Un giornata nel verde della montagna, all’insegna dell’archeologia e della speleologia.
È la proposta di questo itinerario nella cornice naturale della Valle di Zena alla scoperta dei tesori custoditi nel Museo archeologico di Monterenzio che ospita affascinanti testimonianze delle antiche popolazioni, del Parco dell’area archeologico-naturalistica di Monte Bibele e del piccolo “tempio” dedicato ai Botroidi, sassi millenari dalle forme antropomorfe raccolti dal celebre speleologo bolognese Luigi Fantini durante le sue passeggiate e ricerche lungo i crinali e i sentieri dell’Appennino.
Intitolato al celebre speleologo e pioniere delle ricerche sulla preistoria del bolognese, il museo, situato nel centro di Monterenzio, illustra la storia del popolamento delle Valli dell’Idice e dello Zena dalla preistoria all’età romana, soffermandosi in particolare sul periodo etrusco-celtico.
Accanto agli oggetti della vita quotidiana, all’interno si possono ammirare la suggestiva ricostruzione in scala reale di una capanna dell’abitato etrusco-celtico di Pianella di Monte Salvino e i numerosi reperti provenienti dai corredi dei vicini siti di Monte Bibele e Monterenzio Vecchio che illustrano efficacemente la fusione culturale tra Celti ed Etruschi avvenuta in queste terre.
Di notevole interesse il disco solare in terracotta rinvenuto alla fine degli anni ’60 la cui datazione risale al periodo fondativo dell’abitato tra la fine del V e l’inizio del IV secolo avanti cristo.
Dopo la visita al museo, l’esperienza di immersione nel mondo dei nostri antenati prosegue nella vasta area archeologica di Monte Bibele, facilmente raggiungibile in auto e dopo una breve passeggiata nel bosco, tra flore protette e paesaggi incontaminati.
L’area di Monte Bibele rappresenta il più importante complesso archeologico italiano - e uno dei più importanti in Europa - per quanto attiene la civiltà dei Celti.
È considerata unica nel suo genere, in quanto rappresenta l’esempio celtico più consistente di pianificazione di tipo urbano.
Sviluppata su di un insediamento di origine etrusca è composta da settori differenziati dal punto di vista funzionale che consentono di comprendere i vari aspetti della vita delle popolazioni che l’hanno abitata nei secoli.
Di notevole interesse la visita alla casa ricostruita in maniera filologica seguendo il perimetro dell’antico edificio evidenziato dagli scavi archeologici.
Il Museo dei Botridi si trova nella località Tazzola (nel comune di Pianoro), antico borgo risalente al 1100, lungo il percorso CAI 815, splendido sentiero che collega il Castello di Zena al Monte delle Formiche passando per la Torre dell’Erede (risalente al 1100).
Il Museo ospita quella che viene definita la più grande collezione al mondo di Botroidi ed è concepito come un ambiente dove conservare e far conoscere i sassi antropomorfi di arenaria, raccolti dal pioniere della speleologia Luigi Fantini agli inizi del 1900 lungo il fiume Zena, creando un percorso geologico dove, attraverso colore, tatto, odore, poter conoscere la storia della terra in modo diretto e coinvolgente.
Un vero viaggio attraverso 80 milioni di anni di storia, passando dal Cretaceo ai giorni nostri, entrando in contatto con fossili, sabbie gialle e pietre misteriose.