Dolci tipici

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In quanto a dolci l’Emilia-Romagna può vantare un lungo elenco di prelibatezze e non è certo dietro a nessuno per numero di ricette.

Alcune hanno origini molto antiche, spesso non scritte, e sono giunte fino a noi tramandate di famiglia in famiglia e di generazione in generazione.

Non bisogna quindi sorprendersi se a partire dalla stessa ricetta si registrano diverse variazioni. Nel corso degli anni molte sono diventate punti fermi della pasticceria regionale, come il Pampapato (o Panpepato) sulle tavole ferraresi fin dal Rinascimento e ora IGP, altre, invece, sono state quasi dimenticate o la loro diffusione si è limitata alle località o città d’origine. 

A fare in modo che molti dolci non cadessero nell’oblio hanno enormemente contribuito i momenti di socialità e festa delle comunità locali che attraverso sagre, battesimi, cresime e matrimoni, hanno arricchito il libro delle ricette regionali, lasciando una traccia zuccherosa nel tempo.

Busslanein De.Co

I Busslanein sono delle sfiziose collane composte da ciambelline, tipiche del comune di Rottofreno (Piacenza), a base di farina, burro, zucchero e latte.

Noti fin dal 1300 in tutta la Val Tidone, un tempo venivano regalati dai padrini ai cresimandi.
Oggi sono venduti con e senza zucchero, duri, o più friabili, durante i giorni di mercato e in occasione delle feste locali.

Spongata (o spungata)

Pane abbrustolito, amaretti, noci, miele, zucchero, pinoli, uva sultanina, chiodi di garofano, noce moscata, cannella, buccia di arancia, vino bianco: sono questi gli ingredienti che compongono la ricetta della Spongata, un dolce tipico emiliano che ha le sue origini in età altomedievale, se non addirittura prima.

Lo strano nome deriva da “sponga”, letteralmente spugna, per via dell'aspetto spugnoso e irregolare della sua superficie che richiama alla mente appunto una spugna.

Da Piacenza a Parma, a Reggio Emilia fino a Modena, varcando anche i confini regionali (Massa-Carrara, La Spezia, Imperia e Mantova), tanti sono i centri che si contendono la sua produzione.

Biscione reggiano

A base di mandorle, zucchero, uova e canditi, il Biscione reggiano è un dolce tipico natalizio prodotto dalle antiche pasticcerie della città di Reggio Emilia.

Composto da ingredienti semplici, viene prodotto in forma di serpente, o di drago con le fauci aperte, interamente ricoperto di meringa.
In alcuni può essere anche molto lungo, arrotolato su più piani di una tortiera.

Zabaione 

Lo Zabaione è una preparazione che vanta parecchi secoli di storia sul quale vi sono fonti discordanti riguardo le origini e il nome. Una di queste racconta che sia stato "inventato" nel 1500 nei dintorni di Scandiano dal capitano di ventura Emiliano Giovanni Baglioni mescolando casualmente uova, farina e vino bianco.

Aldilà della veridicità di questa storia, lo zabaione è una ricetta a base di rossi d’uovo, moscato e zucchero. Viene preparato a caldo, a bagnomaria, usando il vino Marsala, e aggiungendo un biscotto tritato o un amaretto all'interno.

Torta Duchessa

Considerato il dolce parmigiano per eccellenza, la Torta Duchessa è una torta molto ricca e leggermente alcolica, formata da tre dischi di pasta di nocciole, una golosa ganache al cioccolato, un cuore di zabaione e una decorazione con granella di nocciole e ciliegie candite.

Adatta come fine pasto di grandi eventi, questa prelibatezza ha un aspetto gustoso ed elegante, ed è presente in tutte le migliori pasticcerie di Parma, spesso anche in versione mignon.

Torta Barozzi

La Torta Barozzi è un tipico dolce della zona di Vignola, in provincia di Modena.
Realizzato con farina, latte, cioccolato, caffè, uova, burro e zucchero, fu inventato alla fine del 1800 dal pasticciere Gollini che aveva aperto un laboratorio proprio nel cuore del borgo.

Oggi la ricetta è gelosamente custodita dalla pasticceria che ha registrato il marchio con il nome di “Torta Barozzi”.

Africanetto di San Giovanni di Persiceto

A metà strada tra un savoiardo e uno spumino, ottenuti dall’amalgama di tuorli d’uovo e zucchero, gli africanetti (africanét o biscotti Margherita) sono un’antica delizia bolognese, tipica del comune di San Giovanni in Persiceto dove sono una sorta d’istituzione.

Se in origine avevano una forma a lingotto, ora invece è più facile trovarli rettangolari, circolari o anche ovali, venduti sfusi o confezionati in caratteristiche scatole di cartone.

Torta di riso (o Torta degli addobbi)

La Torta di Riso è un dolce caratteristico della cucina emiliana, dalla consistenza morbida e cremosa. Semplice nella preparazione, è un composto a base di riso, latte, senza uso di farina e lievito.

Come molti dolci regionali, ha un’origine antica. A Bologna, dove si chiama torta degli addobbi, veniva già preparata nel ‘400 in occasione del Corpus Domini quando le strade venivano abbellite con drappi colorati. Secondo la tradizione veniva tagliata a rombi e spennellata con un liquore come il Sassolino o l’Anicione.
Esistono diverse versioni della torta di riso. Tra queste quella reggiana inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell'Emilia Romagna.

Torta di tagliatelle 

Bellissima da vedere e buonissima da mangiare, la Torta di Tagliatelle è un tipico dolce delle feste, riservato a momenti speciali come il pranzo della domenica, ma anche il Natale e la Pasqua.

Nota anche come torta ricciolona, è costituita da una base di pasta frolla, un ripieno di mandorle, cedro candito, zucchero, liquore e una copertura di vere e proprie tagliatelle all'uovo.

Alle spalle ha una lunga tradizione ed è diffusa con diverse versioni su tutto il territorio emiliano un tempo soggetto alla dominazione estense, in particolare l’area ferrarese. A Bologna la ricetta è stata depositata presso la Camera di Commercio locale, mentre nel comune di Molinella si è arrivati addirittura a registrarla come prodotto De.Co.

Tenerina

Presente nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali dell'Emilia Romagna, la Torta Tenerina è una torta al cioccolato tipica della città di Ferrara.

Nota fin dal 1900 come torta Montenegrina o torta Regina del Montenegro, in onore di Elena Petrovich del Montenegro la sposa dell'allora Re d'Italia Vittorio Emanuele III, venne soprannominata dai ferraresi torta tacolenta, per la sua consistenza interna quasi appiccicosa che da sciogliersi in bocca.

Caratterizzata da un esterno croccante e un cuore di morbido cioccolato semiliquido,oggi viene servita con una spolverata di zucchero a velo.

Bustrengo

Il Bustrengo è un dolce tipico dell’entroterra romagnolo la cui ricetta è diffusa in alcune aree collinari e montane, in particolare della Valle del Savio, del Rubicone e del Montefeltro.

Un tempo veniva preparato durante il periodo invernale, riciclando e mixando molti di quegli ingredienti già disponibili in dispensa. Per questo non esiste una ricetta univoca, ma diverse varianti.

Si prepara a partire da un impasto a base di uova, pane, latte e zucchero, aggiungendo diversi ingredienti, tra cui mele, pinoli, mandorle, noci, farina di castagne, uva passa, cacao e molto altro. Ancora oggi ogni famiglia del territorio ne conserva gelosamente la propria ricetta.

Ciambella di Romagna

La Ciambella di Romagna non è tonda come ci si aspetterebbe, con il classico buco al centro, ma distesa a filoncino o a pagnotella.

La tradizione vuole che un tempo venisse preparata in casa nei giorni precedenti alla Pasqua. Oggi viene cucinata per celebrare qualunque ricorrenza.
I suoi ingredienti sono poveri e sono quelli alla base di tanti dolci della tradizione contadina romagnola come uova, farina, zucchero, latte, burro.

La ciambella viene normalmente servita a fette, a colazione o dopo i pasti, e non disdegna di essere accompagnata in questi casi da un buon bicchiere di Albana dolce o Cagnina.

Cantarella

Le Canterelle (in dialetto cantarèli) sono un antico dolce romagnolo, tipico del riminese, che ricordano per forma e cottura gli americani pancakes.

Queste deliziose frittelle vengono ottenute impastando la farina all’acqua, e cuocendo l’impasto ottenuto sul testo romagnolo (oppure in padella) con olio e un pizzico di zucchero. Le varianti esistenti sono diverse, soprattutto nella fase della farcitura ma la ricetta di preparazione rimane sempre la stessa.

Ogni anno, il primo e il secondo week-end di maggio, Gatteo Mare dedica una festa alla cantarella.

Piada dei morti

Un nome certo molto bizzarro per un questo dolce tipico della tradizione romagnola

La spiegazione è semplice e è legata al periodo dell’anno in cui viene solitamente preparato, a cavallo tra la fine di ottobre e inizio novembre in occasione della commemorazione dei morti.

Composto da una base di pane semi-dolce, questa prelibatezza viene farcita con frutta secca (noci, mandorle e pinoli) e spennellata di uova battute e zucchero, oppure miele.


Sappiate però che le dolcezze non finiscono qui e a seconda della provincia potrete gustare anche: 

A Piacenza e provincia 
Turtlitt ad Sant'Antoni 
Torta di mandorle alla bobbiese (Turt ad mandurl)  
Spisigona 
Torta di Fichi di Albarola
Croccante bobbiese (Crucànt)

A Reggio Emilia e provincia 
Brasadel
Zuppa Inglese
Intrigoni di Carnevale 

Tortellini fritti di Natale
Sugo d’uva

A Modena e provincia 
Bensone 
Croccante dell'Appennino

A Bologna e provincia 
Raviole bolognesi di san Giuseppe 
Zuccherino di Montagna

Dolci tipici natalizi

A Ravenna e provincia
Sabadoni

Ultimo aggiornamento 25/11/2021

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