Da Bologna a Galliera, la Ciclovia del Reno segue il fiume attraverso paesaggi fluviali, borghi sospesi nel tempo e scorci agricoli tipici della pianura emiliana.
Questo itinerario di circa 40 km, quasi tutto pianeggiante e ben segnalato, è perfetto per ciclisti di ogni livello. Si parte dalla vivacità urbana di Bologna e si scivola verso l’orizzonte aperto della campagna, seguendo le sponde del Reno tra boschi golenali, aree protette e piccoli centri abitati legati alla vita del fiume che raccontano la tradizione e la cultura di questa parte della pianura bolognese.
Un viaggio lento, immersivo, dove pedalare significa anche ascoltare: il fruscio del vento tra gli alberi, il richiamo degli aironi, le voci dei piccoli centri attraversati. La ciclovia è molto più di un percorso: è un’esperienza tra natura e cultura, da assaporare con tutti i sensi.
Per chi desidera estendere l’itinerario o esplorare altre zone in bici, si segnalano anche:
Partendo da Bologna e seguendo le sponde del fiume Reno in direzione nord si giunge alla Golena San Vitale dopo circa 10 chilometri.
La Golena San Vitale, tra Castel Maggiore e Calderara di Reno, è uno dei tratti più affascinanti della Ciclovia del Reno. Qui il paesaggio cambia volto: la vegetazione fluviale si fa fitta, il sentiero serpeggia tra i boschi golenali e la natura prende il sopravvento con tutta la sua bellezza selvaggia.
Aironi, garzette e altri esemplari della fauna locale accompagnano il ciclista lungo un percorso che è anche un piccolo paradiso per gli amanti del birdwatching.
La Golena è uno spazio di quiete e immersione sensoriale, dove pedalare significa entrare in sintonia con l’ecosistema del fiume. Una sosta qui regala uno sguardo autentico sulla biodiversità della pianura emiliana.
Cosa vedere e fare
Da gustare
Da oltre duecento anni nella frazione di Trebbo di Reno in marzo si tiene la Festa della Raviola, biscotto dolce ripieno di mostarda tradizionalmente preparato in occasione di San Giuseppe.
Poco dopo aver lasciato la vegetazione della golena, si giunge a Malacappa, piccola frazione di Argelato incastonata tra le anse del fiume Reno.
Qui il tempo sembra rallentare: case basse, profilo discreto, silenzi interrotti solo dallo scorrere dell’acqua e dalle chiacchiere tra vicini.
Malacappa conserva il fascino autentico dei borghi fluviali, con scorci pittoreschi e storie legate alla vita quotidiana lungo il fiume. È la sosta perfetta per rifiatare, magari con una pausa gastronomica in uno dei locali della zona, prima di riprendere a pedalare. Un luogo che profuma di memoria e semplicità.
Dopo circa 3 km di pedalata da Malacappa, la ciclovia conduce all’Oratorio del Savignano, unica testimonianza architettonica di un antico borgo rurale oggi scomparso. Un tempo qui sorgevano una casa padronale, stalla, rimesse e botteghe, lungo una delle principali vie di collegamento tra città e campagna.
Un tempo snodo vitale tra città e campagna, questa zona era attraversata da una delle principali vie di collegamento e sede di un punto di dazio per il commercio rurale.
Oggi, al posto del borgo – demolito negli anni ’60 – si trova un parco pubblico, particolarmente affascinante in primavera grazie alle fioriture stagionali.
L’oratorio, dedicato a Maria Vergine, custodisce il ricordo di un passato operoso, fatto di vita contadina, botteghe e relazioni tra viandanti e abitanti. Una pausa qui invita alla contemplazione e alla memoria, nel verde quieto della campagna bolognese.
Cosa vedere
Curiosità
Argelato in passato era servita dalla Tramvia Bologna-Pieve di Cento, che è possibile percorrere ora in bici alla scoperta delle vecchie stazioni tramviarie.
Ultima tappa dell’itinerario, Pieve di Cento accoglie i ciclisti con la sua eleganza discreta e il fascino intatto dei borghi storici emiliani. Il percorso si apre su un centro ricco di arte, cultura e tradizioni, dove ogni angolo racconta una storia.
I portici tipici accompagnano il visitatore tra piazze e botteghe, mentre il patrimonio culturale merita una sosta approfondita.
Da vedere
Una tappa d’arte e bellezza che rappresenta la degna conclusione di un viaggio lento tra natura, fiume e memoria.
Curiosità
Per i suoi portici Pieve di Cento è conosciuta come la piccola Bologna, conserva inoltre l’impianto urbanistico del castrum romano con l’aggiunta delle quattro porte (Porta Bologna, Porta Ferrara, Porta Asia, Porta Cento) anch’esse collegate all’architettura del capoluogo.