Lungo la Ciclovia dei Gessi di Gaibola

Un tracciato unico all'interno del Parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa

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A seguito dell’evento alluvionale che ha colpito la nostra regione a Settembre 2024 questo itinerario può essere soggetto a chiusure o ridefinizioni del percorso.
Prima di mettersi in viaggio contattare lo IAT di riferimento.


La Ciclovia dei Gessi di Gaibola è un tracciato unico che permette di percorrere il Parco dei Gessi e dei Calanchi dell’Abbadessa, recentemente dichiarato UNESCO.  

Si tratta di un itinerario ad anello di prima collina, che può essere indistintamente percorso sia dalla stazione ferroviaria di San Lazzaro di Savena sia da quella di Ozzano dell’Emilia. 

È un tracciato essenzialmente breve, circa 21 km (compresa la deviazione all’Oasi fluviale WWF di Molino Grande), ma che presenta salite notevoli, da non sottovalutare. È consigliato pertanto l’utilizzo di mountain bike. 

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Natura & Outdoor
  • Target
    Amici/Solo,Coppia
  • Prima tappa - Buca di Gaibola San Lazzaro di Savena

    Dopo la partenza dal centro urbano di San Lazzaro, si raggiunge il Parco dei Gessi, caratterizzato da ambienti carsici movimentati da doline, boschetti e piccole rupi.  

    La prima tappa dell’itinerario è la Buca di Gaibola, un’ampia dolina al cui interno si aprono gli inghiottitoi di accesso a numerose cavità. 

    Quella più estesa (Grotta Novella) è adibita a laboratorio sotterraneo ed è ornata da imponenti lame calcitiche. 

    Il microclima fresco e umido della zona favorisce l’insediamento di muschi, felci, falso capelvenere e della speronella lacerata, esemplare estremamente raro a quote così basse. 

    Il versante settentrionale, una volta occupato da coltivi, è oggi rivestito da un denso arbusteto che si prolunga nel bosco che occupa il resto della dolina.

  • Seconda tappa - Buca di Ronzano San Lazzaro di Savena

    Proseguendo nelle zone più dolci della valle, si arriva alla Buca di Ronzano, dove sorgono diverse abitazioni, circondate da vigneti, filari di alberi da frutto e prati. 

    Sulle pareti gessose che racchiudono la valle si sviluppa un bosco interrotto a tratti dagli affioramenti, dove si trovano esemplari di roverella, ornello. 

    Grazie all’esposizione soleggiata di questo versante, la vegetazione si arricchisce con numerose presenze mediterranee, come cisto femmina, fillirea e il leccio. 

  • Terza tappa - Buca dell’Inferno San Lazzaro di Savena

    L’itinerario continua verso un’altra nota Buca del Parco, la Buca dell’Inferno. Questa è caratterizzata da numerosi inghiottitoi, dai quali è possibile accedere a piccole cavità presenti nel Parco come la Grotta Coralupi. "

    I versanti della dolina di questa zona sono quasi interamente rivestiti da un bosco fresco. 

    Durante il periodo primaverile, si possono ammirare splendide fioriture del sottobosco, dove spicca la fioritura di scilla. Mentre, durante l’estate, in limitatissime località, fioriscono il giglio martagone e il giglio rosso.  

  • Quarta tappa - Grotta del Farneto San Lazzaro di Savena

    Il percorso si conclude alla Grotta del Farneto, una delle grotte principali e note del Parco. Fu scoperta nel 1871 dallo speleologo Luigi Fantini. 

    Oggi, è un sito di grande interesse storico-archeologico, ma anche turistico. La grotta è visitabile attraverso visite guidate dell’Ente Parchi. Conclusa la visita alla grotta, si riprende la pista ciclabile in località “La Cicogna” per uscire dal parco e raggiungere il centro abitato di San Lazzaro di Savena o di Ozzano dell’Emilia.

Ultimo aggiornamento 12/08/2024

Per maggiori informazioni

Redazione Appennino Bolognese

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