L’agro faentino. Castel Bolognese

In collaborazione con Touring Club

L’itinerario si svolge nella pianura a nord-ovest utilizzando strade provinciali che insistono sugli assi della centuriazione e, per il rientro a Faenza, un tratto della Via Emilia
Tocca Solarolo e Bagnara di Romagna, di fondazione medievale come Castel Bolognese, dall’interessante impianto urbanistico.

  • Lunghezza
    35,1 km
  • Granarolo Faenza (RA)

    Piccolo centro agricolo, noto in Romagna fino agli anni ’50 del Novecento per la decorazione dei plaustri, carri a quattro ruote dipinti con figure a vivaci colori.

  • Santuario della Beata Vergine della Salute Solarolo (RA)

    Grandioso santuario (1736), la cui devozione è testimoniata dai numerosi ex voto dipinti a partire dal secolo XVIII, raccolti in un apposito museo.

  • Solarolo Solarolo (RA)

    A m 25, ab. 4.502, centro agricolo ricordato dal 1053 col nome di Castel Salutare, che della ricostruzione del 1217 conserva ancora, perfettamente inserito nel decumano centuriale, l’impianto a scacchiera attraversato dal corso Mazzini (l’antica via Maestra). In piazza Gonzaga (Solarolo fu ceduto nel 1513 da Leone X a Sigismondo Gonzaga, marchese di Mantova, e tornò alla Chiesa nel 1574) sorgono tre monumenti di rilievo: il Palazzo comunale, la Parrocchiale e l’ex oratorio della SS. Annunziata. I ruderi della Rocca manfrediana e della torre sono a fianco della ricostruita, antica (e un tempo unica) porta del borgo.

  • Palazzo comunale Solarolo (RA)

    Custodisce (proveniente dalla Rocca) un pregevole bassorilievo della *Madonna col Bambino, attribuito a Francesco di Simone Ferrucci, e tra le varie opere pittoriche dal XVI al XIX secolo un dipinto di G.B. Bertucci (1599).

  • Museo civico della Confraternita della SS. Annunziata Solarolo (RA)

    Ha sede nell’ex oratorio della SS. Annunziata dove sono custodite una raccolta di materiale archeologico di provenienza locale e una Madonna lignea settecentesca.

  • Parrocchiale Solarolo (RA)

    Ricostruita dopo la guerra sulle fondamenta di una chiesa del ’400; in fondo alla navata sinistra, Assunta di Sigismondo Foschi (circa 1522).

  • Sito archeologico dell’età del Bronzo Solarolo (RA)

    A ovest del centro abitato di Solarolo è stata scavata una vasta area comprendente diversi nuclei residenziali dell’età del Bronzo medio e recente, che ha restituito frammenti di facies appenniniche e terramaricola.

  • Museo parrocchiale d'Arte sacra «Mons. Alberto Mongardi» Bagnara di Romagna (RA)

    Allestito nella canonica della chiesa di S. Andrea e S. Giovanni Apostolo, presenta oggetti appartenenti alle chiese del territorio: tra i pezzi più preziosi, numerosi arredi e apparati liturgici, una Madonna e santi di Innocenzo da Imola (1515), una raccolta di ceramiche devozionali faentine e imolesi (secoli XVII e XVIII), un Crocifisso ligneo quattrocentesco, un Antifonario del 1520 e un Graduale del 1524.

  • Museo «Pietro Mascagni» Bagnara di Romagna (RA)

    Ha sede nella canonica della chiesa di S. Giovanni Battista e S. Andrea apostolo e conserva un carteggio di circa 4.600 lettere tra Pietro Mascagni e la corista bagnarese Anna Lolli (tra il 1910 e il 1944), fotografie con dedica, un suo pianoforte, spartiti musicali e altri cimeli relativi al musicista.

  • Bagnara di Romagna Bagnara di Romagna (RA)

    A m 22, ab. 2.418, centro ortofrutticolo al cui nucleo originario (con impianto ortogonale) i resti della cinta murata, gli spazi verdi del fossato e la Rocca conferiscono un gradevole aspetto medievale. La struttura della bella Rocca, appartenuta a Bernabò Visconti, agli Alidosi e ai Riario Sforza, è frutto della ricostruzione quattrocentesca e dei successivi restauri. In anni recenti è stata completamente recuperata a fini museali e culturali.

  • Museo del Castello Bagnara di Romagna (RA)

    Ha sede nella Rocca e si snoda attraverso le sale, i camminamenti e i sotterranei (dove nel 2005 è stata scoperta un’area archeologica). Un primo percorso, ospitato nelle sale del primo piano, dedicato alla storia di Bagnara e del suo territorio, propone materiali archeologici provenienti da scavi che illustrano i modi di vita e l’organizzazione residenziale. A partire dai primi stanziamenti umani dell’epoca pre-protostorica, attraverso la dominazione romana, fino all’alto Medioevo con la nascita di Bagnara Vecchia. Un secondo percorso, ospitato nel mastio, documenta le vicende del castello di Bagnara e il fenomeno dell’incastellamento nella bassa Romagna. La Rocca ospita anche una piccola quadreria in cui spicca la Cleopatra tradizionalmente ascritta a Prospero Fontana; tra le altre tele, Estasi di S. Francesco attribuita a Francesco Gessi, e Deposizione con S. Giovanni Evangelista di scuola carraccesca.

  • Mulino Scodellino Castel Bolognese (RA)

    A km 1,3 dalla Stazione ferroviaria (vi si perviene per le vie S. Croce e del Canale, sottopassando la ferrovia e costeggiando poi il canale dei Mulini che scorre tra Castel Bolognese e Solarolo), è l’unico superstite della serie edificata tra i secoli XIV e XV. Recentemente (2016) restaurato, è costituito dal corpo più antico a due piani e da uno più alto del ’700, uniti da un voltone che conserva le antiche macchine.

  • Museo civico Castel Bolognese (RA)

    La sezione archeologica propone manufatti litici appartenenti alla fase più antica del ciclo paleolitico; ceramiche dell’età del Bronzo e materiali fittili, vitrei e metallici provenienti da ville, necropoli e insediamenti sparsi dell’età romana; per la loro rarità, si segnalano alcuni monili in argento e argento dorato, utilizzati presso le popolazioni ostrogote, rinvenuti nell’esplorazione di una necropoli del V-VI secolo; ceramiche e altri oggetti (databili dal XIV al XVI secolo). La sezione artistica accoglie dipinti, disegni, smalti, medaglie e placchette, ceramiche risalenti al periodo fra il XVI ed il XX secolo, specialmente di artisti locali come Giovanni Antolini, Cassiano Balducci, Fausto Ferlini e il ceramista Angelo Biancini. I nuclei principali sono rappresentati dalle opere di Giuseppe Guidi e di Giovanni Piancastelli, noto specialmente come ritrattista (1845-1926); è esposta una cinquantina di lavori tra dipinti e disegni prevalentemente di soggetto francescano. Il patrimonio del museo è completato dalle memorie relative al liutaio Nicola Utili (1888-1978) nativo di Castel Bolognese: gli attrezzi del laboratorio, le sagome degli strumenti, oggetti vari e un violino personale.

  • Castel Bolognese Castel Bolognese (RA)

    A m 41, ab. 9.565, notevole centro agricolo e industriale presso lo sbocco del Senio in pianura, risultato dell’ampliamento sei-settecentesco, realizzato secondo uno schema regolare, del nucleo medievale di nuova fondazione. In origine il borgo si sviluppò a lato della Via Emilia, in località Passo delle Catene, dove i Bolognesi nel 1388 fortificarono una bastia in difesa del contado di Imola. Cesare Borgia, il Valentino, che lo prese nel 1501, gli impose invano il nome di Villa Cesarina. Tra il dicembre 1944 e l’aprile 1945 subì danni ingentissimi.

  • Convento della SS. Trinità Castel Bolognese (RA)

    In piazza Bernardi, il convento domenicano della SS. Trinità, del 1613, ha in facciata resti medievali recentemente messi in luce, mentre sul retro, lungo il viale Umberto I, sono visibili ruderi delle antiche mura.

  • S. Francesco Castel Bolognese (RA)

    Chiesa ricostruita su pianta ottagonale nel primo ’700, dallo scenografico interno (grande altare ligneo sei-settecentesco) che conserva, al 2° altare destro, una Madonna e santi su tavola di G.B. Bertucci il Giovane, al 2° sinistro Nascita del Battista di Ferraù Fenzoni.

  • Palazzo comunale Castel Bolognese (RA)

    Trasformazione ottocentesca, su disegno di Giuseppe Mengoni, del chiostro di S. Francesco; vi si conservano lapidi antiche (dal 1425).

  • S. Sebastiano Castel Bolognese (RA)

    Entro il parco delle Rimembranze la chiesa di S. Sebastiano, eretta nel 1507; restaurata (1924), conserva un affresco frammentario della Madonna col Bambino e santi di Girolamo da Treviso il Giovane (1532-34).

  • S. Petronio Castel Bolognese (RA)

    Edificata nel XV secolo e ricostruita da Cosimo Morelli nel 1788, ha gruppi statuari di Alfonso Lombardi e una tela (S. Petronio) di Felice Giani; in sagrestia, un affresco della bottega di Giovanni da Riolo e un dipinto della scuola di Innocenzo da Imola.

  • S. Pietro in Laguna Faenza (RA)

    Chiesa nota per la Madonna della Celletta, preziosa tavoletta assegnata a un artista di scuola tosco-romagnola del secolo XIII.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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