Il respiro internazionale di Rimini nasce con il suo porto e grazie a questo, nei secoli, le influenze artistiche del mondo sono approdate in Romagna.
Nel trecento i rapporti di Rimini con la chiesa d'Oriente hanno arricchito lo stile artistico della città permeandolo di caratteri poetici e spirituali che nessuna altra scuola italiana contemporanea possedeva.
Fu poi il passaggio in città di Giotto, intorno al 1300, ad aiutare la fioritura di una vasta schiera di artisti, miniatori, pittori e frescanti che diedero vita alla scuola riminese, le cui opere si distinguevano per un racconto pieno di contrasti, ieratico, ma carico di intensità sentimentali.
Per scoprire e ammirare questa eccellenza artistica del territorio è sufficiente incamminarsi in un percorso a tappe fra i luoghi che ne conservano la memoria: la chiesa di Sant’Agostino, il Tempio Malatestiano, il Museo della Città e i Palazzi dell'Arte Rimini, il nuovo sito museale di arte contemporanea a Rimini.
Il museo "Palazzi dell'Arte Rimini" sarà temporaneamente chiuso per ristrutturazione a partire dal giorno 1°luglio 2023.
Il percorso comincia dal Tempio Malatestiano, la cattedrale di Rimini, che si trova a pochi passi dall'antico accesso alla città, l'arco di Augusto, e dalla stazione ferroviaria.
Prima che Sigismondo Pandolfo Malatesta lo trasformasse in uno dei più importanti monumenti dell’Umanesimo italiano, il Tempio Malatestiano era una chiesa francescana conventuale.
Fu per l'ordine conventuale che, fra il 1299 ed il 1300, Giotto realizzò il mirabile crocefisso che tutt'oggi è posto al centro del catino dell’abside del Tempio.
Il Crocifisso su tavola, prima croce davvero moderna del pittore fiorentino, riesce ad esprimere, tramite un sottile chiaroscuro nel corpo di Cristo, una fisicità nuova che segnerà l'opera del pittore e dell'arte.
Attraversando quello che un tempo era il foro romano dell'antica Ariminum ed oggi luogo di ritrovo popolato di caffè all'aperto, piazza Tre Martiri, si giunge a Sant’Agostino.
Fra le chiese più imponenti di Rimini, con il suo campanile che svetta nel centro storico, sant'Agostino è lo scrigno del più importante ciclo trecentesco della scuola Riminese, un poema raccontato sulle pareti, dove si fondono bellezza e mistero, la mistica del racconto evangelico e la profondità della devozione.
Tra le testimonianze della scuola riminese, il ciclo pittorico Sant'Agostino è il più completo e meglio conservato nella città, e permette di ammirare l'impresa collettiva dei fratelli Giovanni, Giuliano, Zangolo.
Rigettandosi nel dedalo di stradine che formano il centro storico, approfittando magari dei locali tipici presenti per provare la famosa piadina romagnola, bisogna spostarsi in piazza Ferrari per continuare il percorso alla scoperta del trecento riminese.
Nella piazza, protetta da una copertura in vetro che permette di ammirarla, sorge la "Domus del chirugo", uno dei più importanti ritrovamenti archeologici di epoca romana, ma questa è un'altra storia...
Oltre la piazza sorge il Museo della Città, dove sono conservate le memorie di Rimini, fra cui una parte consistente del patrimonio pittorico della scuola Riminese del trecento.
Nelle sale del museo si può osservare il “Crocifisso Diotallevi”, opera di Giovanni da Rimini, il più alto poeta della scuola, il “Polittico della Crocifissione” dal fondo oro finemente punzonato, le “Storie della passione di Cristo” di Giovanni Baronzio, e ancora il “Crocifisso Spina”, dal nome dell’originario proprietario, le due tavolette con la “Resurrezione” e “Noli me tangere” attribuiti a Pietro da Rimini. Non ultimo, tra le altre opere, il "Polittico dell’Incoronazione della Vergine" di Giuliano da Rimini proveniente dalla raccolta Audiface Diotallevi.
Di questa collezione faceva parte anche la "Madonna Diotallevi di Raffaello, oggi in prestito dai Musei Statali di Berlino ed eccezionalmente in esposizione a Rimini fino al 10 gennaio 2021.
Ultima tappa di questo percorso alla scoperta di una delle scuole pittoriche più influenti del trecento, è il sito museale "Palazzi dell’Arte Rimini".
Il nuovo sito museale di Rimini, che sorge all’interno del complesso monumentale medievale costituito dal duecentesco Palazzo dell’Arengo e dal trecentesco Palazzo del Podestà, ospita al suo interno una raccolta di opere d’arte contemporanea, ma non solo.
Spina dorsale del museo, anche dal punto di vista architettonico, è l'enorme "Giudizio Universale" (1310 circa) frutto di maestranze guidate dai pittori Giovanni e Giuliano da Rimini. Il Giudizio Universale, originariamente posto nella Chiesa di Sant’Agostino, raffigura il consesso degli apostoli al cospetto del Cristo Giudice, affiancato dalla Vergine e San Giovanni Battista, mentre gli angeli premiano gli eletti o cacciano all’inferno i reietti. Scegliere il sito "Palazzi dell'Arte Rimini" come ultima tappa di questo percorso permette un vero e proprio salto temporale ed artistico, terminando questo itinerario sul trecento riminese con un balzo, stridente eppure logico, fra l'arte di ieri e di oggi.