Un itinerario giornaliero per chi vuole conoscere il passato attraverso le vicende e i luoghi che ne testimoniano la storia. Si parte dai residuati bellici rinvenuti durante i lavori di costruzione del lungomare di Milano Marittima, riportati alla luce e restaurati, e si conclude con due imponenti colonie, esempi di architettura futurista, ora abbandonate.
Il percorso è pianeggiante; la prima parte (circa 1,5 km) è percorribile a piedi; per la seconda e terza parte si consiglia l'uso della bicicletta.
Tra Cervia e Milano Marittima sono numerosi i bunker risalenti alla seconda guerra mondiale; sono di diverse tipologie a seconda della funzione che avevano.
Si parte dal Circolo Nautico, in Via Leoncavallo, dove è possibile vedere un Bunker Tobruk, ben conservato, all'interno del giardino. I Tobruk erano bunker interrati con un'uscita di emergenza e con una apertura circolare nel tetto, da dove si potevano usare una mitragliatrice o un mortaio.
In questo caso entrambe le aperture del bunker sono state murate.
Proseguendo sul Lungomare, si incontrano altri bunker, tra cui anche uno del tipo Regelbau 668 con Tobruk annesso, collegato tramite un corridoio semisotterraneo. All'interno del Regelbau ci sono arredi e oggetti che permettono di immaginare com'era la vita dei soldati. Su una parete, inoltre, è conservato un murales con una frase del poeta tedesco Schiller.
È possibile visitarne l'interno grazie a visite guidate organizzate.
Percorrendo il Lungomare, si incontrano anche particolari costruzioni di cemento armato, i cosiddetti Denti di drago. Insieme ai bunker avevano la funzione di fermare gli attacchi dal mare.
Zona nord di Milano Marittima
Partendo dal centro di Milano Marittima e percorrendo Viale Matteotti si incontrano due colonie, dalla struttura imponente, che costituiscono un esempio dell'architettura futurista e razionalista tipica degli anni che precedono la seconda guerra mondiale. Situate tra pineta e mare, erano destinate ai figli dei lavoratori dell’epoca, come parte del programma sanitario per garantire la salute dei bambini e dei ragazzi.
La prima, la Colonia Varese, si trova tra la XIX e la XXII Traversa. Il monumentale edificio è costituito da due corpi laterali e da una griglia centrale che sostiene le originali scalinate; dall'alto somiglia ad un idrovolante. Attraverso la struttura scheletrica si può intravedere l'orizzonte sul mare. Oggi totalmente abbandonata, è stata utilizzata come set cinematografico.
La seconda, la Colonia Montecatini, si trova tra la XXIV e la XXV Traversa. La struttura era concepita per essere funzionale alla vita della colonia: offriva infatti gli spazi adeguati per i momenti di vita, secondo una routine serrata: marcia, alza-bandiera, saluto, ginnastica, educazione fisica e politica.
C'erano padiglioni per l'assistenza medica, le cucine, un refettorio, una lavanderia, le stanze per gli ospiti, classi, biblioteche, un grande spazio ricreativo e la chiesa.
Era caratterizzata soprattutto da un'impressionante scala, alta 50 metri e da un grande arco d'ingresso, elementi architettonici imponenti, in linea con l'ideologia dell'epoca. Chiusa dagli anni '80, è oggi in lenta decadenza.
Tornando verso il punto di partenza dell'itinerario e percorrendo Viale Vittorio Veneto si possono vedere diversi bunker lungo il canale, alcuni all'interno di giardini privati, in qualche caso inglobati nelle costruzioni.
All'incrocio con Via Oriani è visibile un bunker di tipo Tobruk. Si può osservare solo dall'esterno, non è visitabile internamente.