La Riviera di Rimini è terra di artisti e visionari, un luogo dove la creatività ha trovato espressione attraverso le parole di scrittori, le pennellate di pittori e le tracce indelebili lasciate dai più celebri writer contemporanei.
Qui, tra il mare e le colline, si intrecciano storie di uomini e donne che hanno raccontato, dipinto e interpretato l’anima del territorio.
Il nostro viaggio inizia a Bellaria, dove la casa rossa di Alfredo Panzini ci porta indietro nel tempo. Ma la cittadina rivierasca non è solo memoria letteraria: la Street Art qui ha trovato uno spazio d’elezione grazie al "Bim Street Art Festival”.
Proseguendo verso Talamello, il borgo ci accoglie con le opere senza tempo di Giovanni da Rimini e Antonio Alberti, lasciandoci poi incantare dalle tele di Fernando Gualtieri, un maestro della pittura che ha scelto di lasciare proprio qui il suo patrimonio artistico.
A Santarcangelo di Romagna, la poesia di Tonino Guerra convive con la forza evocativa della Street Art di Eron.
L’ultima tappa ci porta a Pennabilli, dove l’arte diventa esperienza immersiva grazie ai Luoghi dell’Anima, un percorso unico che fonde scultura, natura e poesia.
Bellaria è la città di mare più a nord della Riviera di Rimini, famosa per le sue spiagge, la qualità ambientale e l’ospitalità. Ma oltre alla sua vocazione balneare, questo borgo custodisce un gioiello letterario: la Casa Rossa, una delle residenze più amate dallo scrittore e giornalista Alfredo Panzini.
Autore de La lanterna di Diogene, un affascinante reportage di viaggio in bicicletta da Milano a Bellaria, Panzini ha trovato in questa dimora l’ispirazione per molte delle sue opere. Oggi la Casa Rossa è un vero e proprio museo letterario, dove è possibile scoprire ceramiche incastonate sui muri con i titoli delle sue opere più celebri e ammirare la storica bicicletta con cui lo scrittore esplorava la sua amata Romagna.Aperta tutti i giorni nel periodo estivo, negli altri periodi dell’anno si può prenotare la visita guidata gratuita.
Dal fascino letterario ottocentesco di Panzini, facciamo un salto fino ai giorni nostri per scoprire un altro volto della città: la Street Art. Nel 2001, il Bim Street Art Festival – I muri che non ti aspetti ha trasformato la città in una galleria d’arte a cielo aperto, con opere murali che raccontano storie e visioni contemporanee.
Se ami la Street Art, non puoi perderti un tour tra i murales più iconici della città:
Porta d’ingresso della Val Marecchia, Santarcangelo di Romagna , è una cittadina con una forte identità romagnola: le sue grotte tufacee, le tradizioni culinarie e l'atmosfera senza tempo la rendono un luogo unico, dove la storia incontra l’arte in una fusione perfetta.
Qui, tra vicoli e piazzette, si respira la poesia di Tonino Guerra, che ha lasciato un segno indelebile in alcuni dei luoghi più iconici ed evocativi del posto grazie alle sue installazioni artistiche, opere in ceramica e poesie incise sui muri delle case.
Per immergersi nel suo mondo, è possibile visitare alcuni dei luoghi simbolo della sua arte, dove il dialogo tra parole e materia prende vita:
Ma Santarcangelo di Romagna vanta anche un altro primato: infatti è una vera a e propria tela a cielo aperto, grazie alle opere di Eron, uno degli street artist più noti a livello internazionale.
Le sue opere dialogano con il tessuto urbano e con la storia del borgo: passeggiando tra le stradine di Santarcangelo, è possibile ammirare alcune delle sue creazioni più celebri:
Insomma, tra poesia e arte urbana, Santarcangelo di Romagna è un viaggio emozionale che unisce la parola scritta, la pittura e la storia. Qui, tra i versi di Tonino Guerra e le pennellate di Eron, il visitatore scopre un borgo che sa raccontarsi attraverso l’arte, trasformando ogni angolo in una narrazione visiva.
Da Santarcangelo, addentrandoci ancora nell’entroterra arriviamo a Talamello è un piccolo borgo medievale nel cuore del Montefeltro, un luogo intimo, in mezzo ad una natura rigogliosa e ricco di autentici tesori d’arte. Pronti per un altro viaggio nel tempo?
Si parte dalla Chiesa di San Lorenzo, situata nella piazza principale del borgo. Qui è custodito un prezioso Crocifisso trecentesco, un capolavoro di Giovanni da Rimini, recentemente restaurato. Per molto tempo attribuita a Giotto, questa croce è oggi riconosciuta come la più antica tra le opere di Giovanni da Rimini, espressione della scuola riminese del XIV secolo.
Proseguendo, veniamo catapultati nel Quattrocento, quando il vescovo Giovanni Seclani commissionò la costruzione di una straordinaria Cappella votiva, conosciuta come la Cella (1437). Qui, su pochi metri quadrati, il pittore Antonio Alberti da Ferrara, uno dei più famosi pittori del tempo, realizzò un ciclo di affreschi che narra la storia della Chiesa in uno dei più raffinati esempi di tardo gotico. I dettagli minuziosi, la vivacità dei colori e la profondità delle scene rendono questa cappella una piccola gemma d’arte sacra.
A pochi passi, un’altra meraviglia attende i visitatori: il Museo Gualtieri, un luogo in cui l’arte si fa emozione. Qui è raccolta l’opera omnia di Fernando Gualtieri, maestro della pittura definito il “pittore della luce”.
Nato da madre talamellese, decise di donare alla sua terra natale la sua straordinaria collezione di dipinti, realizzati tra il 1956 e il 2013. Oggi, le sue tele sono esposte in un luogo di grande suggestione: l’ex chiesa medievale di Sant'Antonio Abate, trasformata in una galleria luminosa. Qui, tra giochi di riflessi e trasparenze cristalline, si possono ammirare opere che hanno incantato il mondo per la loro capacità di catturare la luce e donarle una dimensione quasi magica.
Il viaggio si conclude a Pennabilli, un borgo incantato che racchiude arte, poesia e memoria tra le sue stradine e i suoi panorami mozzafiato. Qui, il Maestro Guerra ha lasciato un’eredità unica: i Luoghi dell’Anima, un museo a cielo aperto che attraversa l’intero paese e la Valle del Marecchia.
Qui troviamo anche il museo più piccolo del mondo, un luogo unico al mondo, un piccolo scrigno che custodisce un solo quadro. Parliamo dell’opera “L’angelo coi Baffi”, un dipinto del milanese Luigi Poiaghi, ispirato a un breve racconto di Tonino Guerra, trascritto sulle pareti della cappella.
Una piccola ma potente opera d’arte che è un invito a credere nei propri sogni, anche quelli che sembrano irraggiungibili. L’angelo dipinto da Poiaghi, con i suoi baffi insoliti e il suo sguardo enigmatico, sembra sussurrarci che nulla è davvero impossibile, che ogni desiderio può trovare la sua strada se ci crediamo davvero.
Pennabilli non è solo la tappa finale di questo tour, ma un’esperienza emozionale. Qui, l’arte e la poesia si fondono con il paesaggio, invitando i visitatori a guardare il mondo con occhi nuovi, proprio come faceva Tonino Guerra.