo un modesto oratorio. Nel 1256, passò sotto il patrocinio degli Eremitani di Sant'Agostino, diventando nota come chiesa di Sant'Agostino. Il suo campanile, alto 55 metri, fu per lungo tempo un punto di riferimento per i marinai di Rimini e una fonte d'ispirazione per gli artisti locali. Al suo interno, gli affreschi della cappella maggiore e del campanile sono una testimonianza preziosa dell'arte rinascimentale locale.
Gli affreschi vennero alla luce in seguito al terremoto del 1916. Si tratta di un complesso di affreschi che rievocano scene della vita di San Giovanni Evangelista e Il giudizio universale attribuibili a Giovanni da Rimini.
Quest'ultimo affresco (di proprietà della Diocesi di Rimini), oggi è visibile all'interno del Museo della Città.
La terza tappa del percorso si raggiunge attraversando il centro medievale di Rimini, noto oggi come Piazza Cavour, e dirigendosi verso il Ponte di Tiberio, che celebra oltre due millenni di storia.
A sinistra, si trova la Chiesa di Maria in Corte, conosciuta anche come Dei Servi. Fondata nel 1317 come modesta cappella, fu successivamente ampliata dai frati Serviti, trasformandosi in una chiesa ad unica navata arricchita da numerose opere d'arte e tre cappelle absidali.
Nel XVIII secolo, l'architetto Gaetano Stegani rinnovò la struttura della chiesa e del convento, con il contributo artistico di Antonio Trentanove di Rimini. Nel 1798, l’intero complesso fu preso in gestione dai Domenicani, che arricchirono ulteriormente la chiesa con opere d'arte trasferite dalla loro sede precedente. Nel 1806, la chiesa fu elevata al rango di parrocchia, diventando Santa Maria in Corte. Nel 1885, il parroco don Ugo Maccolini finanziò il restauro della facciata, la ricostruzione del campanile e l'arricchimento interno con dorature curate da Luigi Samoggia.
La quarta e ultima tappa di questo itinerario ci porta sulle colline vicino a Rimini, dove si trova il Santuario di Santa Maria delle Grazie, luogo intriso di storia e miracoli.
In questo caratteristico luogo la devozione alla Madonna ha origini molto antiche, risalenti al 1286. Si narra infatti che il pastore Rustico avesse scolpito, grazie a due giovani angeli, una statua in onore della Vergine, partendo da un tronco nel bosco del colle di Covignano.
Il simulacro fu poi trasportato al porto, da cui la barca si mosse spontaneamente verso Venezia, fermandosi davanti alla Chiesa di San Marziale, dove oggi è venerata come "Madonna di Rimini".
Per celebrare il miracolo, i residenti di Rimini costruirono una cappella sul Covignano.
Nel 1391, questa cappella fu sostituita da una chiesa, ora parte destra del Santuario attuale. Nel 1578, fu aggiunta la navata sinistra dedicata alla Vergine delle Grazie, dove fu collocata la tela dell’Annunciazione dipinta da Ottaviano Nelli di Gubbio nel Quattrocento. Nel 1600, l'intera chiesa fu affrescata. Il terremoto del 1786 danneggiò gravemente il complesso, che fu rapidamente ricostruito in stile barocco.
Nel settembre del 1944, il santuario e il convento furono di nuovo distrutti, questa volta dai bombardamenti, e della chiesa quattrocentesca rimase solo la facciata. La chiesa fu nuovamente ricostruita nel 1955, con gli affreschi sopravvissuti solo nella navata sinistra.
Oggi, salendo da via Covignano, è possibile seguire a piedi la Via Crucis, una delle più antiche al mondo, la cui esistenza si attesta attorno al 1550. Il percorso comprende ben quattordici cappelle, ognuna arricchita da ceramiche di Elio Morri, che sostituiscono gli pannelli di terracotta realizzati da Carlo Sarti da Bologna attorno al 1750.