Palazzo Magnani ospita una mostra-spettacolo assolutamente originale, nel senso che una mostra così in Italia non si è mai vista, e si sviluppa attorno al concetto di “quarta parete”, ovvero la capacità di coinvolgimento emotivo dello spettatore nella storia messa in scena.
Quando una marionetta rompe la quarta parete, conquista la fiducia del pubblico, dando allo spettacolo il potere di sfumare quella divisione tra palcoscenico e mondo, tra arte e vita.
Ad accogliere i visitatori saranno i costumi a grandezza naturale disegnati da Pablo Picasso per Parade, balletto coreografico che i Ballets russes di Sergej Djaghilev portarono in scena a Parigi nel 1917.
Poi una folla di marionette “alte e basse”, ovvero manipolate dal basso, con le mani o attraverso un bastone, dall’alto, dagli esemplari più antichi, come i Pulcinella o gli Arlecchino della Commedia dell’Arte, a quelle di Otello Sarzi, reggiano di adozione, realizzate con materiali di recupero. Due teatrini da fiera, allestiti nelle sale a piano terra, consentiranno ai più piccoli di cimentarsi con il teatro di animazione, e nei fine settimana sarà interpretato anche da alcuni degli ultimi burattinai italiani. In mostra le marionette viste con gli occhi dei futuristi italiani, degli artisti della Bauhaus degli anni '20 (Paul Klee, Andor Weininger, Lothar Schreyer, Sophie Täuber Arp e Oskar Schlemmer), dell’avanguardia russa (El Lissitzky, Aleksandra Ekster, Nina Efimova) e dell'artista Richard Teschner.
La mostra sarà in grado di affascinare i visitatori più giovani e di accrescere la meraviglia nell’esperienza degli adulti, perché marionette e burattini rimangono ancora oggi una forma di teatro con il potere di rendere labile la divisione tra palcoscenico e mondo, arte e vita.