Dante. La visione dell'arte è la nuova importante mostra che esplora ed illustra a 360° la figura del Padre della Divina Commedia e della lingua italiana allestita nelle sale dei Musei San Domenico, in stretta collaborazione con le Gallerie degli Uffizi.
Forlì si colloca al centro delle celebrazioni, tra il luogo di nascita del Poeta, Firenze, e quello di morte, Ravenna: Firenze-Forlì-Ravenna, un viaggio dovuto per chi, nel 2021, vuole approfondire la figura di Dante Alighieri, nei 700 anni dalla morte del Padre della lingua italiana.
Forlì quindi città "dantesca", perchè qui Dante trovò rifugio nell'autunno del 1302 presso gli Ordelaffi, Signori ghibellini della città ed anche in seguito, fino al 1313, fece ritorno diverse volte.
La mostra affronta un arco temporale che va dal Duecento al Novecento. Per la prima volta, l’intimo rapporto tra Dante e l’arte viene interamente analizzato e ricostruito, presentando gli artisti che si sono cimentati nella grande sfida di rendere in immagini la potenza visionaria di Dante, delle sue opere ed in particolare della Divina Commedia, o hanno trattato tematiche simili a quelle dantesche, o ancora hanno tratto da lui episodi o personaggi singoli, sganciandoli dall’intera vicenda e facendoli vivere in sé.
Il percorso espositivo è ricchissimo; 300 opere d'arte tra le quali creazioni di Giotto, Beato Angelico, Filippino Lippi, Michelangelo, Tintoretto, fino ad arrivare a Sartorio, Boccioni, Casorati e altri maestri del contemporaneo. E circa 50, tra dipinti, sculture e disegni arriveranno proprio dagli Uffizi, ma non solo. Ci sono prestiti anche dall’Ermitage di San Pietroburgo, dalla Walker Art Gallery di Liverpool, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Galleria Borghese, dai Musei Vaticani, dal Museo di Capodimonte e tanti altri ancora.