Parma possiede un patrimonio storico e architettonico che regala sempre nuove scoperte ed emozioni.
Parma è città medievale, rinascimentale, ducale e della musica. Ma anche del Liberty (o Art Nouveau), stile artistico e architettonico che si affermò in Italia agli inizi del Novecento, ispirato al mondo floreale e ampiamente utilizzato nelle decorazioni di palazzi, ville, balconi, mobili e anche in preziosi affreschi per gli interni.
Il percorso in centro si può svolgere a piedi, o anche in bicicletta.
Tra i luoghi in città si può visitare solo l’interno del Palazzo delle Poste in base agli orari di apertura dell'ufficio postale.
Il viaggio nel Liberty parmigiano non può che iniziare dal centro storico.
Alle spalle del Duomo e del Battistero, fra Piazzale Salvo d’Acquisto e Via del Prato, all’ombra del Santuario di San Francesco del Prato si affaccia il Residence Liberty, già Mobilificio Guastalla, progettato da Giorgio Alessi Canosio nel 1907.
L’edificio incanta per i suoi elementi decorativi in ferro battuto e i motivi geometrici e fitomorfi che si intrecciano in un armonico disegno. Pochi passi e sempre a firma dello stesso progettista si trova un altro palazzo Liberty tutto da ammirare.
In un attimo arriviamo in Piazza Duomo che attraversiamo e, proseguendo verso Via Cavour, si incontra il Palazzo di Riserva, dove nell’ingresso principale l’arte floreale è inconfondibile nelle decorazioni di Riccardo Del Prato.
È una sorpresa anche il vicino Palazzo delle Poste: costruito nel 1905 dall’architetto Moderanno Chiavelli in puro stile Liberty dalla facciata agli interni, presenta soffitti riccamente decorati, con affreschi ad opera dei pittori Paolo Baratta e Cleomene Marini, mentre gli inserti scultorei sono di Alessandro Marzaroli.
Nel vicino Borgo del Parmigianino, al civico 6, si affaccia Palazzo Raboni, dove l’arte floreale ritorna nei decori dei balconi e delle finestre.
Attraversando Piazzale della Pace dove domina il grande Complesso Monumentale della Pilotta, lo sguardo si sofferma sull’Ara del monumento dedicato a Giuseppe Verdi.
Realizzato nei primi del Novecento, il monumento faceva parte di un più ampio complesso, danneggiato durate la Seconda Guerra Mondiale. Realizzato in granito e bronzo, su opera dello scultore Ettore Ximenes, fu inaugurato il 22 febbraio 1920.
Poco lontano, attraversando Ponte Verdi ci si immerge nel fascino del Parco Ducale e del maestoso ed elegante Palazzo Ducale, per poi passeggiare sul Lungo Parma dove il fascino del Liberty conquista nelle facciate di Case Bormioli.
Guardandole oggi non si riesce a immaginare la storia che hanno alle spalle, una storia che inizia nel 1854 quando Domenico, Rocco e Carlo Bormioli acquistarono dalla famiglia Serventi la “Real Fabbrica della Majolica e dei Vetri di Parma”, che fu realizzata più di un secolo prima per volere del ministro borbonico Guillaume Du Tillot.
In questo stabilimento si svolgeva la produzione artigianale di ceramiche e vetri, ed è qui che inizia a Parma la storia dell’attività della nota famiglia Bormioli.
Realizzati nel 1905 su progetto dell’architetto Alfredo Provinciali, gli edifici Liberty che vediamo oggi sono il risultato della ristrutturazione avvenuta dopo che lo stabilimento chiuse.
Proseguendo sul Lungo Parma con una passeggiata di circa 10 minuti, all’altezza di Ponte Italia in Viale Rustici si trova uno degli esempi più importanti di Art Nouveau a Parma: il Villino Bonazzi che incanta i passanti con le sue splendide decorazioni, i motivi floreali sulla facciata, nelle porte e sui balconi. Progettato nel 1911 dall’architetto Mario Stocchi Monti, il Liberty sembra prendere vita in tutte le sue forme eclettiche, dall’ingresso modulato ad angolo, alla torretta e al corpo quadrangolare con le margherite dipinte, e con un ventaglio di decorazioni di altissimo pregio.
Poco lontano, in Via Frugoni, il Liberty parmigiano ritorna nelle facciate delle Case della Cooperativa La Casa, realizzate nel 1915 dall’architetto Massimo Maffei e in Palazzo Malpelli, in Piazzale Corte d’Appello.
Passando da Ponte Italia, con una breve passeggiata si arriva al Cimitero Monumentale della Villetta, che conserva al suo interno monumenti funebri di pregio con decorazioni in stile Déco.
Qui la visita può seguire diversi itinerari tematici.
L’itinerario prosegue quindi nell’Oltretorrente, che ha il suo capolavoro di arte floreale tutto da ammirare in Via D’Azeglio 6: si tratta di Casa Valesi, progettata nel 1911 dall’architetto Moderanno Chiavelli (lo stesso “autore” del Palazzo delle Poste), presenta un’elegante torretta, una facciata impreziosita con decorazioni floreali e ferri battuti fitomorfi nei balconi.
Per concludere questo affascinante viaggio alla scoperta del Liberty parmense, non può mancare una trasferta a Salsomaggiore Terme, a 35 km da Parma, per ammirare le Terme Berzieri, uno dei massimi capolavori Art Déco in Europa.
Inaugurate nel 1923 su progetto di Ugo Giusti e Giulio Bernardini, sono state decorate dal fiorentino Galileo Chini, che ha firmato anche gli affreschi dell’ex Grand Hotel des Thermes (oggi Palazzo dei Congressi) al cui interno, nel Salone Moresco, il regista parmigiano Bernardo Bertolucci girò alcune famose scene del film premio Oscar “L’ultimo imperatore”.