La valle del Conca. Da Cattolica a Saludecio e a Montefiore Conca.

In collaborazione con Touring Club

L'itinerario di visita proposto attraversa la valle del torrente Conca, nella parte più meridionale del territorio riminese, confinante con le Marche, ed è caratterizzato da una considerevole densità di borghi storicamente e architettonicamente rilevanti in mezzo a verdi colline.


  • Lunghezza
    24,1 km
  • Gradara

    Gradara (m 142, ab. 4.885),  Bandiera Arancione del TCI, è d’aspetto medievale e in felice situazione panoramica su una collina alla destra del torrente Tavollo, è cinto da una lunga cortina trapezoidale di *mura trecentesche, rinforzate da 14 torri quadrilatere, che fanno perno su una fortissima rocca.

    Si entra da un’ampia porta fortificata, ornata da stemmi sforzeschi (1464) e aperta nella cinta difensiva (si può salire ai panoramici camminamenti di ronda e percorrerne una parte), al di là della quale si imbocca la via principale, ripida e fiancheggiata da edifici in parte medievali.

    Avanti è il Museo storico, da cui si accede anche alle grotte (IV-V secolo), cavità formanti ipogei e dotate di belle volte in cotto.

    Al termine della via ci si trova nella piazzetta in cui si apre l’ingresso alla Rocca.

  • Rocca di Gradara

    Di forma quadrilatera e con alte torri angolari, mastio quadrangolare e cortine coronate da beccatelli e da merli.

    Iniziata nella prima metà del secolo XIII sul luogo di una precedente fortificazione, la Rocca di Gradara fu ingrandita e compiuta dai Malatesta (si è preteso che qui si svolgesse la tragedia di Francesca da Rimini), che la fecero ornare di dipinti e la usarono frequentemente come residenza.

    Nel 1463 passò ad Alessandro Sforza e nel 1494 fu restaurata da Giovanni Sforza; alla casata milanese rimase fino al 1512.

    Caduta in abbandono, ebbe pesanti restauri nel 1923, allorché fu arredata con mobili e oggetti d’epoca e, essendo andati perduti in buona parte gli affreschi quattrocenteschi ispirati all’Eneide, fu parzialmente decorata ’in stile’.

    Si attraversano gli Spalti, dominati dal poderoso mastio duecentesco, e, varcato il fossato, si accede all’armonioso Cortile interno, cinto in parte da portico e loggia rinascimentali.

    Al pianterreno è l’ingresso alla Cappella, al cui altare è una *Madonna col Bambino e santi, terracotta invetriata a figure bianche su fondo colorato attribuita ad Andrea della Robbia.

    Si sale al piano superiore, dove opere originali sono conservate nella Sala della Passione (affreschi di Amico Aspertini con episodi della Passione), nella Sala Malatestiana (Ritratto di Giacomo Malatesta, datato 1572), nel camerino di Lucrezia Borgia (affreschi di ambito dell’Aspertini, 1493), nella Sala dei Putti (affreschi di Francesco Zaganelli), nella Sala del Consiglio (scena di battaglia sempre dell’ambito dell’Aspertini).

    Nella Sala della Giustizia sono un altorilievo ligneo di scuola tedesca raffigurante i sette Arcangeli (secoli XIV-XV) e una notevole tavola raffigurante Madonna col Bambino e santi di Giovanni Santi, datata 1484.

  • Museo storico di Gradara

    Il museo storico di Gradara è una raccolta di macchine belliche, armi in miniatura, strumenti di tortura, miniature delle stanze della Rocca.

    Dal museo si accede anche alle grotte (IV-V secolo), cavità formanti ipogei e dotate di belle volte in cotto (alcune sono decorate dalla croce di Malta).

  • San Giovanni in Marignano San Giovanni in Marignano (RN)

    Centro agricolo già territorio di insediamento romano, San Giovanni Marignano fu possedimento benedettino nel XII secolo e venne fortificato dai Malatesta fra Tre e Quattrocento.

    Conserva fedelmente la struttura urbanistica medievale con impianto ortogonale (secolo XIV).

    I reperti archeologici di varie epoche, rinvenuti sulle colline di Castel Vecchio durante una campagna di scavo negli anni ’50, sono raccolti in una sala della Biblioteca, ubicata nell’ex casa del Fascio (via Roma N. 59).

    Sulla piazza, di fronte all’oratorio settecentesco di S. Maria della Scuola prospetta la torre dell’Orologio (prima metà del Quattrocento), oltre la quale si trova la parrocchiale di S. Pietro, eretta in semplici forme barocche (1750) dai Benedettini di S. Vitale di Ravenna.

  • Morciano di Romagna Morciano di Romagna (RN)

    Marciano di Romagna è un grosso borgo industriale (pastifici) e commerciale, rinomato per le sue fiere. In piazza Boccioni si trova un’opera monumentale: Colpo d’Ala di Arnaldo Pomodoro.

  • Saludecio Saludecio (RN)

    Saludecio è un caratteristico borgo di notevole interesse urbanistico e ambientale, sviluppatosi a fuso sulla strada collinare che congiunge la porta Marina, a nord in direzione di Cattolica, alla porta Montanara, a sud in direzione di Urbino. 

    È ancora racchiuso nella cinta muraria rinascimentale e si caratterizza per antichi edifici in cotto, su vicoli e strade che in parte conservano il primitivo impianto medievale. Dal XIV secolo al 1462 appartenne ai Malatesta, che lo fortificarono, poi fu soggetto direttamente alla Chiesa.

    Al di là della porta Marina sono il Museo d’Arte sacra, ospitato nel torrione, e la chiesa di S. Biagio, o santuario del Beato Amato Ronconi.

    Procedendo lungo la principale via Roma, fiancheggiata da rustici edifici con antichi portali, al N. 41 è la cinquecentesca casa Albini, dall’interessante cortile porticato.

  • Chiesa di S. Biagio Saludecio (RN)

    Nota anche come santuario del Beato Amato Ronconi, bella chiesa neoclassica a pianta centrale costruita fra il 1786 e il 1800 su disegno di Giuseppe Achilli, con stucchi di Antonio Trentanove.

  • Museo di Saludecio e del Beato Amato Saludecio (RN)

    Allestito nel torrione collegato alla chiesa di S. Biagio. Entrambi gli edifici conservano pregevoli dipinti: di Guido Cagnacci Processione del SS. Sacramento e S. Sisto in estasi; di Claudio Ridolfi Martirio di S. Giovanni Battista; del Centino Ss. Antonio Abate e Antonio da Padova (1660); di Atanasio Favini da Coriano Martirio di S. Biagio (all’altare maggiore); di Sante Braschi (saludecese) S. Antonio e Madonna col Bambino e santi (1704, sportello dell’organo).

  • Montegridolfo Montegridolfo (RN)

    Il nucleo antico di Montegridolfo  è cinto da fortificazioni malatestiane, ed è ottimamente conservato nella struttura di castello medievale, con arco d’ingresso sormontato da una torre.

  • Museo della Linea dei Goti 1943-44 Montegridolfo (RN)

    Ai piedi del castello è attivo, in un edificio appositamente costruito e simile a un bunker, il Museo della Linea dei Goti (il nome riprende l’originaria denominazione, Goten Linie, successivamente cambiata).

    Il museo espone cimeli e testimonianze della guerra, che vide Montegridolfo, insieme alla vicina Gemmano, uno degli ultimi capisaldi orientali della Linea Gotica.

    Il 31 agosto 1944 con la conquista di Montegridolfo da parte delle truppe inglesi, la fortificatissima Linea Gotica fu spezzata.

  • Chiesa di S. Rocco Montegridolfo (RN)

    All’altare maggiore, Madonna col Bambino e i Ss. Rocco, Sebastiano e Giacinto di Guido Cagnacci; alle pareti, due affreschi staccati del XV e XVI secolo raffiguranti entrambi la Madonna col Bambino tra i Ss. Rocco e Sebastiano.

  • Mondaino Mondaino (RN)

    A m 400, Mondaino è un antico borgo situato in posizione panoramica, sede di importanti industrie per la produzione di strumenti musicali.

    Il centro storico, che conserva quasi integra la cinta murata e l’originale porta settentrionale (secolo XV), con arco a pieno sesto e munita di cassero, si è sviluppato lungo un asse principale e su altre due strade quasi parallele.

    All’inizio si allarga l’ottocentesca piazza Maggiore, a esedra porticata costruita da Giuseppe Cosci a ridosso del Castello Malatestiano, che ospita il Municipio. Per la via Roma, fiancheggiata da rustici palazzetti antichi, si va alla settecentesca parrocchiale di S. Michele Arcangelo.

  • Museo paleontologico Mondaino (RN)

    Il museo paleontologico di Mondaino è ospitato nella Rocca e ospita al suo interno reperti provenienti dai locali giacimenti fossiliferi risalenti al Miocene (circa 10-12 milioni di anni fa).

  • Parrocchia di S. Michele Arcangelo Mondaino (RN)

    Settecentesca parrocchiale. Al 1° altare destro, Deposizione e santi del Pomarancio (1625); all’altare maggiore, Apparizione di S. Michele Arcangelo di Giorgio Picchi (1592).

  • Rocca Malatestiana Mondaino (RN)

    Il Castello Malatestiano, ampiamente rifatto, ospita il Municipio (vi si conserva un affresco quattrocentesco staccato dal monastero delle Clarisse, raffigurante la Madonna col Bambino e angeli e attribuito a Bernardino Dolci), e tre musei: il Museo paleontologico, formato da fossili risalenti al Miocene; la mostra delle maioliche, che documenta la produzione locale del XVI e XVII secolo; la ricostruzione storica di un corpo di guardia con gli arredi, le armi, le suppellettili allestita nella torre Portaia.

  • Montefiore Conca Montefiore Conca (RN)

    A m 385, Montefiore Conca è un caratteristico borgo medievale, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, posto su un colle a dominio della valle.

    È strutturato con un centro murato di forma quasi circolare e un nucleo fuori le mura, in corrispondenza della porta principale. 

    Fu sotto la giurisdizione del Comune di Rimini, poi appartenne ai Malatesta ai quali (secolo XIV) è dovuto l’apparato fortificato; in seguito alla sconfitta di Sigismondo (1462), ricadde sotto la diretta dipendenza della Chiesa, che ripetutamente lo concesse in feudo a vari signori.

  • Chiesa dell’Ospedale Montefiore Conca (RN)

    All’inizio del borgo la chiesa dell’ospedale, costruita tra il 1470 e il 1474 a servizio di un piccolo ospizio per i pellegrini, ha facciata ottocentesca. All’interno è conservato un ciclo di affreschi, recentemente restaurato, attribuito a Bernardino Dolci o alla sua bottega.

  • Chiesa di S. Paolo Montefiore Conca (RN)

    Parrocchiale cui si accede da un portale trecentesco in pietra sul fianco sinistro. Nell’interno, rimaneggiato nel XX secolo, al 1° altare destro, Crocifisso dipinto su tavola da pittore riminese del Trecento; all’altare maggiore, quattrocentesca Madonna della Misericordia e santi attribuita a Bernardino Dolci.

  • Rocca Malatestiana Montefiore Conca (RN)

    Compiuta nel XIV secolo, la Rocca Malatestiana si presenta poderosa nell’imponente stereometria, nonostante i grossolani restauri subiti tra il dopoguerra e gli anni ’70 del Novecento.

    L’attuale volto è il frutto dei lavori del 2000-2008, durante i quali sono state riportate in luce parti originali dell’antica struttura malatestiana.

    All’interno, cui si accede per un ingresso ornato di un grande stemma malatestiano in pietra, il cortile conserva una vera da pozzo trecentesca.

    Le ricerche archeologiche hanno riportato alla luce una notevole quantità di reperti: alcuni boccali in maiolica smaltata, altre maioliche quattrocentesche, e altre cinquecentesche di produzione pesarese e faentina; inoltre vetri, per lo più bicchieri e bottiglie di produzione veneta, monete, attrezzi da lavoro, armi e un sigillo in bronzo.

    Nella Sala dell’Imperatore sono conservate pitture di soggetto laico che ritraggono una battaglia con antichi fanti, datate dopo la metà del Trecento, attribuite a Jacopo Avanzi.

    Si può ammirare il tetto originale da cui si gode una splendida vista sull’Adriatico e sulle colline.

  • San Pietro in Cotto Gemmano (RN)

    Nel comune di Gemmano, a m 404, si trova sul primo terrazzo fluviale, presso un bivio, la località di San Pietro in Cotto, da cui provengono molti materiali romani pertinenti a un santuario, proseguito poi da un monastero di età altomedievale (anche di questo si sono trovati resti). La tradizione erudita localizzava qui un municipium romano.

Ultimo aggiornamento 11/11/2022
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