Bologna è la Dotta perché qui è stata fondata la prima università del mondo occidentale che ha attratto, e attrae tutt’oggi, studenti da ogni parte del mondo.
L’attuale zona universitaria offre numerosi spunti per un itinerario scientifico e ambientale tra i luoghi del Sistema Museale dell’Ateneo bolognese.
L’itinerario sui luoghi universitari tra scienza e ambiente parte da Via Zamboni, l’attuale cuore pulsante della moderna università di Bologna.
Qui è facile incontrare gruppi di studenti passare sotto ai portici, intrattenersi lungo la via intenti a chiacchierare o alle prese con l'ansia da esame.
Su via Zamboni tieni conto che dall'inizio della strada fino all’inizio dei portici, sul lato sinistro, la pavimentazione è un po’ sconnessa. L’accesso ai portici non ha gradini e la pavimentazione è regolare.
Lungo la strada, al civico 22, si giunge alla Facoltà di Giurisprudenza dove il percorso sotto ai portici si interrompe, a causa di scalini alti, superabile per un breve tratto attraverso la pista ciclabile, fino ad arrivare in Piazza Verdi.
Questo è un luogo di ritrovo della movida serale studentesca e dove poter ammirare esternamente lo storico Teatro Comunale, sede dell’opera, danza e sinfonica bolognese.
Il Teatro ad oggi si trova in manutenzione straordinaria fino al 2025. L’ampia offerta di concerti continua nelle sedi accessibili di Teatro Auditorium Manzoni, in via de’ Monari 1/2, e Comunale Nouveau, in zona Fiera.
Si prosegue verso le Collezioni di Zoologia e Anatomia Comparata e Antropologia in via Selmi 3. Quella di Anatomia Comparata è costituita da oltre 9.000 esemplari che, per rarità dei materiali, la rendono una delle più note a livello internazionale.
Le Collezioni di Zoologia, invece, conservano i trofei di caccia africani e due grandi diorami di ambienti italiani: il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Impossibile non subirne il fascino!
Entrambe le collezioni sono accessibili a persone con disabilità motorie: visita il sito ufficiale per maggiori informazioni.
Per raggiungere la Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini” si ripercorre la strada dell’andata. Quando il portico di via Zamboni finisce, tieni d’occhio il marciapiede perché diventa sconnesso per pochi metri prima dell’ingresso dell’edificio.
La Collezione deve il suo nome al professore Giovanni Capellini che sedette alla prima cattedra di Geologia in Italia proprio a Bologna.
Qui tra invertebrati e vertebrati fossili, scheletri del Mastodonte proboscidato pliocenico, balene plioceniche e l'imponente modello di dinosauro Giurassico Diplodocus, lungo ventisei metri, ti sembrerà di essere in una scena del film “Una notte al museo”, notoriamente ambientato all’American Museum of Natural History di New York.
Per concludere, un passaggio all' Orto Botanico ed Erbario è quasi obbligato. Questo è uno dei più antichi erbari d’Europa, non a caso è nato nella prima università del mondo occidentale.
Qui sono conservate collezioni di piante essiccate raccolte dal XVI secolo in poi, oggetto di numerosi studi di Ulisse Aldrovandi, di cui è possibile consultarne l’archivio online.
L’orto botanico e l’erbario sono accessibili anche se alcune aree sono interdette da lavori di manutenzione, ma considera che il fondo dei sentieri dell’orto è in ghiaia con tratti principali grigliati e sterrati.
Per maggiori informazioni e itinerari accessibili a Bologna scarica l’app BOforAll.
Il progetto per la realizzazione degli itinerari è stato promosso dal Comune di Bologna, Fondazione per l’Innovazione Urbana e Università di Bologna, in collaborazione con Accaparlante, Istituto dei ciechi Francesco Cavazza, Fondazione Gualandi a favore dei Sordi, ITcares, La Girobussola onlus, MUVet, progetto MIA musei inclusivi aperti, Bologna Musei, Sistema Museale di Ateneo.