Che Salsomaggiore Terme sia un avamposto della salute non è un segreto da almeno un secolo.
Solo i Salsesi DOC e gli habitué della località sono però a conoscenza di itinerari più particolari, come il Giro della Lucciola, che già dal nome, mutuato da quello di uno storico ristorante ora chiuso, presuppone una certa confidenza con il territorio.
Dopo una mattina trascorsa alla terme, con un paio di scarpe da ginnastica ai piedi, si parte da Piazza Berzieri, proprio di fronte al leggendario complesso termale, per dirigersi verso il Campo Sportivo Francani. Qui, la pendenza comincia a crescere, la pianura si fa salita e il tragitto dimentica il carattere cittadino per immergersi nelle colline, conquistare Marzano e toccare la vetta, dalla quale si apre una splendida vista che abbraccia anche il Castello di Contignaco, Fortezza degli Aldighieri.
La forma anulare del percorso consente di proseguire e scendere in direzione Salsomaggiore, colta alle spalle dall’edificio della Posta e riguadagnata nel profilo delle Terme Berzieri.
Situato nel cuore di Salsomaggiore Terme, il Palazzo, simbolo della Città, è opera degli architetti toscani Ugo Giusti e Giulio Bernardini e venne inaugurato il 27 maggio 1923. Il pittore e decoratore fiorentino di fama internazionale Galileo Chini (1873-1956) curò gli apparati decorativi di questo edificio, nei quali emergono evidenti elementi della cultura orientale cinese, islamica e indù, che Chini apprese dalle sue precedenti esperienze nel mondo orientale.
All’interno, un monumentale scalone in marmo conduce al primo piano, dove si può ammirare uno splendido dittico, opera dello stesso Chini e raffigurante l’autunno e la primavera, stagioni tradizionalmente prescelte per effettuare le cure termali. Sulla controfacciata il “Trittico di Igea”, dipinto dall’artista cremonese Giuseppe Moroni (1888-1959), ricorda la funzione dell’edificio dedicato al culto dell’acqua e della salute.
Le Terme Berzieri si affacciano sulla omonima piazza, rinnovata di recente su progetto dell’architetto Emilio Faroldi. È caratterizzata da una struttura minimale, con materiali lapidei di provenienza brasiliana, disomogenei sia per colorazione che per la presenza di inserti con figure fossili. Il materiale metallico di alcuni elementi di contenimento e arredo è in linea con l’architettura eclettica locale, mentre lo specchio d’acqua possiede geometrie che alludono a un pianoforte a coda e richiama la vocazione termale della città. La piazza accoglie due opere di Giorgio Milani: la prima è un cuneo trapezoidale che emerge dalla fontana; l’altra, sul lato est, è composta da un poetario a pavimentazione con parole e frasi legate alla cittadina, al cui centro si può ammirare una piccola salamandra, simbolo di Salsomaggiore Terme.
All’esterno, aguzzate la vista e cercate:
· le teste leonine
· le teste d’ariete e di gufo
· le fanciulle in perizoma
· i leoni azzurri
Il Castello di Cotignaco fu costruito intorno al XI secolo da Adalberto Pallavicino; pare che la torre principale, alta oltre 30 metri e ancora oggi ben conservata, risalga al 1030. Dapprima feudo dei Pallavicino, nel 1315 fu conquistato dalla famiglia degli Aldighieri di Parma per poter controllare alcune saline del territorio. Gli Aldighieri di Parma (detti in seguito “di Contignaco”) lo tennero fino al 1537; successivamente il castello mutò più volte padrone e fu anche più volte ricostruito.
Il castello è circondato da splendidi esemplari di querce, cedri, cipressi e di allori. In particolare, vi è una maestosa quercia ultrasecolare, con un tronco di oltre due metri di diametro, posta all’ingresso. Oggi il maniero è sede di una azienda agricola che produce vino
Ritornando verso Salsomaggiore, la passeggiata si conclude di fronte all’Edificio Postelegrafico, o Palazzo delle Poste di Salsomaggiore Terme, in piazzale Giustizia, all’interno di un’area verde di proprietà comunale sulla sommità di una lieve altura che favorisce l’imponenza del fabbricato.
Progettato nel 1933 dall’architetto Renzo Beretta e dall’ingegner Dino Torelli, l’edificio risulta lineare e sobrio nella forma, in stile classico modernizzato, con un’ampia gradinata di ingresso. Gli elementi che caratterizzano la facciata, concentrati nella struttura del corpo centrale, sono tre grandi aperture con colonne marmoree semicircolari che sorreggono il cornicione e conferiscono imponenza celebrativa. Il piano principale, molto luminoso ospita la sale degli sportelli che accoglie il pubblico.