Con le sue sette note e gli esiti pressoché infiniti, la musica ha davvero qualcosa di magico. Del resto, fu proprio il compositore Ezio Bosso, bolognese d’adozione, a dire che “non a caso, i direttori hanno la bacchetta come i maghi.”
Dall’opera al cantautorato, passando per il jazz e la musica elettronica, Bologna – dal 2006 Città Creativa della Musica UNESCO – ha molto da offrire a chiunque sia appassionato di musica. Questo itinerario proverà, proprio come un’ouverture, a introdurvi al lato più melodioso del capoluogo emiliano.
Siete pronti? E allora musica, maestro!
Se Bologna è, come canta Guccini, “una donna emiliana di zigomo forte”, l’itinerario non può che cominciare dal suo cuore: la Basilica di San Petronio, in Piazza Maggiore. La Cappella musicale della celebre chiesa custodisce, infatti, un organo monumentale tuttora funzionante, costruito attorno al 1470: il più vecchio al mondo ancora in uso.
Proseguendo per via Rizzoli fino alle Due Torri e svoltando in via Zamboni, giungerete al Teatro Comunale, il più importante teatro cittadino. Inaugurato nel 1763 con un’opera di Gluck, Il Comunale ha ospitato le prime italiane dell’Africana di Meyerbeer (1865) e del Don Carlos (1867) di Giuseppe Verdi, cui è dedicata la piazza antistante. Assai nota è la devozione wagneriana dei suoi direttori (A. Mariani, L. Mancinelli, G. Martucci): proprio al Comunale furono, infatti, rappresentate quasi tutte le prime italiane dei drammi del celebre compositore tedesco.
Muovendo verso Strada Maggiore, altra imprescindibile destinazione di questo itinerario è Il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica. Inaugurato nel 2004, il Museo ospita una ricca collezione che, tra ritratti di musicisti, strumenti musicali e preziosi documenti, ripercorre quasi sei secoli di storia della musica europea. Meritevole di menzione è certamente il “compito” di Mozart, ossia l’antifona autografa redatta dal compositore per l’ammissione all’Accademia Filarmonica. A fare da cornice al percorso museale vi sono le splendide sale affrescate di Palazzo Sanguinetti.
Non lontano dal Museo della Musica è ubicata la Regia Accademia Filarmonica di Bologna, ultima tappa di questa prima giornata alla scoperta dei luoghi della musica della città. Fondata nel 1666 con il motto “unitate melos”, ossia “musica nella condivisione”, l’Accademia diventò una delle più eminenti istituzioni musicali dell’Europa del diciottesimo secolo.
La patente rilasciata dall’Accademia era considerata un titolo di enorme prestigio dai musicisti dell'epoca, tanto che persino Wolfgang Amadeus Mozart si sottopose, ancora quattordicenne, al severo esame di ammissione con il sopraccitato “compito”.
All’interno di Palazzo Carrati l’Accademia custodisce inoltre un archivio, visitabile su appuntamento, di libri e manoscritti; un inestimabile patrimonio bibliografico e documentario.
La seconda giornata del nostro itinerario musicale è dedicata a luoghi forse meno prestigiosi, ma non per questo di minore importanza. Oltre al patrimonio storico di indubbio valore, Bologna possiede infatti un’anima musicale viva e brulicante tutta da scoprire.
“Tutti quanti voglion fare il jazz”, cantavano in un famoso cartone Disney, e Bologna non è certo da meno. La musica jazz approda in città verso la fine degli anni Trenta e guadagna crescente popolarità grazie ai numerosi circoli e associazioni a tema. Nel corso degli anni, il capoluogo emiliano diventa così un’imprescindibile crocevia per tutti i cultori del genere musicale.
Proprio nel cuore del centro cittadino, all’interno del Quadrilatero, è possibile percorrere una via conosciuta come “La strada del Jazz”, così denominata per via delle stelle dorate apposte sul terreno che, sulla stregua dell’Hollywood Boulevard, riportano i nomi dei più grandi jazzisti di sempre. L’ubicazione non è certo casuale: nell’adiacente via Caprarie, al numero 3, c’era infatti il “Disclub” di Alberto Alberti, fondatore del Bologna Jazz Festival nonché colui che più di tutti rese la città una delle capitali europee del jazz.
Altra immancabile tappa di questo percorso musicale è la Casa di Lucio Dalla, eclettico musicista follemente innamorato di Bologna e fortemente ricambiato dalla città come dai suoi concittadini. La sua casa, ubicata in via d’Azeglio, si trova all’interno di un pregevole palazzo bolognese del ‘400 e merita davvero una visita. Ogni stanza, infatti, rispecchia appieno la stravagante personalità di Dalla, in un susseguirsi di dipinti, sculture e oggetti dal grande valore artistico e affettivo.
Il nostro viaggio nella Città creativa della musica si conclude presso gli studi di registrazione Fonoprint, dove hanno realizzato i loro dischi, tra gli altri, Zucchero, Vasco Rossi, Luca Carboni e lo stesso Lucio Dalla. All’interno degli studi è inoltre possibile visitare il Museo del suono e delle canzone, dove potrete scoprire come avviene il restauro dei nastri analogici originali dei principali prodotti discografici cantautoriali italiani.