Un viaggio in sella alla moto da Imola a Castel San Pietro

Risaliamo la Valle del Santerno e scendiamo la Valle del Sillaro

Logo CC

Se sei un appassionato di avventure su due ruote e desideri immergerti in panorami mozzafiato, le colline della vallata dell’Imolese rappresenta l'itinerario ideale per te, sia che tu stia viaggiando da solo che in compagnia. Le sue strade panoramiche offrono l'opportunità di gustare i piatti tipici della cucina romagnola nei numerosi punti di ristoro lungo il percorso. 

Questo itinerario è perfetto per affrontare le curve e i tornanti delle valli circostanti, mentre ti godi la bellezza dei borghi medievali, ricchi di storia e cultura.

Preparati a scoprire paesaggi incantevoli e a vivere un'esperienza indimenticabile, curva dopo curva, lungo il tuo viaggio.

  • Durata
    24 ore
  • Interessi
    Motor Valley
  • Target
    Amici/Solo
  • Prima tappa - Imola Borgo Tossignano

    Il nostro percorso inizia da Imola , affascinante cittadina dell’Emilia Romagna, conosciuta in tutto il mondo grazie al suo Autodromo internazionale Enzo e Dino Ferrari, ma che offre anche un mix cultura, storia natura e specialità culinarie.

    Procedi in direzione Firenze sulla Via Montanara SP 610. Dopo 15 km si raggiunge Borgo Tossignano, da lì si svolta verso sinistra e per 3 Km circa e si sale fino a Tossignano. La strada che da Borgo Tossignano ti porterà a Tossignano, è caratterizzata da paesaggio molto suggestivo, che ti porterà attraverso colline verdi e panorami pittoreschi. Man mano che ci si avvicina a Tossignano la strada inizia a salire e a curvare con tornanti che offrono belle vedute e si possono trovare ottimi punti per uno scatto fotografico lungo la via. Il Paese di Tossignano è sorto intorno all’antico castello feudale, è il punto di accesso per l’ingresso occidentale del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola.

    Dall’entrata del Parco della Vena del Gesso Romagnola, partono diversi trekking che permettono di esplorare questa bellissima area con sentieri tra le formazioni rocciose specifiche di questa zona e che hanno reso il Parco Patrimonio dell’Unesco.

    Sicuramente una sosta merita il piccolo borgo con le sue caratteristiche stradine e le antiche abitazioni.

    Da gustare

    Una specialità tipica della zona è la Polenta di Tossignano. I Polentari di Tossignano sono rinomati in tutta la vallata del Santerno e non solo. 

  • Seconda tappa - Tossignano Castel del Rio

    Da Tossignano si riscende tornando sulla Via Montanara SP 610 e si prosegue verso sud in direzione Firenze fino a giungere dopo circa 20km a Castel del Rio.

    Il borgo montano è uno dei territori in Italia più ricco di castagneti. La castagna rappresenta la base dell’alimentazione locale fin dal Medioevo. Il periodo migliore per vedere questo eccellente frutto è l’autunno, durante la Sagra del Marrone

    Da non perdere 

    • un giro del borgo montano per visitare il Museo della Guerra e della Linea Gotica, all’interno del Palazzo Alidosi, dove è possibile ammirare un’ampia collezione di reperti delle Due Guerre Mondiali trovati nella campagna dagli abitanti zona
    • il Ponte Alidosi. Si tratta di un ponte a “schiena d’asino” commissionato dalla famiglia Alidosi alla fine del 1499 per collegare le due sponte del fiume e favorire così il commercio tra le due sponde.
    • merita sicuramente una visita il Museo del Castagno di Castel del Rio.

    Da gustare

    Molti sono i piatti che si possono fare con questo frutto tipico autunnale, come il castagnaccio e la zuppa di marroni, considerati un tempo alimento povero, ma ricco di proprietà nutritive.

  • Terza tappa - Castel del Rio Castel San Pietro Terme

    Dal Ponte Alidosi si torna indietro sulla via Montanara verso nord di qualche Km fino a raggiungere il bivio per la SP 21 la “Strada della Bordona”.

    Si attraversa il borgo di Sassoleone e si giunge fino a San Clemente, da qui si svolta a sinistra e si prende Via Calvanella. Quando si incrocia Via Tanari si svolta a destra, e la si percorre fino a giungere al Monte Calderaro, con la sua Chiesa dedicata a San Martino. La Chiesa di San Martino viene datata 1315, ma tracce romane ne fanno risalire la preesistenza già all’Alto Medioevo. La Chiesa è stata rivisitata molteplici volte tra il 1699 e il 1705 dagli abitati del luogo.

    Durante l’inverno tra 1944-’45 l’edificio è stato completamente distrutto dai bombardamenti delle truppe tedesche per fermare l’avanzata degli anglo-americani verso nord. 

    Oggi i ruderi sono un punto di memoria per i combattimenti avvenuti e a loro ricordo è stata posta una croce sui resti dell’altare maggiore.

    Da gustare

    Per pranzo assolutamente consigliati gli agriturismi nei dintorni con le famose crescentine.

  • Quarta tappa - Monte Calderaro Castel San Pietro Terme

    Prima di proseguire per Via Tanari in direzione Castel San Pietro Terme si può fare una breve deviazione prendendo via Montecalderaro fino a giungere al Santuario della Madonna del Lato.

    La Chiesa fu edificata nel 1631 in onore della Madonna che salvò Monte Calderaro dal flagello della peste che colpì tutte le zone vicine.

    Il santuario è stato meta di pellegrinaggio fino al secondo conflitto mondiale, quando è stato pesantemente danneggiato dai bombardamenti.

    Venne poi ricostruito in maniera abbastanza fedele alla struttura precedente nel 1994e riportato all’antico splendore.

    Ritornando indietro si incrocia nuovamente Via Tanari, si svolta a sinistra fino a giungere a Castel San Pietro Terme.

    La cittadina è rinomata per il suo stabilimento termale sorto nel 1870, anche se le proprietà delle sue acque erano già conosciute all’inizio del 1300. 

    Assolutamente da non perdere una passeggiata al Giardino degli Angeli, un luogo incantevole di cui è impossibile non innamorarsi. Il giardino è dedicato ad una giovane morta prematuramente, oggi, invece, è la celebrazione alla vita.

    Il giardino viene costantemente curato da volontari è oggi un tripudio di colori e profumi grazie alle numerose varietà di piante fiorite praticamente tutto l’anno.

    Da gustare

    Castel San Pietro Terme è rinomata per i suoi Savoiardi biscotti dolci e morbidi di forma allungata che iniziarono a comparire nei banchetti già all’inizio del 1600. 

    Non da meno è il Castel San Pietro un formaggio leggermente stagionato, ma tenero al suo interno.

Ultimo aggiornamento 05/05/2025

Per maggiori informazioni

Redazione Area imolese

Uffici informazione turistica

Imola Area Imolese - Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica (IAT-R)
Info

Potrebbe interessarti...

SITO UFFICIALE DI INFORMAZIONE TURISTICA © 2025 Regione Emilia-Romagna | Assessorato Turismo e Commercio
LunMarMerGioVenSabDom
262728293031123456789101112131415161718192021222324252627282930123456