Questo itinerario ad anello, in sella ai nostri amici a quattro zampe, in particolare, è quello che da San Piero in Bagno attraversa le valli di Pietrapazza e Rio Salso.
Si tratta di un percorso interamente segnato, della durata di 4 ore circa (escluse eventuali soste), che arriva al confine con il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
Al ritorno a San Piero in Bagno si può raggiungere velocemente Bagno di Romagna per concludere la giornata con una pausa rilassante alle terme e una cena a base di prodotti tipici locali.
Da San Piero in Bagno si raggiunge via Verdi, che da piazza Allende giunge fino all’ottocentesco ponte di pietra sul Fosso di Paganico.
Lo si supera e s’imbocca sulla sinistra la mulattiera che sale di lato alla strada comunale, per lunghi tratti asfaltata, che porta verso la frazione di Paganico e a Rio Salso.
In breve si raggiungono i poderi abitati di Raggio di Sotto e Raggio di Sopra, dove la mulattiera è attraversata dalla strada che sale da San Piero. Seguiamo la comunale sulla sinistra e – ignorando la deviazione che sulla sinistra reca a Paganico – la percorriamo fin nei pressi di Montepiano.
Giunti ad uno spiazzo, si prende sulla sinistra una lunga sterrata chiusa da una sbarra: tenendo sempre il crinale ed ignorando le deviazioni sulla sinistra, la strada conduce a Monte Castelluccio, aggira Monte Carpano e poco dopo, si immette sulla mulattiera di Pietrapazza che da Bagno di Romagna conduce nella valle del Bidente piccolo.
Dopo qualche decina di metri, sulla destra, la mulattiera sbuca sul Passo di Monte Carpano, incrociando la pista forestale che proviene dalla strada dei Mandrioli (sulla sinistra) e scende al suggestivo borgo abbandonato di Pietrapazza. Seguiamo sulla destra questa sterrata per sbucare di lato alla chiesa di S. Eufemia a Pietrapazza, tuttora consacrata.
Superata con attenzione una sbarra, seguitiamo a scendere lungo la pista che scorre sulla sponda destra del Bidente. Poi, dove la valle si apre e s’allarga, si può ammirare il Ponte Bottega, un ponte di pietra che scavalca sulla sinistra il Bidente.
Si continua verso Ponte del Faggio, dove si può usufruire di un’area di sosta attrezzata, per far riposare brevemente il nostro compagno di viaggio a quattro zampe. Da qui possiamo raggiungere Strabatenza.
Per arrivare a Strabatenza bisogna fare una piccola deviazione rispetto al percorso principale, passando dal rifugio di Trappisa di Sotto.
Di Strabatenza, borgo popolato fino agli anni Sessanta del Novecento e ora disabitato, si può ancora ammirare la chiesa di San Donato, mentre poco sopra rimane il monumento ai partigiani dell’VIII Brigata Garibaldi, la vecchia scuola in stato di abbandono e alcuni ruderi. Procedendo ancora per poche centinaia di metri, si incontra l’antico cimitero.
Da qui si può ritornare sui propri passi, verso Ponte del Faggio.
Imbocchiamo quindi la mulattiera che reca a Rio Salso: inizia proprio accanto a Ca’ di Veroli e risale il fosso omonimo, che poi scavalca con un ponte di pietra (i Riacci) per raggiungere, con una serie di tornanti, il nucleo di Rio Salso, insediato a scalare su un poggio.
Nel luogo, abbandonato da anni, sorge ora l’albergo “Rio Salso”, oramai chiuso, accanto a cui inizia una lunga sterrata che risale fino a Passo Monte Piano.
Consigliamo però di percorrere la vecchia mulattiera che passa accanto alla chiesa cadente e sale ripida fino al crinale, per poi raggiungere placidamente il piazzale, da dove si scende tornando verso San Piero in Bagno, lungo la strada fatta al mattino.
