Immerso tra le dolci colline dell'Italia centrale, il Parco del Sasso Simone e Simoncello ricopre un'area protetta di 4.991 ettari disseminata di borghi e centri storici.
Situato al confine del territorio marchigiano e romagnolo, questo paradiso naturale offre un'esperienza unica che soddisfa i sensi e l'anima di ogni visitatore.
Il suo cuore pulsante è costituito dai due imponenti massi calcarei che si ergono fieri nel paesaggio collinare: il Sasso Simone e il Simoncello. Questi giganti dalla forma suggestiva sono testimoni silenziosi di millenni di storia geologica, offrendo agli escursionisti e agli amanti della natura un'opportunità senza pari di immergersi nella bellezza selvaggia e incontaminata dell'Appennino.
L’ambiente ospita piante e animali rari, e la natura si manifesta in tutta la sua maestosità insieme alla storia, l’arte e la poesia del territorio.
L’itinerario parte dal borgo di Pennabilli, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano dal 2010, un luogo ricco di natura e cultura situato nel verde del Parco del Sasso Simone e Simoncello, amato dal maestro Tonino Guerra che lo definì “L’infanzia del mondo”.
La prima tappa del viaggio ci porta lungo il sentiero naturalistico dedicato a Tonino Guerra, un percorso che unisce arte, natura e tante suggestioni letterarie.
Si parte dalle mura dell'antico castello di Penna, luogo di nascita della famiglia Malatesta, dove un giardino orientaleggiante accoglie sette enigmatiche sculture in pietra, descritte da Guerra come "misteriosi specchi opachi per la mente". Questo luogo intimo, noto come il Santuario dei Pensieri, invita alla riflessione.
Si prosegue verso la Chiesetta dei Caduti, dove si trova il più piccolo museo del mondo, contenente un unico quadro ispirato ai versi di Tonino Guerra. Quest'opera, circondata da uccelli impagliati che cinguettano all'arrivo dei visitatori, rappresenta la capacità di trasformare l'impossibile in realtà.
Dal mondo dell'arte ci si immerge nella natura con una visita al Musss - Museo Naturalistico, espone permanentemente numerosi animali tassidermizzati appartenenti alle diverse specie di flora e fauna presenti nel territorio del Parco
Il percorso procede verso le cascatelle del Canaiolo, attraverso un sentiero facile e immerso nel verde che tocca Mulino Donati e il Torrigino fino ad arrivare all’Orto dei Frutti Dimenticati, il primo intervento a Pennabilli voluto da Tonino Guerra, dopo la decisione di risiedere in questa città.
Si tratta di un piccolo museo dei sapori che rievoca il gusto di alcune piante oggi scomparse, come il biricoccolo o l’azzeruolo.
Questo giardino, più che un’esposizione di piante da frutto, vuole essere un'indicazione “poetica” per invitare l’uomo a tornare ad amare la terra.
Incastonato tra le vette dell'Appennino Tosco-Romagnolo, il comune di Montecopiolo è un autentico paradiso naturale protetto dall'Ente Parco Naturale. Qui, la natura regna sovrana, con una variegata ricchezza di flora e fauna.
Nel suggestivo Parco Faunistico di Monte Montone, è possibile avvistare centinaia di specie animali e vegetali, tra cui spiccano numerose varietà di orchidee spontanee dalla bellezza incredibile.
Gli animali selvatici trovano in quest’area un rifugio sicuro, anche grazie a diverse casette-nido sparse per il territorio; con un po’ di attenzione è possibile anche individuare a terra le impronte dei tassi e delle volpi che abitano questi boschi.
Un passaggio quasi d’obbligo è ai resti del Castello di Montecopiolo, oggetto di recupero e valorizzazione nella spettacolare cornice dell'Alto Montefeltro. Si tratta di un vestigio archeologico risalente all'XI secolo situato in una posizione strategica che consente un'ottima visuale sulla pianura sottostante.
La fortezza fu abitata fino al XVIII secolo e, come testimoniano gli scavi, sembra che fosse il castello d’origine della famiglia dei Montefeltro.
A completare questo piccolo viaggio nella storia si consiglia anche una visita all’antico castello di Monteboaggine, di cui oggi rimangono la torre campanaria e alcune tracce del borgo e della chiesa: da qui si possono vedere le montagne circostanti e le valli fino ad arrivare al mare.
Prima di raggiungere il castello, sulla destra, fermatevi a visitare il piccolo cimitero in uso fino agli anni ‘40 e la piccola cappella adiacente.